In questo articolo vi abbiamo parlato del festival e di tutte le notizie di contorno, ma insomma lo sapete o no quale e’ la cosa piu’ importante della rassegna veneziana ? I film ovviamente.
E allora vi raccontiamo brevemente (grazie anche alle sinossi pubblicate sul sito della biennale) di cosa parlano i 21 film in gara e che seguiremo ogni giorno con notizie e con articoli !!
IN CONCORSO
AD ASTRA
regia di James Gray (Stati Uniti d’America)
Il cosmonauta Roy McBride viaggia fino ai confini estremi del sistema solare per ritrovare il padre scomparso e svelare un mistero che minaccia la sopravvivenza del nostro pianeta. Il suo viaggio porterà alla luce segreti che mettono in dubbio la natura dell’esistenza umana e il nostro ruolo nell’universo.
BABYTEETH
regia di Shannon Murphy (Australia)
Quando Milla Finlay, adolescente gravemente malata, si innamora del piccolo spacciatore Moses, si avvera il peggior incubo dei suoi genitori. Ma poiché il primo incontro di Milla con l’amore fa nascere in lei una nuova gioia di vivere, le cose si fanno confuse e la morale tradizionale va a farsi friggere. Milla mostra a tutti coloro che gravitano nella sua orbita – i suoi genitori, Moses, un sensibile insegnante di musica, un piccolo violinista in erba e una vicina incinta dotata di un’onestà disarmante – come vivere quando non si ha niente da perdere. Quello che avrebbe potuto essere un disastro per la famiglia Finlay, la spinge invece a lasciarsi andare e a trovare la grazia nel meraviglioso caos della vita. Babyteeth racconta gioiosamente quanto sia bello non essere morti e quanto lontano si possa andare per amore.
EMA
regia di Pablo Larraín (Cile)
Ema, giovane ballerina, decide di separarsi da Gastón dopo aver rinunciato a Polo, il figlio che avevano adottato ma che non sono stati in grado di crescere. Per le strade della città portuale di Valparaíso, la ragazza va alla ricerca disperata di storie d’amore che l’aiutino a superare il senso di colpa. Ma Ema ha anche un piano segreto per riprendersi tutto ciò che ha perduto.
GLORIA MUNDI
regia di Robert Guédiguian (Francia)
A Marsiglia una famiglia si riunisce per la nascita della piccola Gloria. Nonostante la gioia, per i giovani genitori sono tempi duri. Mentre lottano per uscire dalla difficile situazione, si ricongiungono con il nonno di Gloria, un ex carcerato.
GUEST OF HONOUR
regia di Atom Egoyan (Canada)
Jim e la figlia Veronica, una giovane insegnante di musica al liceo, cercano di dipanare le loro complicate storie e il groviglio di segreti che le avviluppano. In seguito a uno scherzo finito male, la figlia di Jim viene ingiustamente condannata per abuso di autorità nei confronti del diciassettenne Clive. Veronica è tuttavia convinta di meritare una punizione, ma per reati commessi molto tempo prima. Confuso e frustrato di fronte all’intransigenza di Veronica, l’angoscia di Jim inizia a ripercuotersi sul suo lavoro come ispettore alimentare: ha un grande potere nei confronti dei piccoli ristoranti a gestione famigliare, e lo esercita senza remore.
A HERDADE
regia di Tiago Guedes (Portogallo, Francia)
Il film racconta la storia di una famiglia portoghese che possiede una delle più grandi proprietà fondiarie d’Europa sulla riva meridionale del fiume Tago. A herdade scava nei segreti della loro proprietà, rappresentando le vicende storiche, politiche, economiche e sociali del Portogallo a partire dagli anni Quaranta, passando per la Rivoluzione dei garofani fino ad arrivare ai nostri giorni.
JÌ YUÁN TÁI QI HÀO
regia di Yonfan (Hong Kong)
Negli anni Sessanta, mentre si definisce uno stile di vita materialistico, a Hong Kong emergono anche correnti alternative. Ji yuan tai qi hao narra la storia di Ziming, uno studente dell’Università di Hong Kong combattuto tra i sentimenti che nutre per la signora Yu, una madre in autoesilio da Taiwan negli anni del Terrore Bianco, e la sua bellissima figlia Meiling. Ziming le porta a vedere diversi film e, attraverso i momenti magici catturati sul grande schermo, si fanno strada passioni proibite. L’arco temporale coincide con gli eventi turbolenti vissuti a Hong Kong nel 1967.
JOKER
regia di Todd Phillips (Stati Uniti d’America)
Joker è un film sul nemico per eccellenza ed è un racconto originale e autonomo, mai visto sul grande schermo. L’analisi sviluppata da Phillips del personaggio di Arthur Fleck, interpretato in maniera indimenticabile da Joaquin Phoenix, ci restituisce un uomo che cerca di trovare il suo posto nella società in frantumi di Gotham City. Clown di giorno, la notte aspira a essere comico di cabaret, ma si accorge di essere uno zimbello. Prigioniero di un’esistenza ciclica, tra apatia e crudeltà, Arthur prende una decisione sbagliata che innesca una reazione a catena di eventi, in questo crudo studio di personalità.
LÁN XIN DÀ JÙYUÀN
regia di Lou Ye (Cina)
1941: sin dall’occupazione giapponese, la Cina è terreno di una guerra di intelligence tra gli Alleati e le potenze dell’Asse. La celebre attrice Jean Yu ritorna a Shanghai, apparentemente per recitare in Saturday Fiction, diretta dal suo ex amante. Ma qual è il suo vero scopo? Liberare l’ex marito? Carpire informazioni segrete per le forze alleate? Lavorare per il padre adottivo? O fuggire dalla guerra con il suo amato? Nel momento in cui intraprende la sua missione e diventa sempre più difficile distinguere gli amici dagli agenti sotto copertura, mentre tutto sembra sfuggire al controllo, Jean Yu inizia a chiedersi se rivelare ciò che ha scoperto sull’imminente attacco di Pearl Harbor.
THE LAUNDROMAT
regia di Steven Soderbergh (Stati Uniti d’America)
Quando la sua vacanza idilliaca prende una piega inattesa, Ellen Martin comincia a fare ricerche su una polizza assicurativa falsa, per ritrovarsi in un giro infinito di loschi traffici, riferibili a uno studio legale di Panama specializzato nell’aiutare i cittadini più ricchi del mondo ad accumulare fortune ancora più grandi.
Gli affascinanti – ed elegantissimi – soci fondatori Jürgen Mossack e Ramón Fonseca sono esperti nel trovare soluzioni seducenti, attraverso società fittizie e conti offshore, per aiutare i ricchi e potenti a prosperare. Ci mostreranno che il problema di Ellen è solo la punta dell’iceberg dell’evasione fiscale, delle tangenti e di altre assurdità con le quali i super ricchi sostengono il sistema finanziario corrotto del mondo. Il film – un adattamento di Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite del reporter investigativo e vincitore del premio Pulitzer Jake Bernstein – sfreccia attraverso un caleidoscopio di comiche deviazioni in Cina, Messico, Africa (via Los Angeles) e Caraibi, fino all’incidente dei Panama Papers del 2016, occasione in cui i giornalisti fecero trapelare i documenti segreti criptati dei clienti di alto profilo di Mossack Fonseca.
LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA
regia di Franco Maresco (Italia)
Nel 2017, a 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, Franco Maresco decide di realizzare un nuovo film. Per farlo, trova impulso in un suo recente lavoro dedicato a Letizia Battaglia, fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia, definita dal New York Times una delle “undici donne che hanno segnato il nostro tempo”. Il regista sente il bisogno di affiancare a Letizia una figura proveniente dall’altra parte della barricata: Ciccio Mira, ‘mitico’ organizzatore di feste di piazza, già protagonista nel 2014 di Belluscone. Una storia siciliana.
Nei pochi anni che separano i due film, Mira sembra cambiato. Forse cerca un riscatto, come uomo e come manager, al punto da organizzare un singolare evento allo Zen di Palermo: i neomelodici per Falcone e Borsellino. Eppure le sue parole tradiscono ancora una certa nostalgia per “la mafia di una volta”. Intanto, assistendo alle celebrazioni dei martiri dell’antimafia, il disincanto di Maresco si confronta con la passione di Battaglia
MARTIN EDEN
regia di Pietro Marcello (Italia, Francia)
Dopo aver salvato da un pestaggio Arturo, giovane rampollo della borghesia industriale, il marinaio Martin Eden viene ricevuto nella casa della famiglia del ragazzo. Qui conosce Elena, la bella sorella di Arturo, di cui si innamora al primo sguardo. La giovane donna, colta e raffinata, diventa non solo un’ossessione amorosa ma il simbolo dello status sociale cui Martin aspira a elevarsi. A costo di enormi fatiche e affrontando gli ostacoli della propria umile origine, Martin insegue il sogno di diventare scrittore e – influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden – si avvicina ai circoli socialisti, entrando per questo in conflitto con Elena e il suo mondo borghese.
NABARVENÉ PTÁCE
regia di Václav Marhoul (Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina)
Tratto dal famoso romanzo di Jerzy Kosinski, The Painted Bird è una pellicola 35mm girata in bianco e nero, una meticolosa evocazione della selvaggia, primitiva Europa dell’Est alla fine della sanguinosa Seconda guerra mondiale. Il film ripercorre il viaggio del Ragazzo, affidato dai genitori perseguitati a un’anziana madre adottiva. Presto, però, l’anziana donna viene a mancare e il Ragazzo rimane solo a vagare per le campagne e a spostarsi tra villaggi e fattorie. Nella sua lotta per la sopravvivenza, il Ragazzo è esposto all’atroce brutalità messa in atto dai superstiziosi contadini locali e assiste alla violenza inaudita dei soldati russi e tedeschi, efficienti e spietati. Al termine della guerra, il Ragazzo è cambiato, per sempre.
OM DET OÄNDLIGA
regia di Roy Andersson (Svezia, Germania, Norvegia)
Una riflessione sulla vita umana in tutta la sua bellezza e crudeltà, splendore e banalità. Trasportati in un sogno, siamo guidati dalla gentile voce narrante di una Sherazad. Momenti irrilevanti assumono lo stesso significato degli eventi storici: una coppia fluttua su una Colonia devastata dalla guerra; mentre accompagna la figlia a una festa di compleanno, un padre si ferma per allacciarle le scarpe sotto una pioggia battente; ragazze adolescenti ballano all’esterno di un caffè; un esercito sconfitto marcia verso un campo di prigionia. Ode e lamento al tempo stesso, Om det oändliga è un caleidoscopio di tutto ciò che è eternamente umano, una storia infinita sulla vulnerabilità dell’esistenza.
THE PERFECT CANDIDATE
regia di Haifaa Al-Mansour (Arabia Saudita, Germania)
La candidatura inaspettata di una giovane e determinata dottoressa saudita alle elezioni comunali sconvolge la sua famiglia e la comunità locale, che si misura con la difficoltà di accettare la prima candidata donna della città.
IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ
regia di Mario Martone (Italia)
Antonio Barracano, uomo d’onore che sa distinguere tra gente per bene e gente carogna, è ‘Il Sindaco’ del Rione Sanità. Con la sua carismatica influenza e l’aiuto dell’amico medico amministra la giustizia secondo suoi personali criteri, al di fuori dello Stato e al di sopra delle parti. Chi ‘tiene santi’ va in Paradiso e chi non ne ha va da Don Antonio, questa è la regola. Quando gli si presenta disperato Rafiluccio Santaniello, il figlio del fornaio, deciso a uccidere il padre, Don Antonio riconosce nel giovane lo stesso sentimento di vendetta che da ragazzo lo aveva ossessionato e poi cambiato per sempre. Il Sindaco decide di intervenire per riconciliare padre e figlio e salvarli entrambi. Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo diventa un film di forte attualità, capace di raccontare l’eterna lotta tra bene e male.
STORIA DI UN MATRIMONIO (MARRIAGE STORY)
regia di Noah Baumbach (Stati Uniti d’America)
Marriage Story è il ritratto incisivo e compassionevole di un matrimonio che va in pezzi e di una famiglia che resta unita.
L’UFFICIALE E LA SPIA (J’ACCUSE)
regia di Roman Polanski (Francia, Italia)
Il 5 gennaio 1895 il capitano Alfred Dreyfus, giovane e promettente ufficiale dell’esercito francese accusato di essere un informatore dei tedeschi, viene degradato e condannato alla deportazione a vita nell’Isola del Diavolo nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste della Guyana francese. Tra i testimoni della sua umiliazione c’è Georges Picquart, promosso a capo dell’unità di controspionaggio che lo ha accusato. Quando però Picquart scopre che le informazioni riservate continuano a essere passate ai tedeschi, viene attirato in un pericoloso labirinto di inganni e corruzione, che minaccia non soltanto il suo onore, ma la sua stessa vita.
LA VÉRITÉ
regia di Hirokazu Kore’eda (Francia, Giappone) – film d’apertura
Fabienne è una stella del cinema francese, circondata da uomini che la adorano e la ammirano. Quando pubblica le sue memorie, la figlia Lumir torna a Parigi da New York con il marito e la sua bambina. L’incontro tra madre e figlia si trasformerà ben presto in un confronto: le verità verranno a galla, i conti saranno sistemati, e gli amori e i risentimenti confessati.
WAITING FOR THE BARBARIANS
regia di Ciro Guerra (Colombia)
Un magistrato, amministratore di un isolato avamposto di frontiera al confine di un impero senza nome, aspetta con impazienza la tranquillità della pensione, fino all’arrivo del colonnello Joll. Incaricato di riferire sulle attività dei barbari e sulla sicurezza al confine, Joll conduce una serie di spietati interrogatori. Il trattamento dei barbari per mano del colonnello e la tortura di una giovane donna barbara spingono il magistrato a una crisi di coscienza che lo porterà a compiere un atto di ribellione donchisciottesco.
WASP NETWORK
regia di Olivier Assayas (Francia, Belgio)
L’Avana, dicembre 1990. René González, pilota di linea cubano, ruba un aereo e fugge dal Paese, lasciando moglie e figlia. Comincia una nuova vita a Miami, presto raggiunto da altri dissidenti cubani, tutti impegnati nella destabilizzazione del regime di Castro. Basato su una storia vera.
Questi invece i programmi dei film fuori concorso e delle altre sezioni (Orizzonti, Settimana della Critica, Giornate degli Autori)
FUORI CONCORSO
- Adults in the Room, regia di Costa-Gavras (Francia, Grecia)
- The Burnt Orange Heresy, regia di Giuseppe Capotondi (Stati Uniti d’America, Italia) – film di chiusura
- The King, regia di David Michôd (Regno Unito, Ungheria)
- Mosul, regia di Matthew Michael Carnahan (Stati Uniti d’America)
- Seberg, regia di Benedict Andrews (Stati Uniti d’America)
- Tutto il mio folle amore, regia di Gabriele Salvatores (Italia)
- Vivere, regia di Francesca Archibugi (Italia)
- 45 Seconds of Laughter, regia di Tim Robbins (Stati Uniti d’America)
- Citizen K, regia di Alex Gibney (Regno Unito, Stati Uniti d’America)
- Citizen Rosi, regia di Didi Gnocchi e Carolina Rosi (Italia)
- Colectiv, regia di Alexander Nanau (Romania, Lussemburgo)
- I diari di Angela – Noi due cineasti. Capitolo secondo, regia di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi (Italia)
- The Kingmaker, regia di Lauren Greenfield (Stati Uniti d’America)
- Il pianeta in mare, regia di Andrea Segre (Italia)
- Roger Waters: Us + Them, regia di Roger Waters (Regno Unito)
- State Funeral, regia di Sergei Loznitsa (Paesi Bassi, Lituania)
- Woman, regia di Yann Arthus-Bertrand e Anastasia Mikova (Francia)
- Electric Swan, regia di Konstantina Kotzamani (Francia, Grecia, Argentina)
- Eyes Wide Shut, regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti d’America, Regno Unito, 1999)
- Irréversible – Inversion intégrale, regia di Gaspar Noé (Francia, 2002)
- Never Just a Dream: Stanley Kubrick And Eyes Wide Shut, regia di Matt Wells – cortometraggio (Regno Unito)
- The New Pope – serie TV, episodi 1×02-1×07 (Italia, Stati Uniti d’America)
- No One Left Behind, regia di Guillermo Arriaga (Messico)
- ZeroZeroZero – serie TV, episodi 1×01-1×02 (Italia, Francia)
SCONFINI (ex Cinema nel Giardino)
- American Skin, regia di Nate Parker (Stati Uniti d’America)
- Beyond the Beach – The Hell and the Hope, regia di Graeme A. Scott e Buddy Squires (Regno Unito)
- Chiara Ferragni – Unposted, regia di Elisa Amoruso (Italia)
- Effetto domino, regia di Alessandro Rossetto (Italia)
- Les épouvantails, regia di Nouri Bouzid (Tunisia, Francia)
- Il varco, regia di Federico Ferrone e Michele Manzolini (Italia)
ORIZZONTI
- Atlantis, regia di Valentin Vasjanovic (Ucraina)
- Bik eneich – Un fils, regia di Mehdi M. Barsaoui (Tunisia, Francia, Libano, Qatar)
- Blanco en blanco, regia di Theo Court (Spagna, Cile, Francia, Germania)
- Borot’mokmedi, regia di Dmitry Mamuliya (Georgia, Russia)
- Chola, regia di Sasidharan Sanal Kumar (India)
- Giants Being Lonely, regia di Great Patterson (Stati Uniti d’America)
- Hava, Maryam, Ayesha, regia di Sahara Karimi (Afghanistan)
- Madre, regia di Rodrigo Sorogoyen (Spagna, Francia)
- Mes jours de gloire, regia di Antoine De Bary (Francia)
- Metri shisho nim, regia di Saeed Roustaee (Iran)
- Moffie, regia di Oliver Hermans (Sudafrica)
- Nevia, regia di Nunzia De Stefano (Italia)
- Pelikanblut, regia di Katrin Gebbe (Germania, Bulgaria)
- Qiqiu, regia di Pema Tseden (Cina)
- Revenir, regia di Jessica Palud (Francia)
- Rialto, regia di Peter Mackie Burns (Irlanda)
- Sole, regia di Carlo Sironi (Italia)
- Verdict, regia di Raymund Ribas Gutierrez (Filippine)
- Zumiriki, regia di Oskar Alegria (Spagna)
SETTIMANA DELLA CRITICA
- Jeedar el sot, regia di Ahmad Ghossein (Libano, Francia, Qatar)
- Partenonas, regia di Mantas Kvedaravicius (Lituania, Ucraina, Francia)
- El príncipe, regia di Sebastian Muñoz (Cile, Argentina, Belgio)
- Psykosia, regia di Marie Grahtø (Danimarca, Finlandia)
- Rare Beasts, regia di Billie Piper (Regno Unito)
- Sayidat albahr, regia di Shahad Ameen (Emirati Arabi Uniti, Iraq, Arabia Saudita)
- Tony Driver, regia di Ascanio Petrini (Italia, Messico)
GIORNATE DEGLI AUTORI
- 5 è il numero perfetto, regia di Igort (Italia, Belgio, Francia)
- Aru sendo no hanashi, regia di Joe Odagiri (Giappone)
- Barn, regia di Dag Johan Haugerud (Norvegia, Svezia)
- Bor mi vanh chark, regia di Mattie Do (Laos)
- Boze Cialo, regia di Jan Komasa (Polonia, Francia)
- Un divan à Tunis, regia di Manele Labidi Labbé (Tunisia, Francia)
- Lingua Franca, regia di Isabel Sandoval (Stati Uniti d’America, Filippine)
- La Llorona, regia di Jayro Bustamante (Guatemala, Francia)
- Un monde plus grand, regia di Fabienne Berthaud (Francia, Belgio)
- Seules les bêtes, regia di Dominik Moll (Francia, Germania) – film d’apertura
- You Will Die at 20, regia di Amjad Abu Alala (Sudan, Francia, Egitto, Germania, Norvegia)
- Les chevaux voyageurs, regia di Bartabas (Francia) – film di chiusura
- Burning Cane, regia di Phillip Youmans (Stati Uniti d’America)
- House of Cardin, regia di P. David Ebersole e Todd Hughes (Stati Uniti d’America)
- Mio fratello rincorre i dinosauri, regia di Stefano Cipani (Italia, Spagna)
- Mondo Sexy, regia di Mario Sesti (Italia)
- Il prigioniero, regia di Federico Olivetti – cortometraggio (Italia)
- Scherza con i fanti, regia di Gianfranco Pannone (Italia)
- La legge degli spazi bianchi, regia di Mauro Caputo (Italia)
- Emilio Vedova: Dalla parte del naufragio, regia di Tomaso Pessina (Italia)
- The Great Green Wall, regia di Jared P. Scott (Regno Unito)
- Cercando Valentina, regia di Giancarlo Soldi (Italia)
- Sufficiente, regia di Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco – cortometraggio (Italia)