In occasione del “Giorno della memoria 2019″, Lab80 distribuisce “I bambini di Rue Saint-Maur” un documentario molto interessante e che vi consigliamo di vedere.
Ruth Zylberman ha scelto un edificio parigino di cui non sapeva nulla, il 209 di Rue Saint-Maur. Per diversi anni ha indagato con l’obiettivo di ritrovare i vecchi inquilini del palazzo, per poter ricostruire la storia di quella che era stata una piccola comunità ebrea durante l’occupazione nazista.
Ha ritrovato gli ex abitanti del 209 nelle periferie di Parigi, a Melbourne, New York e Tel Aviv. Li ha filmati insieme all’edificio e alle sue pietre, riprendendoli come un organismo vivente, per poter comprendere che cosa resta delle loro vite “interrotte”.
Ci fa piacere lasciare spazio alla recensione di Gian Luca Lauri che ha visto per Amicinema questo intenso documentario:
“Parigi. Al numero 209 di rue Saint-Maur abitavano nel periodo della seconda guerra mondiale circa trecento persone, molte delle quali erano ebrei provenienti dai paesi dell’Est dove la diffidenza verso di loro era già diffusa.
Nella notte tra il 16 e il 17 luglio 1942 i nazisti presero diciassette ebrei e li portarono al velodromo d’inverno, dove altri tredici mila ebrei vennero radunati e poi condotti nei campi di sterminio nazisti. Solo un centinaio di loro riuscirono a sopravvivere.
Dopo la retata del Vél d’Hiv, raccontata nel film “La chiave di Sara”, francesi collaborazionisti e nazisti tornarono per due anni a cercare ebrei in quel palazzo. Alla fine, i deportati dal 209 rue Saint-Maur furono cinquantadue, tra i quali nove bambini.
La scrittrice e regista Ruth Zylberman ha cercato di ricostruire la storia di ognuno di loro, facendoci conoscere le vicende delle famiglie dei Frantz, dei Delaplace, degli Haimovici, e di altre, alle quali vengono sequestrati i loro beni.
Infine, la regista riesce a ritrovare alcuni dei bambini oramai ottantenni, e li conduce nel palazzo della loro infanzia. Ed è lì che i loro ricordi, che sembravano ormai svaniti sia dal tempo che dalla volontà di dimenticare, riaffiorano più vivi che mai.
Personalmente, ho particolarmente apprezzato l’intento della regista di affrontare il tema della Shoah in un modo inedito, ovvero intervistando coloro che hanno vissuto sulla propria pelle gli orrori perpetrati nei loro confronti.
Ritengo che soprattutto nel contesto storico attuale, sia necessario più che mai ravvivare il ricordo di quel periodo anche attraverso forme di testimonianza diverse da quelle alle quali siamo stati abituati.
La concretezza delle storie raccontate in questo film, derivante dalle testimonianze dirette, credo sia il miglior antidoto contro i sentimenti di antisemitismo, e più in generale di odio, ancora oggi presenti in Europa.”
E per finire come sempre ci vediamo anche il trailer ufficiale !!