Un grido di libertà contro ogni pregiudizio

E se Dio fosse davvero donna ?

 

Irriverente, ironico, appassionato. esce “Dio è donna e si chiama Petrunya“, il film di Teona Strugar Mitevska reduce da un buon successo al Festival di Berlino e il Torino Film Festival, un grido di libertà contro ogni pregiudizio, già accolto con entusiasmo da pubblico e critica a Berlino e destinato a diventare un caso anche in Italia.

 

Petrunija è laureata in storia, ha 32 anni, vive nella cittadina macedone di Štip e non ha un’occupazione. Rientrando verso casa dopo un colloquio di lavoro andato male, si ferma ad assistere a una cerimonia ortodossa per le strade.
Il rituale prevede che il prete getti una piccola croce nel fiume e che gli uomini si precipitino a recuperarla. Petrunija, vicina alla riva, vede che nessuno raggiunge l’oggetto sacro e si tuffa a recuperarlo.
Ne nasce una rissa per strapparle la croce di mano e, più tardi, la giovane è portata al posto di polizia per essere interrogata su un gesto che è stato filmato e il video è diventato popolare in internet, attirando l’attenzione della giornalista di una televisione nazionale.

 

Il cast e’ composto da attori poco famosi da noi con Zorica Nusheva, Labina Mitevska, Simeon Moni Damevski, Suad Begovski e Stefan Vujisic.


 

Maurizio Nicolai era presente all’anteprima stampa e ci ha mandato questa recensione:
 
“Un film militante nei temi ed essenziale nella regia. Una vicenda realmente accaduta narrata con realismo e partecipazione. La protagonista rivendica, aiutata a distanza da una giornalista tenace, la propria dignità, condizione che matura nell’arco di una nottata senza fine trascorsa in una caserma di polizia.
Una donna intelligente contro ogni forma di sottomissione, familiare, religiosa, poliziesca. Una piscina vuota ricoperta di neve, pronta ad accogliere sogni di emancipazione, un fiume limaccioso e gelido, teatro di superstizione, il poster di una giungla sulla parete di un luogo di privazione della libertà.
I toni iniziali da commedia si trasformano in denuncia concreta, dando al film continuità e spessore. Forse il femminismo è tuttora lusso per poche. “

 

Vediamo per finire il trailer di questo film !!

 


 

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