Negli ultimi anni i romanzi degli autori dei paesi scandinavi sono stati molto utilizzati dall’industria cinematografica.
Basti pensare ai libri dello svedese Stieg Larsson (“Uomini che odiano le donne”), quello di Jonas Jonasson (“Il centenario che salto’ dalla finestra e scomparve”) e quelli recentissimi del norvegese Jo Nesbo (“L’uomo di neve”).
Adesso al cinema arriva “Mr. Ove (A Man Called Ove)” del regista svedese Hannes Holm tratto dal best-seller dello svedese Friedrik Backman “L’uomo che metteva in ordine il mondo”, romanzo pubblicato in oltre 30 paesi nel mondo.
La storia ruota intorno al personaggio di Ove, che ci appare a primo acchito come il vecchio più burbero del quartiere, e al suo incontro con Parvaneh, la nuova vicina di casa, iraniana che si è trasferita da poco ad abitare, con il marito e i due figli, nella casa difronte.
Operaio da 43 anni presso le industrie Saab, Ove viene posto in congedo e da quel momento, senza nulla da fare, il suo atteggiamento molesto finisce per causare ancora più ostilità tra il vicinato.
Ogni mattina alle 6.30 Ove si alza per condurre la sua ispezione poliziesca del quartiere e assicurarsi che le regole siano rispettate, che tutto sia in ordine. Ce l’ha un po’ con tutti nel quartiere: con chi parcheggia l’auto fuori dagli spazi appositi, con chi sbaglia a fare la differenziata, con la tizia che gira con i tacchi alti e un ridicolo cagnolino al guinzaglio, con il gatto spelacchiato che continua a fare la pipì davanti a casa sua.
Nel cast Ross Lassgård, Bahar Pars, Ida Engvoll e Chatarina Larsson.
Ecco le parole del regista su questa sua opera:
“È una storia universale che ruota intorno al personaggio di Ove che ci appare a primo acchito come il vecchio più burbero del quartiere.
Al centro della storia c’è l’inaspettata amicizia con Parvaneh, la nuova vicina di casa, in attesa del terzo figlio, che si è trasferita da poco ad abitare, con il marito e i due figli, nella casa proprio di fronte a lui. Ove ha da poco perso la moglie, l’amore della sua vita e proprio grazie ai racconti fatti alla vicina di casa Parvaneh, che riusciremo a scoprire il rapporto profondo che lo legava alla moglie.
Per Ove non è esistito un altro amore prima di Sonia e non esisterà dopo di lei.
Scopriremo anche che il suo burbero carattere è conseguenza del suo lavoro e della perdita della madre quando era ancora un bambino. Dal padre, ha imparato che la vita è innanzitutto duro lavoro, la differenza tra giusto e sbagliato e che l’unica macchina che dovrà guidare è una SAAB. Il film si apre su Ove ai giorni nostri mentre ispeziona il quartiere con il suo pugno di ferro. Ogni mattina alle 6.30 Ove si alza e va a fare la sua ispezione poliziesca e si assicura che le regole siano rispettate, che tutto sia in ordine. Ce l’ha un po’ con tutti nel quartiere: con chi parcheggia l’auto fuori dagli spazi appositi, con chi sbaglia a fare la differenziata, con la tizia che gira con i tacchi alti e un ridicolo cagnolino al guinzaglio, con il gatto spelacchiato che continua a fare la pipì davanti casa sua.
E attraverso i flashbacks, scorrono le immagini del viaggio di Ove lungo la vita e della sua storia d’amore con la moglie Sonia, portata via da una malattia. L’amore che ha per la lei e il desiderio di raggiungerla lo spingerà anche ad un goffo tentativo di suicido. Ma i suoi tentativi falliscono sempre miseramente, interrotti continuamente dai vicini che hanno bisogno del suo aiuto. Scopriamo così che dietro la rudezza di Ove, si nasconde un uomo di gran cuore, con un profondo senso di giustizia.
Nel personaggio di Ove possiamo tutti riconoscere qualcuno che conosciamo, che vive accanto a noi, il proprio padre, o il nonno, un fratello o uno zio. Attraverso il suo sguardo, le persone e le situazioni che lo circondano, ci appaiono in una doppia luce, comica e drammatica.
Volevo concentrarmi più sull’aspetto sentimentale della storia, ma il modo che ha Ove di osservare il mondo del ventesimo secolo ha reso la storia divertente. La sua amicizia con la vicina Parvaneh e la sua famiglia diventa talmente stretta che i bambini di lei ormai lo chiamano nonno.
Nei flashbacks noi scopriamo la storia d’amore tra Ove e Sonia, che ricordano le immagini dei film La mia vita a quattro zampe e Forrest Gump. Altri riferimenti per me sono stati A proposito di Schmidt e Qualcosa è cambiato.
Vorrei che questa storia arrivasse al cuore delle persone, in modo positivo, sia grazie all’ironia pungente che alle vicende drammatiche che coinvolgono Ove. È un film sulla vita, un viaggio tra le risate e le lacrime.”
“Mr. Ove” è stato candidato a 2 premi Oscar, Miglior film straniero e Miglior make up ed ha vinto l’EFA come Miglior commedia europea.
Siete curiosi di vedere le immagini di questo film ? Noi si !!