Ogni stagione ha il suo Woody Allen !!

Prima della pandemia e della chiusura dei cinema era una piacevole abitudine e adesso siamo contenti di rivedere in sala un nuovo film di Woody Allen !!
 
Rifkin’s Festival” con il consueto surreale umorismo del regista newyorkese, mescola situazioni al limite dell’assurdo con storie dall’intreccio romantico a tratti amare.

 

Mort Rifkin è un ex professore e un fanatico di cinema sposato con Sue, addetta stampa di cinema.
Il loro viaggio al Festival del cinema di San Sebastian, in Spagna, è turbato dal sospetto che il rapporto di Sue con il giovane regista suo cliente, Philippe, oltrepassi la sfera professionale.
Il viaggio è però per Mort anche un’occasione per superare il blocco che gli impedisce di scrivere il suo primo romanzo e per riflettere profondamente.
Osservando la propria vita attraverso il prisma dei grandi capolavori cinematografici a cui è legato, Mort scopre una rinnovata speranza per il futuro.

 

Bel cast con Elena Anaya, Louis Garrel, Gina Gershon, Sergi López, Wallace Shawn, Christoph Waltz.


 

Sentiamo qualche estratto da una recente intervista a Woody Allen su questo film:
 
“Quelle che si pone il protagonista sono le stesse grandi domande che si pongono tutti, domande ontologiche: cosa significa il fatto che io sia qui? Che cos’è la vita? Quale ne è lo scopo?
Tutte le domande che riguardano l’essere, il significato della vita. E il suo vuoto, la sua mancanza di significato, la sua banalità.
In fondo a cosa si riduce tutto questo? Sono tutte domande ontologiche, quelle più profonde. Quelle che hanno a che fare con la ricerca di senso, più importante dell’autostima.
 
Molto spesso vedo che nei festival del cinema ci sono molti registi che si prendono molto sul serio e rilasciano dichiarazioni altisonanti. Si guarda a loro come autorità in grado di fare importanti commenti di natura sociale quando in realtà non è così. Spesso sono solo pretenziosi, i loro film non sono granché, cercano di far sembrare il plot importante affrontando un argomento importante ma il prodotto non è molto buono.
Magari parlano della guerra in Congo, di quella in Afghanistan o del conflitto arabo-israeliano ma i film non sono validi anche se gli argomenti che trattano sono seri. Gli spettatori tendono a prendere molto seriamente il film quando l’argomento è impegnato.
Ci sono ormai pochissimi artisti, quelli veri. E non sono quelli che rilasciano interviste presuntuose. Sono quelli che in silenzio svolgono il loro lavoro, fanno dei bei film e non cercano di sfruttare la politica del momento o gli argomenti più eclatanti del giorno per far sembrare importanti le loro opere.”

 

Gran finale con il trailer ufficiale di questo atteso film !!

 


 

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