La suspense corre sul filo

Il colpevole – The guilty” aveva gia’ fatto parlare di se all’ultimo Torino Film Festival dove il film del regista danese Gustav Möller era piacuto davvero molto (premio del pubblico al pari dello stesso premio al Sundance) e che gli ha permesso di essere distribuito in sala da Movies Inspired.

 

Asger Holm è un agente di polizia che si è messo nei guai e per questo è stato confinato a rispondere al numero d’emergenza insieme a più anziani colleghi. Vive questo lavoro con insofferenza e agitazione, anche perché l’indomani lo aspetta il processo che deciderà della sua carriera.
Quando riceve la telefonata disperata di una donna che dice di essere stata rapita, Asger decide di mettersi in gioco e fare il possibile, fino a scavalcare le regole, per non tralasciare alcuna possibilità.
Il suo desiderio di redenzione si incaglia però in un caso che è molto più complesso di quello che sembra e le sue buone intenzioni rischiano di avere effetti controproducenti per sé e per gli altri.

 

Nel cast Jakob Cedergren, Jessica Dinnage, Omar Shargawi e Johan Olsen.


 

Sentiamo la recensione di Fabio Bresciani che ha visto in anteprima questo incalzante film:
 
“Asger Holm, ex-agente di polizia e operatore telefonico ad un centralino per le emergenze, riceve una chiamata da una donna che è stata rapita. Quando la conversazione improvvisamente si interrompe, comincia la ricerca della donna e del suo sequestratore.
Con a disposizione soltanto il telefono, Asger dà inizio ad una corsa contro il tempo per salvare la vittima.
Presto però comprende di avere di fronte un crimine ben più grave di quanto inizialmente pensasse.
Il film è girato tutto in unico luogo e l’unico elemento esterno è rappresentato dalle voci al telefono.
Avevamo avuto un esempio simile in “Locke (2013)” di Steven Knight con protagonista Tom Hardy.
Saggiamente il regista bada all’essenziale con un minimalismo scandinavo dando ai suoni e alle conversazioni telefoniche il compito di conferire suspense e lasciando a chi guarda il compito di immaginare quello che non vede. Ricchezza ulteriore sta nel fatto che ogni singolo spettatore può dar vita a una propria rappresentazione mentale dei personaggi. L’attore Jakob Cedergren, noto per la serie televisiva “Omicidi a Sandhamm (2010)”, riesce a dare espressività e profondità psicologica al protagonista per tutta la durata del film. Il ritmo è incalzante e man mano si scopre che anche Asger è un colpevole e sarà proprio questo fatto a fare la differenza nel finale. Meglio non dire oltre e scoprirlo da soli. Gustav Möller, al suo primo lungometraggio, confeziona thriller originale e intrigante. Una piccola perla che ha ottenuto diversi premi al Torino Film Festival e il premio del pubblico al Sundance.”

 

E se siete incuriositi ecco il trailer ufficiale !!

 


 

Questa voce e' stata pubblicata in Di tutto un po' e contrassegnata con , .

Lascia un Commento