Le seconde occasioni

Aveva detto che non avrebbe piu’ recitato in un suo film e siamo contenti che Clint Eastwood non abbia mantenuto questa sua promessa.
 
Cosi’ possiamo rivederlo con piacere protagonista di questo “Il corriere – The Mule” che segna il suo ritorno come interprete 10 anni dopo “Gran Torino”.

 

Eastwood interpreta Earl Stone, un uomo di circa 80 anni rimasto solo e al verde, costretto ad affrontare la chiusura anticipata della sua impresa, quando gli viene offerto un lavoro per cui è richiesta la sola abilità di saper guidare un auto.
Compito semplice, ma, ciò che Earl non sa è che ha appena accettato di diventare un corriere della droga di un cartello messicano. Nel suo nuovo lavoro è bravo, così bravo che il suo carico diventa di volta in volta più grande e per questo motivo gli viene assegnato un assistente.
Questi non è però l’unico a tenere d’occhio Earl: il misterioso nuovo “mulo” della droga è finito anche nel radar dell’efficiente agente della DEA, Colin Bates. E anche se i suoi problemi di natura finanziaria appartengono ormai al passato, i suoi errori affiorano e si fanno pesanti nella testa, portandolo a domandarsi se riuscirà a porvi rimedio prima che venga beccato dalla legge… o addirittura da qualcuno del cartello stesso.

 

Nel cast anche Bradley Cooper, Laurence Fishburne, Michael Peña e Dianne Wiest, assieme a Alison Eastwood, Taissa Farmiga e Ignacio Serricchio.


 

Spazio alla recensione che ci ha mandato Fabio Bresciani:
 
“Chi sospetterebbe che Earl, un novantenne con la passione dei fiori, che guida un pick-up della Ford mentre ascolta Dean Martin e Willie Nelson, sia in realtà un corriere della droga? Nessuno. Ancor meno se quest’uomo ha il volto di Clint Eastwood che ormai, data l’età, assomiglia molto a James Stewart, come viene detto nel film. La sceneggiatura trae spunto dalla storia vera di Leo Sharp, un veterano della guerra di Corea che diventa un corriere per il cartello di Sìnaloa.
 
Earl è l’altra faccia della medaglia di Walt Kowalski di Gran Torino: anziché essere tornato al mondo civile arrabbiato col mondo, cerca di mettersi al servizio degli altri, tralasciando però quasi del tutto di dedicarsi alla sua famiglia. Finito in guai finanziari, si rende conto che il peso maggiore che grava su di lui è il senso di colpa. Questo diventerà il motore del film. Sa che è a corto di tempo e pensa di poter metter le cose a posto. Anche grazie ai soldi della droga pensa di poter fare la differenza nella vita degli altri e che questo possa essere per lui una sorta di salvacondotto morale.

 
Vedere un film dove Clint recita e fa il regista è un vero piacere. Cosa chiedergli ancora? Costruisce il solito impianto conservatore ma con solidi principi, eppure riesce a conquistarti, a portarti dalla sua parte anche se non la pensi come lui. Fa riflettere e emozionare sull’importanza di concedere una seconda occasione a chi decide di assumersi fino in fondo la responsabilità delle proprie azioni. Particolarmente intensi sono gli scambi con l’ex-moglie, interpretata in modo impeccabile da Dianne Wiest che pur arrabbiata e delusa, non può far a meno di subire ancora il fascino, come noi del resto.
Il finale sembra ricordare il “Candide” di Voltaire: coltivare il proprio giardino, migliorare sé stessi e dedicarsi ai rapporti che contano.”

 

Segnatevi la data del 13 febbraio perche’ vedremo “Il corriere” nella seconda uscita infrasettimanale di Amicinema !!

 

E questo e’ il trailer ufficiale di questo atteso film !!

 


 

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