“L’anno che verra’” (“La Vie Scolaire”) e’ il film diretto da Mehdi Idir, Grand Corps Malade (in Francia nominati al Cesar per “Step By Step” qualche anno fa) con un cast di attori poco conosciuti da noi.
Un anno nel cuore di una scuola e di un quartiere. Samia, una giovane novizia che lavora nell’infanzia, arriva dalla sua nativa Ardèche in un college ritenuto difficile nella città di Saint-Denis.
Scopre lì i ricorrenti problemi di disciplina, la realtà sociale che pesa sul distretto, ma anche l’incredibile vitalità e umorismo, sia degli studenti che del suo team di supervisori.
Samia si adatta e presto si diverte a canalizzare l’ardore dei più dirompenti. La sua complicata situazione personale la avvicina naturalmente a Yanis, un’adolescente vivace e intelligente.
Sentiamo la recensione di Ornella DallaValle che ha visto in anteprima questa bella pellicola:
“Nell’anno che verrà c’è una attesa e una proiezione verso il futuro che è suggerita già dal titolo, è un film dove il tema delle periferie e della funzione salvifica della scuola torna.
A partire dal 2008 e dal successo di Laurent Cantet con “La classe”, il cinema francese si è impegnato a raccontare il presente nelle scuole forse proprio per farci riflettere sul ruolo chiave che l’istruzione ha in una società.
Gli elementi che vengono riproposti anche in questo film sono la composizione multiculturale delle classi, il coraggio e la frustrazione degli insegnanti che lavorano nelle banlieu, le lotte giornaliere tra docenti e alunni, i primi per trasmettere l’importanza dello studio per un avvenire migliore e i secondi per affermarsi come persone e, allo stesso tempo, per prendersi gioco di un sistema che in fondo non li vuole aiutare veramente.
Mehdi Idir e il poeta e cantante Grand Corps Malade non inventano nulla e forse proprio per questo si percepisce qualcosa di incompleto in questo racconto che, probabilmente, doveva scavare più in profondità nelle storie e nelle vite degli studenti.
La scena più riuscita del film è quella della festa: i volti degli adolescenti si alternano a quelli dei loro educatori per farci capire che in fondo sono la stessa cosa, sono la doppia faccia di una stessa medaglia.
Yanis (l’alunno protagonista del film) è una proiezione di Zita (la vice preside algerina che deve far i conti con un fidanzato in galera) hanno la stessa maglietta rossa e si muovono con la stessa leggerezza, sincerità e disinvoltura nelle tempeste della vita. Forse il messaggio è proprio questo: non sarà lo Stato ad occuparsi dei più deboli ma saranno i deboli che hanno combattuto e sono diventati forti.”
Che ne dite di vederci il trailer ufficiale ?