A questo punto della stagione scatta sempre il nostro Oscar-Alert, ovvero film, registi ed attori che sono tra i favoriti ai premi principali della prossima serata degli Oscar.
E in questo caso Olivia Colman e’ più che stra-candidata come miglior attrice avendo vinto il premio sia al Festival di a Venezia che ai recenti Golden Globe.
Il film di cui parliamo e’ “La favorita” ultima fatica del regista greco più famoso del momento, ovvero Yorgos Lanthimos (“The lobster“, “Il sacrificio del cervo sacro“) che adesso arriva nelle sale italiane.
Inghilterra, 18esimo secolo. La regina Anna è una creatura fragile dalla salute precaria e il temperamento capriccioso. Facile alle lusinghe e sensibile ai piaceri della carne, si lascia pesantemente influenzare dalle persone a lei più vicine, anche in tema di politica internazionale.
E il principale ascendente su di lei è esercitato da Lady Sarah, astuta nobildonna dal carattere di ferro con un’agenda politica ben precisa: portare avanti la guerra in corso contro la Francia per negoziare da un punto di forza – anche a costo di raddoppiare le tasse sui sudditi del Regno.
Il più diretto rivale di Lady Sarah è l’ambizioso politico Robert Harley, che farebbe qualunque cosa pur di accaparrarsi i favori della regina. Ma non sarà lui a contendere a Lady Sarah il ruolo di Favorita: giunge infatti a corte Abigail Masham, lontana parente di Lady Sarah, molto più in basso nel sistema di caste inglese.
Quel che non manca ad Abigail però sono la bellezza e l’istinto di sopravvivenza, sviluppato in decenni di abusi e prepotenze subìte. Quale delle due donne riuscirà ad insediarsi per sempre come Favorita della regina?
Nel cast il magnifico trio di Emma Stone, Rachel Weisz e Olivia Colman e poi anche Nicholas Hoult.
Spazio al commento di Fabio Bresciani che era presente all’anteprima stampa milanese:
“Yorgos Lanthimos per la prima volta alle prese con un film in costume ma non perde la sua capacità di mettere in rilievo la natura umana. Siamo agli inizi dell ‘700. L’Inghilterra è in guerra contro la Francia. Ciò nonostante, le corse delle anatre e il consumo di ananas vanno per la maggiore. Una fragile regina Anna (Olivia Colman) siede sul trono mentre l’amica intima Lady Sarah Churchill (Rachel Weisz) governa il paese in sua vece e, al tempo stesso, si prende cura della cattiva salute e del temperamento volubile della sovrana.
Quando l’affascinante Abigail Masham (Emma Stone) arriva a corte, si fa benvolere da Sarah, che la prende sotto la sua ala protettiva. Per Abigail è l’occasione di tornare alle radici aristocratiche da cui discende. Mentre gli impegni politici legati alla guerra richiedono a Sarah un maggiore dispendio di tempo, Abigail si insinua nella breccia lasciata aperta, diventando la confidente della sovrana.
Grazie all’amicizia sempre più stretta con Anna, Abigail ha la possibilità di realizzare tutte le sue ambizioni e non permetterà a niente e a nessuno – donna, uomo, politica, coniglio – di intralciarle la strada.
Uno dei temi portanti del film è quanto nelle relazioni interpersonali, oggi come allora, si nascondano dinamiche di potere, competizione e sopraffazione che piegano i sentimenti al servizio della manipolazione e della scalata sociale. Il regista, insieme al bravissimo direttore della fotografia Robbie Ryan, utilizza lenti grandangolari e fisheye per mettere in scena questa deformazione.
Il risultato è simile a un’anamorfosi, ossia un’immagine fortemente distorta che acquista la «vera forma» solo quando l’osservatore si dispone in una particolare posizione. Il senso è quello di ampliare la percezione visiva, per permettere di cogliere i personaggi come un entomologo che studia gli insetti con una lente d’ingrandimento. Le tre donne protagoniste e i personaggi principali infatti, sono quasi degli animali (selvatici) compressi in spazi angusti, quasi ingabbiati come i conigli della regina, incapaci di sfuggire alla morsa del loro destino.
Dominano gli istinti tra queste donne, capaci di farsi la guerra in modo spietato al pari degli uomini. Come riferimenti ad altri film ricorda un po’ il Mistero di Compton House di Peter Greenaway (1982) soprattutto per il sarcasmo che alleggerisce e stempera l’atmosfera. Eccezionali sono i costumi di Sandy Powell, capaci di spiccare negli interni dove domina l’oro e il legno. In modo magistrale si vede l’ascesa sociale di Abigail attraverso i vestiti che via via, si fanno sempre più raffinati.
Olivia Colman è stata premiata meritatamente a Venezia con la Coppa Volpi, ma in questo film sia Rachel Weisz che Emma Stone non sono da meno.
Consiglio di andare a vedere questa pellicola, sarà come entrare in un quadro antico dove i personaggi ci assomigliano, vitali e spietati.”
Vi ricordiamo che vedremo questo film nell’ultima uscita infrasettimanale di gennaio, mercoledi’ 30 !!
Aspettavate il trailer originale ? Eccolo qua !!