Dopo oltre un anno dal Festival di Cannes 2017 dove era in concorso (e dove ha vinto il premio per la Migliore Sceneggiatura), “Il sacrificio del cervo sacro” arriva nelle sale italiane.
E ornai Yorgos Lanthimos lo conosciamo bene e lo apprezziamo molto qua in Italia anche grazie all’ottimo successo del suo precedente film americano “The lobster“.
Steven (Colin Farrell) è un famoso chirurgo cardiotoracico. Insieme alla moglie Anna (Nicole Kidman) e ai loro due figli, Kim (Raffey Cassidy) e Bob (Sunny Suljic), vive una vita felice e ricca di soddisfazioni.
Un giorno Steven stringe amicizia con Martin (Barry Keoghan), un sedicenne solitario che ha da poco perso il padre, e decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice.
Quando il ragazzo viene presentato alla famiglia, tutto ad un tratto, cominciano a verificarsi eventi sempre più inquietanti, che progressivamente mettono in subbuglio tutto il loro mondo, costringendo Steven a compiere un sacrificio sconvolgente per non correre il rischio di perdere tutto.
Nel cast appunto Colin Farrell, Nicole Kidman, Barry Keoghan, Raffey Cassidy e Sunny Suljic.
Sentiamo allora la parole del regista greco sulla genesi di questo film:
“Durante la scrittura, abbiamo scoperto dei legami con la tragedia Ifigenia di Euripide e ho trovato interessante evocare questa nozione molto radicata nella cultura occidentale. Nella vita, c’è gente che si ritrova davanti a dilemmi enormi e il concetto di sacrificio solleva un gran numero di questioni aperte a tutti.
Il racconto è brutale nel suo insieme, ma non in ogni momento. Non ha un tono particolarmente grave o serio. E’ una sorta di film comico e sul set ci siamo divertiti molto. Quello che volevo essenzialmente esplorare è il tema della giustizia, le scelte, la natura umana e i comportamenti. Il punto di partenza era soprattutto la famiglia ed è quasi per caso che i bambini hanno un ruolo importante.
Cerco di evitare i simboli. Volevo che tutto fosse evidente e che il film fosse molto diretto. Con le cose bizzarre, non cerco di essere analitico.
C’è un racconto, se no gli spettatori si perderebbero, ma cerco di lavorare in maniera ludica affinché non si sappia mai troppo il significato di ciò che vedi. Ma con Efthimis Filippou, passiamo molto tempo sulla scrittura della sceneggiatura, concentrandoci unicamente sul racconto, perché devo fidarmi del racconto affinché tutto funzioni. Le trame dei miei film si potrebbero svolgere ovunque e questo mi dà la libertà di scegliere qualsiasi location.
Poi, per il casting, sono fortunato perché attrici e attori di talento vogliono lavorare con me. Il casting dei giovani, invece, è durato a lungo con bambini americani, inglesi, australiani. Non cerco di obbligare gli attori a conformarsi a ciò che ho immaginato. Poi, durante le prove e le riprese sopraggiungono sempre molti elementi inattesi che accolgo. Perché così come l’atmosfera e l’ambiente, non si può controllare tutto.”
Spazio alle immagini incredibili e assurde (e lo diciamo positivamente) di questo film di Yorgos Lanthimos !!