I giovani visti da Moccia

L’obiettivo del film è di staccarsi dalla continua dipendenza del telefonino, e accorgersi di tutto ciò che ci circonda“.
 
E proprio questa e’ la linea guida di “Non c’è campo” l’ultimo film di Federico Moccia (“Scusa ma ti chiamo amore”, “Scusa ma ti voglio sposare” e poi tanti libri) in uscita al cinema questa settimana.

 

Un film con Vanessa Incontrada, Gianmarco Tognazzi, Corrado Fortuna, Claudia Potenza, Neva Leoni.


 

Laura (Vanessa Incontrada) è una professoressa di liceo che ha molto a cuore la preparazione dei suoi allievi, al punto di organizzare per loro una visita culturale di una settimana ospitati da un artista di fama internazionale, Gualtiero Martelli (Corrado Fortuna).
Per seguire i ragazzi in gita, Laura lascia a casa il marito Andrea (Gian Marco Tognazzi) con la figlia Virginia (Eleonora Gaggero) e parte con una collega, la professoressa Alessandra (Claudia Potenza).
Eccitati dalla prospettiva della gita, i giovani alunni, tra cui Francesco (Mirko Trovato), Flavia (Beatrice Arnera) e Valentina (Caterina Biasiol), affrontano il viaggio in pullman pieni di aspettative ma un imprevisto scombussola i piani: nel piccolo paese salentino di Scorrano dove vengono accolti… NON C’E’ CAMPO!
Un “black out telematico” che li vede costretti a sopravvivere senza cellulari e privi di collegamento a internet. La gita in quel borgo bellissimo della Puglia si trasforma così per i giovani allievi e per le due professoresse nel peggior incubo possibile.
Lo smartphone diventa così un accessorio inutile, costringendo ragazzi ed adulti a tornare ad una comunicazione diretta che porta alla luce imprevedibili reazioni, segreti inconfessabili e nuovi amori.
In un percorso di riscoperta per gli adulti e di formazione per i giovani, la gita sarà per tutti un momento di crescita e di svolta, grazie ad un rapporto senza filtri…

 

Ecco la nostra recensione:
 
“La storia è semplice: due insegnanti accompagnano una classe del liceo in gita scolastica nel Salento, per visitare il laboratorio di un famoso artista. La gita in pullman procede secondo i soliti schemi da gita scolastica, i ragazzi sono allegri e tutti contenti di non essere a scuola ma, arrivati nel ridente paesino, ecco l’amara scoperta: i cellulari non funzionano, tablet neppure e, insomma….“non c’è campo”.
Panico tra i ragazzi, disperazione da astinenza da smartphone e social, crisi isteriche di gruppo che coinvolgono anche le due insegnanti.
Poi la storia si dipana con i vari intrecci relazionali tra i ragazzi, amori vecchi e nuovi, litigi e gelosie e la contrapposizione tra il mondo social e artificiale e la bellezza dei paesaggi e della natura che dovrebbe -condizionale d’obbligo- far riscoprire ai ragazzi un mondo sconosciuto e/o dimenticato, dove i cellulari non esistevano, ma si viveva lo stesso.
Il film, firmato da Federico Moccia, è più un prodotto da fiction televisiva che da grande schermo. La sceneggiatura è piatta e povera, le immagini stucchevoli da spot pubblicitario dei biscotti, i dialoghi assolutamente poco credibili -trovatela, oggi, una sedicenne contesa da due fidanzatini sbottare accigliata con un “io non sono di nessuno” da femminista anni ’70 !- i personaggi stereotipati, con linguaggi improbabili e banalità da bacio perugina (di cui, non a caso, Moccia è tra gli autori).
I “ggiovani” sono visti con gli occhi di un cinquantenne -Moccia è del 1963- che se li immagina come piacerebbero a lui e non come sono in realtà.
Uno spunto valido -il nuovo modo di vivere e comunicare dei millennians- che però si perde e si spreca in un macchiettismo da cinepanettone. Peccato.”

 

Le parole complete di Moccia sono state:
 
“L’obiettivo del film è di staccarsi dalla continua dipendenza del telefonino, e accorgersi di tutto ciò che ci circonda. Mi piace pensare alle tecnologia come qualcosa che ci intrattiene, ma non che ci distrae da tutto ciò che ci circonda.
Il titolo può sembrare un invito alla sincerità, diventa una frase che in realtà diventa molto altro, perché questi ragazzi prendono questo improvviso ribaltamento delle loro abitudini, come avere sempre il telefonino, rispetto a tante cose che non hanno mai detto.”

 

Spazio adesso alle immagini di questo divertente film !!

 


 

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