Sono tre i film in concorso visti oggi dal Vostro Inviato. Il primo è Quo Vadis Aida? della regista bosniaca Jasmila Zbanic,già vincitrice al Festival di Berlino nel 2007 con il Segreto di Esma. E’ la storia dell’eccedio di Szrebenica, visto dall’interno del compound dell’Onu attraverso gli occhi di Aida, una funzionaria locale che lavora da traduttrice. E’ un film durissimo eppure rigoroso. Non commuove, lascia sbigottiti, senza parole. Difficile alzarsi dalla sedia quando si accendono le luci. Impossibile non assegnare un premio a questo film.
La giornata prosegue con il primo film italiano in concorso (Lacci era fuori concorso) Padrenostro di Claudio Noce, con Pierfrancesco Favino e Barbara Ronchi. Racconta la realtà degli anni del terrorismo rosso (in questo caso i NAP, nuclei armati proletari) visti attraverso gli occhi di un bambino, Valerio, il cui padre subisce un attentato. Parzialmente autobiografico restituisce bene le difficoltà del ragazzino Valerio nel rapporto col padre e la tensione costante che aleggia su una famiglia minacciata. Più che sugli attori adulti, il film si regge su due bravissimi ragazzini Mattia Garaci e Francesco Gheghi. E, purtroppo per Salvini (che i giornalisti hanno visto sul Red Carpet), il finale è un finale di pacificazione e ritorno alla vita normale.
I terzo film in concorso, l’indiano “The Disciple” è un’ affascinante immersione lunga due ore nella musica classica indiana. Il regista, Chaitanya Tamhane aveva vinto a Venezia con Court nel 2014 la sezione Orizzonti e il premio come miglior regista esordiente. Il Vostro Inviato, già entusiasta di Court, ha molto amato anche the Disciple. E’ un classico film di formazione incentrato su un giovane musicista alla ricerca della perfezione nelle sue esecuzioni ma anche del successo e del riconoscimento del pubblico. E riesce a parlare un linguaggio universale, perché il percorso del protagonista è quello di ogni individuo che si dedica professionalmente alla musica, ma anche ad approfondire i dettagli della tradizione classica indiana che il regista vuole contribuire a far conoscere al mondo. Una scommessa non facile, perfettamente riuscita.
Eppure, nonostante il Concorso si difenda con tre film notevoli, il cuore del Vostro Inviato si è commosso ed è stato conquistato da Gaza Mon Amour dei due gemelli palestinesi Nasser Brothers (a sinistra nella foto intervistati davanti al Red Carpet). E’ un film che esce dai temi classici del conflitto e prova a raccontare la quotidianità a Gaza. Il protagonista è un pescatore ormai anziano che si innamora di una vedova e vorrebbe sposarla. Ma una statua di Apollo, finita per caso nella sua rete, si intromette… La vedova è la splendida Hiam Abbas per il Vostro Inviato indimenticabile nel Giardino di Limoni. Speriamo che i distributori occidentali comprino il film. E’ di quelli da non perdere.