E’ sempre un piacere vedere un film di Roberto Andò che dopo gli ottimi “Viva la libertà” e “Le confessioni” torna in sala con “Una storia senza nome“, pellicola ispirata a un fatto di cronaca realmente avvenuto nel 1969 a Palermo e che e’ stato proiettato fuori concorso all’ultimo festival di Venezia con un ottimo riscontro di pubblico.
Valeria, giovane segretaria di un produttore cinematografico, vive sullo stesso pianerottolo della madre, Amalia, donna eccentrica e nevrotica, e scrive in incognito per uno sceneggiatore di successo, Alessandro.
Un giorno, Valeria riceve in regalo da uno sconosciuto, un poliziotto in pensione, la trama di un film. Ma quel plot è pericoloso, “la storia senza nome” racconta infatti il misterioso furto, avvenuto a Palermo nel 1969, di un celebre quadro di Caravaggio, la Natività. Da quel momento, la sceneggiatrice si troverà immersa in un meccanismo implacabile e rocambolesco.
L’ottimo cast italiano e’ composto da Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassmann, Laura Morante, Renato Carpentieri.
Riproponiamo con piacere il commento della nostra inviata Cristina Ruggieri direttamente dal Festival del Cinema di Venezia:
“Commedia arguta e divertente, con l’usuale sottofondo politico cui Andò ci ha abituato. Protagonista ancora una volta una donna, Valeria, interpretata da Micaela Ramazzotti, sceneggiatrice “ombra” di soggetti cinematografici.
Questa volta il soggetto però riguarda un fatto realmente accaduto: il furto della natività di Caravaggio da un oratorio di Palermo nel ’69. Sala Grande piena e molti applausi segnano un’ottima chiusura di questa settantacinquesima Mostra.”
E ci fa piacere sentire anche le parole del regista siciliano:
“Una storia di Palermo e io sono palermitano, mi sembrava funzionale al cinema perché i pentiti avevano inquinato i fatti nei loro racconti cambiandoli. Volevamo dare qualcosa di grottesco, una commedia profonda per raccontare il cinema ridandogli quel ruolo che continua ad avere. Può risarcirci di un’altra versione rispetto alla realtà illuminandola in modo profondo.
capacità di incidere sulla realtà, forse non ci crediamo sempre.
Bisogna crederci ancora, mi piaceva l’idea che queste persone fossero quelle che lavoravano dietro le quinte. Abbiamo uno sceneggiatore in crisi, una ragazza talentuosa senza riconoscimento è un produttore che ci prova comunque a mandarlo avanti.
Il personaggio di Renato Carpentieri usa questa storia per arrivare alla verità unito anche da un legame con la sceneggiatrice. Ci siamo divertiti, vogliamo far perdere lo spettatore in una storia.
Se dovessi poi definire il tema dell’inganno credo che abbia a che fare con la mia Sicilia. Non solo per grandi personaggi come Cagliostro, ma proprio perché una delle più grandi maschere siciliane è quella dell’essere quello che non si è.
L’inganno ti permette di entrare in un segreto, non rilevare e lavorare con gli attori in un determinato modo.
Dei pentiti hanno fatto del depistaggi sul dipinto, mi appartiene l’idea che ci troviamo di fronte ad una continua invenzione.“
E questo e’ il trailer ufficiale di questo film che vedremo mercoledi’ 26 settembre nell’ultima uscita del mese di Amicinema !