Tratto dal piccolo libro “Noi, gli animali (We the Animals)” di Justin Torres, “Quando eravamo fratelli” del regista statunitense Jeremiah Zagar e’ stato presentato al Sundance Film Festival 2018, dove ha vinto il NEXT Innovator Award.
E dopo un paio di rinvii arriva finalmente sugli schermi italiani.
I protagonisti sono tre fratelli portoricani Manny, Joel e Jonah, che vivono in una zona arretrata degli Stati Uniti chiamta Utica. La storia tratta della loro complicità e del rapporto con i loro genitori: un affetto spesso interrotto da litigi furibondi, dagli abbandoni e dai rientri di un padre impulsivo e manesco, e con tutte le ripercussioni che ciò ha sull’equilibrio di famiglia in casa.
I bambini si fanno strada nella loro infanzia, ma Jonah rispetto ai suoi fratelli crescendo incomincia un suo percorso personale che si distacca dall’ideale mascolino incarnato dal padre e insegue la definizione di una sua sensibilità, aprendosi a ciò che sente.
Un cammino che si preannuncia più impervio – e più appartato – ma sicuramente più libero.
Nel cast Raúl Castillo (visto di recente in “Unsane” di Sodenbergh, Josiah Gabriel e Terry Holland.
Sentiamo a questo punto le parole del regista Jeremiah Zagar:
“Un pomeriggio ero da McNally Jackson, una libreria su Prince Street, nel quartiere di Soho e trovai “Noi, gli animali” nella sezione “Consigliati”.
Lo presi lessi la prima pagina e le prime parole del libro erano “Noi volevamo di più”. Rimasi sconvolto. Lessi tutto il libro lì nel cafè del negozio. Mi aveva catturato.
Pensai “Devo assolutamente fare un film su questo libro”.
L’adattamento voleva essere una traduzione in immagini, non una riscrittura del libro. Volevamo che rimanesse più fedele possibile al libro, assicurandoci però che le immagini fossero riproducibili su schermo.
Osservare questa violenza tra genitori e figli, come fanno in questo caso i bambini, aumenta le probabilità che questa ‘infezione’ continui.
Quando si è piccoli si vede la violenza in modo diverso da quando si è adulti. Da piccolo non capisci. Il film cerca di affrontare il significato della violenza e come questi bambini reagiranno. Il modo in cui i ragazzini guardano agli abusi del padre
cambia durante il film. All’inizio non capiscono, ma man mano che aumenta la loro comprensione devono decidere se accettare questa violenza o allontanarsene. Noi osserviamo questi ragazzi diventare uguali al loro padre.
Ciò che rende Jonah diverso dai suoi fratelli è anche la sua reazione a tutta questa violenza. Quando inizia a capirla, inizia anche a comprendere che non ne ha bisogno.
Se questo film fosse solo dolore e brutalità, non sarebbe stato una rappresentazione fedele della vita.
La vita in sé è sia gioia e amore sia dolore. Ed è nei momenti di dolore più profondo che viene fuori anche l’amore. Questa famiglia vive agli estremi.”
Terminiamo con il trailer ufficiale del film !!