Ancora una volta… non è mai troppo tardi !!

Passato con buon successo all’ultimo Torino Film Festival come film d’apertura arriva anche in Italia, “Ricomincio da noi” il nuovo film di Richard Loncraine, una commedia brillante e agrodolce sul “non è mai troppo tardi”. Un racconto moderno, divertente e commovente su un vivace gruppo di donne energiche che affrontano gli imprevisti della vita con slancio e irresistibile vivacità.

 

Il titolo originale, “Finding Your Feet”, significa ritrovare se stessi ed è quanto deve fare Sandra (Imelda Staunton), una signora borghese che se ne va di casa quando scopre che il marito, con il quale è sposata da 40 anni, ha una relazione con la sua migliore amica. Sandra si rifugia da sua sorella Bif (Celia Imrie), una sessantenne “alternativa” che vive da sola. Grazie a lei Sandra scoprirà una curiosa scuola di ballo dove si appassionerà alla danza che le permetterà di sentirsi più libera e sbloccare tutto ciò che ha tenuto chiuso dentro di sé per molti anni. Qui conoscerà Charlie (Timothy Spall), un eccentrico restauratore di mobili che vive su una barca. Catapultata in un ambiente per lei totalmente insolito, Sandra inizierà una nuova vita.


 

Diretto dal regista di “Riccardo III” e di “Wimbledon”, Richard Loncraine, e scritto e prodotta da Nick Moorcroft e Meg Leonard, è interpretata dagli irresistibili Imelda Staunton (candidata all’Oscar come Miglior Attrice e ai Golden Globe per la sua interpretazione ne “Il segreto di Vera Drake” di Mike Leigh), Timothy Spall, attore feticcio di Mike Leigh, Celia Imrie («un’attrice fantastica», dice il regista, che con lei ha già lavorato nel film su Winston Churchill dal titolo “Guerra imminente – The Gathering Storm”) e David Hayman (conosciuto soprattutto per il ruolo di Michael Walker nella serie thriller di Lynda La Plante dal titolo “Trial & Retribution”, che è andata avanti per ben 12 serie, dal 1997 al 2009).

 

Ecco l’immancabile nostra recensione scritta per Amicinema da Anna Baisi:
 
“La commedia “Ricomincio da noi” in originale “Finding Your Feet”, che significa ritrovare se stessi o rimettersi i piedi, di Richard Loncraine, alterna momenti drammatici, comici, liberatori e brillanti.
Il film parla del momento in cui Lady Sandra Abbott (Imelda Staunton), una donna vicina alla terza età che vive nel Surrey dell’alta borghesia scopre che sotto l’apparente luccichio della high society a cui appartiene per matrimonio oltre ad una serpeggiante ipocrisia e vacuità si nasconde anche il tradimento del marito a cui è legata da quasi quarant’anni che intrattiene una relazione ovviamente proprio con la sua migliore amica.
Dopo lo shock iniziale cerca una soluzione andando ad abitare dalla sorella Bif (Celia Imrie) che non frequenta da lunghissimo tempo e che vive nella periferia popolare londinese.
Sandra è una donna elegante, “bacchettona” amante dell’ordine e della perfezione con una personalità appiattita dalla passata sterile e mortifera vita mondana e matrimoniale.
 
Bif al contrario è una sorta di figlia dei fiori appassita che conduce una vita libera da regole consolidate e fra uno spinello ed un’avventura sessuale conduce un’esistenza aperta ad esperienze creative: una su tutte il corso di ballo.
Inoltre la sua vita sociale è ricca di rapporti amicali generosi e sinceri soprattutto con il restauratore Charlie (Timothy Spall) uomo eccentrico e comprensivo che vive su una barca e dietro un’apparente sempiterno buonumore nasconde un terribile e doloroso dramma famigliare.
Sarà difficile per la “Lady” introdursi in quel mondo disordinato ma frizzante, povero materialmente ma ricco di entusiasmo ma lentamente i piedi del titolo grazie al corso di ballo la fanno scappare da quel sepolcro imbiancato di cui era prigioniera consenziente e la riportano alla vita, all’amore e alla danza.
Se da un punto di vista emotivo ed anche ideologico il film ha le migliore intenzioni ed è anche vero che come diceva Marcello Marchesi “l’importante è che la morte ci trovi vivi” il film si snoda con banalizzazioni di temi importanti ed innumerevoli ed abusati stereotipi.
Peccato perché gli attori sono ottimi e credono nei loro personaggi ma non riescono a tenere alta l’attenzione per le due ore di film perché alcune trovate come il tour italiano di danza a Roma si poteva decisamente evitare perché si perde in luoghi stravisti della città come prevede il buon Baedeker senza nulla donare al film oltre che ad un balletto che vede i nostri arzilli “vecchietti” saltare come giovincelli per dirci che la terza età può essere frizzante e piena di entusiasmo.
 
Vanno però riconosciuti al film una battuta alleniana memorabile, ahimè già presente nel trailer, ed un vitalismo sconfinato nei confronti dell’età ingrata della vecchiaia.
“Ho 71 anni e ho la fortuna di essere ancora un regista attivo senza avere i miliardi di Ridley Scott”, ha spiegato il regista Loncraine. “Alla mia età ci si chiede spesso quanto tempo rimarrà da vivere. E altrettanto spesso nasce l’idea che si debbano cogliere delle opportunità per vivere questo periodo della vita al meglio. Badate bene: è una riflessione non solo femminile, ma anche presente nella testa di molti maschi. Inoltre sono convinto che le tematiche sulla vecchiaia al cinema non debbano essere necessariamente deprimenti, semmai devono infondere ottimismo e fare bene al cuore”

 

E se volete sorridere un poco ecco il trailer ufficiale !!

 


 

Questa voce e' stata pubblicata in Di tutto un po' e contrassegnata con , .

Lascia un Commento