Un caleidoscopio di tutto ciò che e’ eternamente umano

Dopo la vittoria nel 2014 con il celebre “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza“, Roy Andersson ha bissato lo scorso anno un premio al festival di Venezia vincendo il Leone d’argento per la miglior regia per questo “Om det oändliga” che da noi e’ stato tradotto come “Sull’infinitezza“.

 

Una riflessione sulla vita umana in tutta la sua bellezza e crudeltà, splendore e banalità.
Trasportati in un sogno, siamo guidati dalla gentile voce narrante di una Sherazad. Momenti irrilevanti assumono lo stesso significato degli eventi storici: una coppia fluttua su una Colonia devastata dalla guerra; mentre accompagna la figlia a una festa di compleanno, un padre si ferma per allacciarla le scarpe sotto una pioggia battente; ragazze adolescenti ballano all’esterno di un caffè; un esercito sconfitto marcia verso un campo di prigionia.
Ode e lamento al tempo stesso, questo film è un caleidoscopio di tutto ciò che è eternamente umano, una storia infinita sulla vulnerabilità dell’esistenza.

 

Nel cast Lesley Leichtweis Bernardi, Ania Nova e Martin Serner.


 

Queste le parole di Andersson allo scorso festival di Venezia:
 
“La vulnerabilità e la comprensione sono doni che permettono di arricchire la vita. Per gli spettatori rappresentano la possibilità di scavalcare la cornice dei quadri dei miei film e immergersi nell’opera.
In About Endlessness la fotografia è spietata, non c’è spazio per le ombre, nessuno deve potersi nascondere, perché la luce non perdona e ogni pennellata serve a svelare un aspetto in più dei soggetti.
È questo il solo modo per sfiorare la forza e le debolezze dei personaggi, ma soprattutto per arrivare alla verità.
 
Mi ricordo ad esempio “Ladri di biciclette2 di Vittorio De Sica, un film che amo molto, proprio per il modo di raccontare una storia mettendo al centro la sincerità, che stimola l’empatia degli spettatori.
Nelle atmosfere e nella costruzione delle scene mi sono ispirato fortemente ai dipinti di Hopper, per l’impronta personale e intima.
 
Io voglio sottolineare la bellezza di essere vivi e umani, ma per dimostrarlo ci vuole un contrasto, bisogna rivelare anche il lato peggiore. Questo film è sull’infinità dei segni dell’esistenza.”

 

Che ne dite di guardarci il trailer ufficiale ?

 


 

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