Se come noi siete appassionati di Downton Abbey, vedere Hugh Bonneville al cinema e’ sempre un grande piacere, un grande attore che purtroppo riceve poche parti interessanti sul grande schermo.
L’attore londinese adesso e’ uno dei protagonisti di “Il Palazzo del Vicerè“, il nuovo film di Gurinder Chadha (grande successo 15 anni orsono con “Sognando Beckham”) assieme a Gillian Anderson (X-Files) al cinema dal 12 Ottobre 2017.
Il 15 agosto 2017 è stato il 70° anniversario dell’indipendenza indiana.
Era il 1947, e dopo 300 anni il dominio dell’Impero Britannico in India si avvicina alla fine. Il nipote della Regina Vittoria, Lord Mountbatten, con la moglie e la figlia, si trasferisce per sei mesi nel Palazzo del Viceré a Delhi. Il suo delicato compito, come ultimo Viceré, è quello di accompagnare l’India nella transizione verso l’indipendenza. Presto, però, nonostante gli insegnamenti di Ghandi, la violenza esplode tra musulmani, induisti e sikh, e sfocia nella cosiddetta “Partition” fra India e Pakistan, coinvolgendo anche gli oltre 500 membri dello staff che lavorano al Palazzo. La storia d’amore tra due giovani indiani, entrambi a servizio del Viceré, la musulmana Aalia e l’induista Jeet, rischia di essere travolta dal conflitto delle rispettive comunità religiose. E quando la situazione precipita si troveranno a dover prendere una decisione epocale.
La regista anglo-indiana Gurinder Chadha, la cui famiglia è stata coinvolta negli eventi tragici di cui il film racconta, ha ricostruito lo straordinario momento politico e diplomatico che portò alla Partizione dell’India e di cui furono attori protagonisti l’ultimo viceré Lord Mountbatten da parte inglese (dietro il quale c’era Churchill) e i leader locali: Ghandi, Nehru e l’islamico Jinnah, padre fondatore del Pakistan.
Maurizio Nicolai ha visto in anteprima questo film e quindi sentiamo le sue parole:
“E’ la stessa regista a non far mistero di voler inserire (senza pretese) questo lavoro nella scia di altri “filmoni” anglo –british come Passaggio in India e Ghandi, riuscendo a offrire ambientazioni sfarzose e grandi scene di massa. A questo aggiunge l’intento di proporre una sorta di revisione storica, suffragata da inserti di filmati dell’epoca, del dramma che coinvolse milioni d’indiani a seguito della divisione territoriale imposta e realizzata dal governo britannico per interessi geo-politici. La sceneggiatura, pur piana come la tecnica di ripresa, nell’intreccio di dramma, amore e ragion di stato riesce a creare una tensione verso quella che appare una conclusione già scontata. I personaggi storici sono ben rappresentati e interpretati con mestiere, in particolare la famiglia del vicere’, il contorno dell’immensa servitù, riccamente addobbata, rende il clima, sottotesto, della tragedia annunciatasi. Si sente la partecipazione viva e personale della regista nel voler ricordare un evento storico di assoluta importanza, chi si ricorda di un Pakistan Occidentale e un Pakistan Orientale?”
Sull’argomento se siete interessati c’e’ questo articolo oppure questo. Oppure anche il libro di Dominique Lapierre “Stanotte la libertà“.
Ed ecco le immagini del trailer ufficiale del film !!