Dimenticate Marco Predolin, dimenticate la trasmissione che nel lontano 1985 su Italia 1 faceva record di ascolti.
“Il gioco delle coppie” e’ uno dei tanti casi nei quali i distributori nostrani (in questo caso “I Wonder Pictures”) hanno maltrattato il significato del titolo originale di un film banalizzandolo con una traduzione italiana che perde il senso voluto dal regista.
Ma tutto questo non ci deve scoraggiare perche’ “Doubles vies” l’ultimo film del regista francese Olivier Assayas (“Qualcosa nell’aria“, “Sils Maria“, “Personal Shopper“) e’ davvero un film molto molto bello e che ogni vero appassionato di cinema non deve perdere.
Alain è un editore inquieto che ama Selena ma la tradisce con la sua assistente, che odia l’ultimo libro di Léonard ma lo pubblica, che ama le vecchie edizioni ma ragiona sull’Espresso Book Machine. Léonard è uno scrittore ‘confidenziale’ che ama sua moglie ma la tradisce con Selena.
Depresso e lunare, scrive da anni lo stesso libro ed è narcisisticamente incompatibile con la sua epoca. Tra loro fa la sponda Selena, attrice di teatro convertita alla serie televisiva. Dentro un mondo divenuto virtuale, conversano, mangiano, bevono e fanno (sempre) l’amore.
Cast di grandi attori con Guillaume Canet, Juliette Binoche, Vincent Macaigne, Christa Théret e Nora Hamzawi.
Sentiamo cosa ha detto il regista parigino nella presentazione del film all’ultimo festival di Venezia:
“Se si decide di parlare del presente lo si deve fare in modo “umano”. Il film inizia in modo saggistico, ma successivamente affronta il tema dell’adattamento alla rivoluzione digitale dal punto di vista umano…
Serve empatia umana con i personaggi.
Quindi, il film ha un inizio astratto ma finisce in modo “incarnato”.
La trasformazione del mondo operata dal digitale ha avuto simili conseguenze in ogni aspetto della società contemporanea, l’editoria è solo il campo nel quale si avverte di più… Si tratta di un discorso universale su come ci si adatta all’evoluzione del mondo.
Contrariamente a ciò che ho fatto per altri film, qui ho iniziato a lavorare scrivendo la prima sequenza senza sapere dove sarei arrivato, e solo a poco a poco ho aggiunto le altre scene e tutto questo si è poi trasformato in una commedia sul mondo contemporaneo. Mi sentivo un po’ intimidito a trovarmi a dirigere dialoghi così lunghi, non sapevo come renderli interessanti per lo spettatore… Così, ho capito che doveva essere un film di attori; avevo nell’orecchio il ritmo orale degli attori e mi sono messo da parte.
Il cinema è già cambiato tanto, a partire dal sonoro negli anni Novanta per arrivare alla digitalizzazione dell’immagine che io stesso ho vissuto. Anche la circolazione dei film è cambiata in modo inimmaginabile e continuerà ancora a cambiare il modo di farli e mostrarli al pubblico. C’è qualcosa di eterno nelle relazioni umane, il solo modo di farsi capire si basa su qualcosa di elementare ed eterno. Dal digitale abbiamo anche imparato ad amare e comunicare in modo diverso.”
E questo e’ il trailer italiano !!