Bi Gan e’ del 1989 e a 31 anni e’ gia’ uno dei registi piu’ bravi e piu’ famosi della Cina.
A Locarno nel 2015 aveva impressionato gli spettatori con il suo “Kaili Blues”, mentre al Festival di Cannes 2019 era in concorso in “Un certain regard” con il suo terzo film chiamato “Un lungo viaggio verso la notte” (“Long day’s journey into night”) che ora esce anche nelle sale italiane.
E per lui si sprecano gia’ i paragoni con Wong Kar-wai e, per questo film, con David Lynch.
Luo Hongwu torna nella città in cui è nato dopo dodici anni di assenza. Nel suo passato un crimine impunito e il misterioso legame con una bellissima donna della quale non sa nulla, neppure il nome. I ricordi improvvisamente riaffiorano costringendo l’uomo a far fronte a sconvolgenti rivelazioni.
Nel cast attori ovviamente poco famosi da noi come Wei Tang, Sylvia Chang, Meng Li, Jue Huang.
Ecco le parole del regista cinese su questo suo film:
“È sempre un po’ difficile, per me, scegliere i titoli e i nomi dei personaggi. Infatti tutti i personaggi del mio film hanno nomi di cantanti popolari che esistono realmente. Solitamente scelgo nomi che mi piacciono e che sono compatibili con lo spirito del film; proprio come i titoli di queste due opere letterarie.
Con questo nuovo film ho cercato di concretizzare i miei sogni e di conoscere meglio l’industria cinematografica. In più, da tempo, ero affascinato dalla pittura di Chagall e dai romanzi di Modiano. Volevo realizzare un film che si avvicinasse alle loro opere. Che fosse vicino ai sentimenti e alle emozioni che mi avevano trasmesso.
La mia è inoltre un’operazione di distruzione e ricostruzione. Scambio gli elementi fra loro e li sposto fra una sequenza e l’altra.
Si tratta di un film sul ricordo. Dopo la prima parte in 2D, che apre la pellicola, volevo che il film cambiasse di consistenza. Infatti, per me, il 3D rappresenta soltanto una consistenza. Come uno specchio che trasforma i nostri ricordi in sensazioni tattili. È semplicemente una restituzione in tre dimensioni dello spazio. Ma per me questa sensazione tridimensionale richiama alla mente la sensazione di reminiscenze passate. Molto più, in ogni caso, della visione in 2D. Le immagini 3D sono finte ma assomigliano più fedelmente ai nostri ricordi.
Cerco sempre di cogliere l’atmosfera dei luoghi in cui giro e di ritrasmetterla esattamente. Per questo, prima di cominciare le riprese, modifico quasi sempre la scena sul set: i miei attori finiscono per abituarcisi e per trarne ispirazione. Rimango davvero affascinato quando tutti, sul set, sono alla ricerca di questa esattezza. La storia, di per sé, è sempre un po’ banale. Questo film parla semplicemente di un uomo che parte alla ricerca di una donna, ma ciò che volevo cogliere erano le emozioni. Durante le riprese mi sono imposto di non girare sequenze palesemente esplicative. Ho capito che mi avrebbero condotto a realizzare un film puramente narrativo.”
E questo e’ il trailer molto d’atmosfera !!