Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è

n concorso all’ultimo festival di Venezia, “Ad astra” ha diviso la critica come pochi film: passando dal capolavoro ad una bufala noiosa, dalle lodi alla critica piu’ cattiva.
 
Noi che amiamo il cinema di James Gray (“I padroni della notte”, “C’era una volta a New York“) siamo piu’ propensi a dare fiducia a chi ne parla bene e per questo attendiamo questa pellicola nella sale questo giovedi’ con molto entusiasmo !

 

Vent’anni dopo la partenza di suo padre, per una missione di sola andata verso Nettuno alla ricerca di segni di vita extraterrestre, Roy McBride segue le orme paterne. Ingegnere dell’esercito attraversa il sistema solare in cerca di indizi sul fallimento della spedizione paterna, nella speranza anche di ricongiungersi al genitore. Ma lo spazio non lascia indenne il cuore dell’uomo…

 

Nel cast Brad Pitt, Donald Sutherland, Tommy Lee Jones, Ruth Negga, Greg Bryk e Jamie Kennedy.


 

Queste sono le parole dello stesso Gray che ci raccontano la genesi del film:
 
“L’ispirazione e’ nata dalle letture sul fisico premio Nobel Enrico Fermi, “l’architetto dell’era nucleare”, che riteneva che ci fosse il 90 percento di probabilità che gli Stati Uniti sudoccidentali venissero distrutti dopo la prima divisione dell’atomo.
All’epoca non si sapeva se la reazione a catena sarebbe continuata. Erano molto allarmati e ho immaginato una situazione in cui c’è una persona da sola nello spazio che non ha nulla da perdere: non c’è fine agli esperimenti che potrebbe compiere o a cui sottoporsi.
 
Sono stato ispirato anche dal romanzo “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad e dal film “Apocalypse Now”. L’idea del film è a metà strada fra Cuore di tenebra e le missioni spaziali Apollo e Mercury.
Il genere fantascientifico ha creato tanti bei film, ma quanti di questi sono in grado di toccare la nostra anima?
Volevo realizzare qualcosa di diverso rispetto alla maggior parte dei film che narrano di viaggi spaziali, che offrono una visione spesso positiva dell’incontro con gli alieni, rappresentati come forme di vita intelligente, benevola o quanto meno interessante. Ho cercato di fare l’opposto, partendo dalla domanda: ‘E se non ci fosse nulla? Se ci fosse solo un vuoto di cui non riusciamo neanche a capacitarci?
Volevo esplorare l’idea che gli esseri umani non sono nati per ritrovarsi nello spazio e fluttuare a 400 chilometri dall’atmosfera terrestre. Non lo saranno mai. E se vogliono farlo, devono essere pronti a pagarne il prezzo.
 
C’è una frase di Arthur C. Clarke (autore di 2001: Odissea nello spazio) che dice: “Potremmo essere soli nell’universo o potremmo non esserlo: ma entrambe le prospettive sono ugualmente terrificanti”.
Riflettendoci, non avevo mai visto un film che racconta la solitudine degli esseri umani in questo senso. Ho pensato di unire questa idea alla storia di una persona che compie esperimenti ad alto rischio nello spazio, e la mia storia ha iniziato a prendere forma. Il governo invia una delegazione che cerca di negoziare con quest’uomo, e a quel punto ho pensato di inserire l’elemento mitico del rapporto fra padre e figlio…
Questa è stata la concatenazione dei pensieri che mi ha portato a concepire la trama del film”

 

E allora subito spazio al trailer italiano !!

 


 

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