Un cattivo e un film che incarnano alla perfezione lo spirito dei tempi

A salvare i magri incassi di questa stagione estiva al cinema arriva per fortuna il blockbuster Marvel di luglio, “Spider-Man: Far from home“, il primo film dopo l’apocalittico “Avengers Endgame” che chiude ufficialmente la fase 3 dei cinecomic dei super-eroi.

 

Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

 

Alla regia Jon Watts (gia’ alla regia del precedente “Spider-Man: Homecoming”) e solito cast interminabile con segnalazione di Tom Holland, Jake Gyllenhaal, Marisa Tomei, Jon Favreau e Samuel L. Jackson.


 

Spazio alla recensione free spoiler del nostro inviato Fabio Bresciani:
 
“Dopo gli eventi di Avengers Endgame ci si chiede chi sarà il nuovo Iron Man ?
Spiderman ha tutti gli occhi gli addosso, ma dopotutto un’eredità così grande è difficile da sostenere, senza contare che questo Uomo Ragno ha solo sedici anni. Con questo film si conclude la fase 3 del Marvel Cinematic Universe. Ritroviamo Peter Parker che vorrebbe solo vivere le esperienze tipiche della sua età, stare con i suoi amici, cercare di fare colpo su MJ. Eppure, le sue responsabilità lo inseguiranno per mezza Europa dove si trova in gita scolastica con la sua classe. Per fortuna zia May ha pensato di mettergli il costume in valigia.
 
Rispetto al primo film “Spiderman Homecoming” la situazione è invertita: mentre prima Peter voleva bruciare le tappe per dimostrare di essere all’altezza, qui il nostro arrampicamuri si chiede se le sfide immense e titaniche non siano troppo impegnative per lui. Dal punto di vista stilistico, sperando di attirare anche il pubblico dei giovanissimi, ritroviamo le stesse inutili gag fisiche e verbali che interrompono spesso l’azione, già viste nel film precedente.
Peccato veniale perché la storia intrattiene e diverte con effetti visivi ben curati. Nota interessante come il ruolo del villain incarni alla perfezione lo spirito dei tempi. La post-verità e la manipolazione dell’informazione permettono di rendere credibili anche le storie più incredibili.
Forse gli appassionati di fumetti non rimarranno troppo sorpresi dal plot twist, ma i più attenti di loro si accorgeranno di un omaggio a una storia molto particolare: Spiderman Il segreto del vetro scritta dall’italiano Tito Faraci e disegnata dal mitico Giorgio Cavazzano quando Spidey entra in una vetreria a Venezia.
Sono presenti ben due scene post credit.”

 

E concludiamo come sempre con il trailer italiano !!

 


 

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