La capacità di credere ancora

Gianni Zanasi e’ uno dei nostri registi preferiti e abbiamo molto amato “Non pensarci” (2007) e anche il sottovalutato “La felicità e’ un sistema complesso” (2015).

 

Troppa grazia” e’ un altro grande film che all’ultimo festival di Cannes ha vinto il premio Europa Cinema Label e che vedremo nell’ultima uscita infrasettimanale di Amicinema mercoledi’ 28 novembre.

 

Lucia è una geometra che vive da sola con sua figlia. Mentre si arrangia tra mille difficoltà, economiche e sentimentali, il Comune le affida un controllo su un terreno scelto per costruire una grande opera architettonica. Lucia nota che nelle mappe del Comune qualcosa non va, ma per paura di perdere l’incarico decide di non dire nulla. Il giorno dopo, mentre continua il suo lavoro, viene interrotta da quella che le sembra una giovane “profuga”. Lucia le offre 5 euro e riprende a lavorare. Ma la sera, nella cucina di casa sua, la rivede all’improvviso, davanti a lei. La “profuga” la fissa e le dice: “Vai dagli uomini e dì loro di costruire una chiesa là dove ti sono apparsa…”

 

Nel cast Alba Rohrwacher, Elio Germano, Giuseppe Battiston, Hadas Yaron e Carlotta Natoli.


 

Sentiamo una parte del commento del regista modenese sulla nascita di questo film (il resto settimana prossima):
 
Penso che nessuno sappia veramente perché nasce una storia. Alla fine credo sia giusto così. Forse non c’è un perché, forse c’è soltanto un come.
La prima volta che mi è “apparsa” Lucia è stato all’improvviso. L’ho vista passeggiare da sola, in un grande centro commerciale, senza motivo. Ma ho sentito subito un carattere, uno spirito indipendente, un po’ “selvatico”. Ho pensato che forse viveva in una cittadina di provincia. Forse Lucia aveva passato la sua infanzia su un bellissimo campo.
Mentre la seguivo, sentivo un peso dentro di lei, che aveva a che fare con il sentimento di un quotidiano senza fughe. Un peso che evidentemente era anche il mio, così forte che all’improvviso è successo l’impensabile: Lucia si gira ed ecco quella ragazza con il velo sul capo che la fissa e le dice, con la serietà di un’altra epoca: “Vai dagli uomini…”.
Lucia la guarda e, spaventata, le risponde (e io con lei): “Ma vacci tu…”. E sono scoppiato a ridere. Non ci potevo credere. Ecco, onestamente è cominciata così. Con una risata.
 
Nell’attimo di quella risata si sono toccati degli estremi. Il sentimento improvviso e fuori luogo del Mistero, e la nostra vita che lo sfiora in modo anche banale: il mistero immobile e potente da una parte, e il “giorno per giorno” friabile e confuso dall’altra.
Questo non è, evidentemente, un film di tema religioso. Perché non è un film sulla capacità di credere in Dio oppure no. Ma è sulla capacità di Credere Ancora, nonostante il nostro non essere più bambini. Di sentire, di immaginare, di ridare cittadinanza dentro di noi alla complessità dei sentimenti, al mistero imprevedibile del sentire quello che non c’è.

 

E questo e’ il divertente trailer ufficiale di questo film !!

 


 

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