Dimentichiamoci per un attimo l’originale del 1973 di Franklin J. Schaffner con la mitica coppia Steve McQueen/Dustin Hoffman e godiamoci questo remake del 2018 diretto dal regista danese Michael Noer.
Basato sull’autobiografico best-seller internazionale, Papillon è un inno alla vita e alla libertà, una celebrazione del potere salvifico dell’amicizia, un’avventura unica e travolgente.
Il film segue l’epica storia di Henri “Papillon” Charrière (Charlie Hunnam), uno scassinatore della malavita parigina che viene incastrato per omicidio e condannato a scontare la pena nella famigerata colonia penale sull’Isola del Diavolo. Determinato a riconquistare la libertà, Papillon crea un’improbabile alleanza con un altro condannato, l’eccentrico contraffattore Louis Dega (Rami Malek, che in cambio di protezione, accetta di finanziare la fuga di Papillon, creando con questo un indistruttibile legame di amicizia.
Nel cast Charlie Hunnam, Rami Malek (Mr. Robot, Una notte al museo), Tommy Flanagan, Eve Hewson, Roland Møller, Michael Socha.
Ornella Dallavalle era presente all’anteprima stampa e queste sono le sue impressioni per convincere (o meno) tutti gli Amicinema:
“Lo chiamano Papillon per via di una farfalla tatuata sul suo torace ma lui è tutt’altro che un essere fragile, è un prigioniero. Un prigioniero di una giustizia colpevole di dover accussare qualcuno di un omicidio in realtà non commesso. Il film di Michael Noer è un remake dell’omonimo film del 1973, diretto da Franklin J. Schaffner e interpretato da Steve McQueen e Dustin Hoffman, e si basa su una storia vera, quella di Henri Charrière, condannato (ingiustamente) alla prigionia nell’Isola del Diavolo, colonia della Guyana francese. In questo contesto disperato Papillon diventa amico del falsario Louis Dega e comincia a collaborare con lui in numerosi e disperati tentativi di fuga.
Il film è la storia di un uomo che difende la sua dignità e la sua umanità a rischio della sua stessa vita. Cosa ci rende umani? Cosa ci salva? Nel caso di Papillon la sopravvivenza è legata alla sua capacità di non perdere la dignità e di conservare dei valori.
Per lui è fondamentale il legame affettivo con gli amici che non vanno mai abbandonati o traditi. Lo spettatore si chiede perché Papillon non impazzisce dopo anni di isolamento ed è proprio su questo punto che il film perde forza. Noer si concentra sulla violenza fisica, mettendo in secondo piano la psicologia dei personaggi.
Assistiamo così a cruente scene ma non percepiamo il senso di cameratismo fra prigionieri, la disperazione e l’incrollabile volontà di cercare di fuggire a tutto questo.
Charlie Hunnam è comunque convincente ed interpreta bene il suo personaggio un po’ meno Rami Malek. Così così.”
Finiamo con l’interessante trailer ufficiale !!
E se sentite nostalgia dell’originale con Steve McQueen ecco la scena finale del film (attenzione spoiler per non ama vedere i finali dei film).