E’ sabato e il Lido si riempe di festivalieri del weekend, rendendo ancora più complicato riuscire ad accedere alle proiezioni. Dovendo scegliere tra i due film in concorso, il Vostro Inviato decide per Miss Marx, il nuovo film della Nicchiarelli, girato in inglese con Romola Garai, già protagonista di Suffragette e Espiazione. Qui è Eleanor, la figlia maggiore di Karl Marx, una donna fuori dagli schemi del suo tempo, attivista nel partito socialista, femminista, protagonista degli ambienti intellettuali londinesi. Eppure piena di contraddizioni. Perché si innamora di uno scrittore che ama vivere nel lusso sperperando. Da lui non riesce a staccarsi, nemmeno quando ne scopre le menzogne e i tradimenti. E’ la contrapposizione tra ragione e sentimento, perché il sentimento nasce dall’ambiente culturale in cui Eleanor vive, dove l’amore romantico per le donne è la massima realizzazione. Particolare la scelta musicale, con pezzi punk a sottolineare la modernità di Eleanor e delle sue idee, molte delle quali irrealizzate ancora oggi.
Dopo Miss Marx finalmente il Vostro Inviato si può permettere un vero pranzo al Lions (Leone d’Oro per chi non è del Lido) comodamente seduta al fresco. Tartare di manzo con patatine fritte, ma niente spritz per non dormire ai film del pomeriggio.
Una sala Darsena piena accoglie la regista tunisina Kaouther Ben Hania (qui sopra nella foto con il protagonista del film) che porta nella sezione Orizzonti “The man who sold his skin”, un film geniale e molto divertente. Ambientato tra il Libano e il Belgio, è più cattivo di The Square nel mostrare le derive dell’arte e della cultura occidentale, talmente legata ai soldi, da aver smarrito completamente il senso di ciò che è umano. E’ il terzo bellissimo film arabo visto dal Vostro Inviato. C’è una vitalità nelle culture arabe di questi anni che i nostri film sembrano aver perso.
E in particolare la somiglianza con Mainstream di Gia Coppola non potrebbe essere più evidente. Gli influencer, i loro video, il loro stile di vita, i loro ideali che il film racconta differiscono ben poco dal mondo dell’arte raccontato da Ben Hania. Se ne percepisce la stessa patinata disumanità. Immaginatevi il Vostro Inviato seduto in prima fila nel posto più laterale possibile, mentre il film della Coppola mitraglia fotogrammi a ritmo vorticoso su uno schermo gigantesco. Un’immersione che lascia senza fiato.
E per finire, un film passato fuori concorso, The Duke, che poi sarebbe il quadro del Duca di Wellington dipinto da Goya, rubato dalla National Gallery di Londra. Una storia vera raccontata con tutta la verve della commedia inglese e quindi divertentissimo. Due protagonisti bravissimi, Jim Broadbent e Helen Mirren, che interpretano una coppia working class che si arrangia con lavori di ogni tipo. Lui però è in costante lotta per i diritti dei più deboli a scapito del lavoro e della famiglia. Sarà sicuramente distribuito, ma va visto assolutamente in lingua originale, perché la comicità è legata più agli attori che al testo.