La gara per il Leone d’Oro (ovvero tutti i film in concorso al Festival del Cinema di Venezia 2021 !!)

Ieri (in questo articolo) vi abbiamo parlato del festival e di tutte le notizie di contorno, solo con un breve paragrafo dedicato a i film, ovvero il piatto forte della manifestazione, quello per cui tutti i cinefili del mondo prendono ferie per le due settimane del festival !!

 

E allora vi raccontiamo brevemente (grazie anche alle sinossi pubblicate sul sito della biennale) di cosa parlano i 21 film in gara e che seguiremo ogni giorno con notizie e con articoli!!


 

IN CONCORSO

 

AMERICA LATINA (regia di Damiano e Fabio D’Innocenzo)
Siamo davvero curiosi di vedere la terza prova cinematografica dei due fratelli romani che ritrovano Elio Germano e che cercheranno di proseguire il loro cammino dopo l’ottimo “Favolacce”.
Latina: paludi, bonifiche, centrali nucleari dismesse, umidità. Massimo Sisti è il titolare di uno studio dentistico che porta il suo nome. Professionale, gentile, pacato, ha conquistato tutto ciò che poteva desiderare: una villa immersa nella quiete e una famiglia che ama e che lo accompagna nello scorrere dei giorni, dei mesi, degli anni.
La moglie Alessandra e le figlie Laura e Ilenia (la prima adolescente, la seconda non ancora) sono la sua ragione di vita, la sua felicità, la ricompensa a un’esistenza improntata all’abnegazione e alla correttezza. È in questa primavera imperturbabile e calma che irrompe l’imprevedibile: un giorno come un altro Massimo scende in cantina e l’assurdo si impossessa della sua vita.

 

UN AUTRE MONDE (regia di Stéphane Brizé)
Si ricompone la coppia Stéphane Brizé/Vincent Lindon che ci aveva regalato il bellissimo “La legge del mercato” e il regista francese continua il suo cinema morale dal punto di vista dal basso.
Un dirigente d’azienda, sua moglie, la sua famiglia, nel momento in cui le scelte professionali dell’uomo sono sul punto di stravolgere la vita di tutti.
Philippe Lemesle e la moglie si stanno per separare, il loro amore irrimediabilmente logorato dalle pressioni del lavoro.
Dirigente di un grande gruppo industriale, l’uomo non sa più come soddisfare le richieste incoerenti dei suoi superiori: ieri volevano che fosse un manager, oggi vogliono un esecutore.
Per Philippe è dunque arrivato il momento in cui deve decidere cosa fare della sua vita.

 

IL BUCO (regia di Michelangelo Frammartino)
Se ricordate il bellissimo “Le quattro volte” allora attenderete anche voi con piacere il nuovo film del regista milanese ma di origine calabrese.
Durante il boom economico degli anni Sessanta, l’edificio più alto d’Europa viene costruito nel prospero Nord Italia.
All’altra estremità del paese, un gruppo di giovani speleologi esplora la grotta più profonda d’Europa nell’incontaminato entroterra calabrese. Si raggiunge, per la prima volta, il fondo dell’abisso del Bifurto, a 700 metri di profondità.
L’avventura degli intrusi passa inosservata agli abitanti di un piccolo paese vicino, ma non al vecchio pastore dell’altopiano del Pollino la cui vita solitaria comincia ad intrecciarsi con il viaggio del gruppo.
Il buco racconta di una bellezza naturale che lascia senza parole e sfiora il mistico; una esplorazione attraverso le profondità sconosciute della vita e della natura che mette in parallelo due grandi viaggi interiori.

 

LA CAJA (regia di Lorenzo Vigas)
Vigas il festival di Venezia l’ha vinto nel 2015 con l’intenso “Desde allá” e adesso chiude la sua trilogia sulla paternità in America Latina con questa pellicola.
Hatzin, un adolescente di Città del Messico, è in viaggio per recuperare i resti del padre, trovati in una fossa comune tra gli immensi cieli e i vuoti paesaggi del nord del Messico. Ma l’incontro casuale con un uomo fisicamente somigliante al padre lo riempie di dubbi e speranze su dove questi sia davvero finito.

 

IL COLLEZIONISTA DI CARTE (The Card Counter) (regia di Paul Schrader)
Sembra imperdibile il nuovo film di Paul Schrader, regista di “American Gigolò” e “First Reformed – La creazione a rischio” e sceneggiatore di capolavori come “Taxi Driver” e “Toro scatenato”.
William Tell è un ex inquirente militare che vive nell’ombra e fa il giocatore d’azzardo, ma senza correre troppi rischi.
La sua vita meticolosa finisce nello scompiglio dopo l’incontro con Cirk, un giovane intenzionato a vendicarsi di un comune nemico. Con l’aiuto della misteriosa finanziera La Linda, Tell introduce Cirk nel circuito dei casinò per condurlo su una nuova strada.
Ma i fantasmi del passato non lo abbandoneranno tanto facilmente.
Grande cast con Willem Dafoe, Oscar Isaac, Tye Sheridan e Tiffany Haddish.
Lo vedremo prestissimo, in sala da questo venerdi’.

 

COMPETENCIA OFICIAL (regia di Mariano Cohn e Gastón Duprat)
I due registi argentini sono ormai molto apprezzati anche in Italia grazie ai loro “Il cittadino illustre” (in concorso a Venezia 2016) e “Il mio capolavoro”.
Alla ricerca di riconoscimento e prestigio sociale, un uomo d’affari miliardario decide di fare un film che lasci il segno.
Per riuscirci, assume i migliori: un cast stellare formato dalla famosa regista Lola Cuevas e da due rinomati attori, entrambi di enorme talento, ma con un ego ancora più grande: Félix Rivero, attore hollywoodiano, e Iván Torres, illustre interprete del teatro radicale.
Entrambi delle leggende, ma non proprio in buoni rapporti. Attraverso una serie di sfide sempre più eccentriche lanciate da Lola, Felix e Iván devono confrontarsi non solo l’un l’altro, ma anche con il loro lascito artistico.
Da non perdere Penélope Cruz e Antonio Banderas con anche Oscar Martínez e José Luis Gómez.

 

È STATA LA MANO DI DIO (regia di Paolo Sorrentino)
E’ uno dei film piu’ attesi della stagione che ricompone la fortunata coppia Sorrentino-Servillo.
Girato a Napoli, un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso che uscirà per Netflix (e speriamo anche in sala).
La storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Una vicenda costellata da gioie inattese, come l’arrivo della leggenda del calcio Diego Maradona, e una tragedia altrettanto inattesa. Ma il destino trama dietro le quinte e gioia e tragedia s’intrecciano, indicando la strada per il futuro di Fabietto.

 

L’ÉVÉNEMENT (regia di Audrey Diwan)
Tratto dall’omonimo romanzo di Annie Ernaux, e’ il secondo film della regista francese, anche sceneggiatrice di successo (“French Connection” del marito Cédric Jimenez).
Francia, 1963. Anne è una brillante studentessa con un promettente futuro davanti a sé. Tuttavia, quando resta incinta, vede svanire la possibilità di portare a termine i propri studi e sfuggire ai vincoli insiti nella sua estrazione sociale.
Con l’avvicinarsi degli esami finali e la gravidanza sempre più evidente, Anne si decide ad agire, anche se deve affrontare la vergogna e il dolore, anche se deve rischiare la prigione per seguire la sua strada…

 

FREAKS OUT (regia di Gabriele Mainetti)
Rimandato piu’ volte causa pandemia alla fine il secondo film di Gabriele Mainetti si cimenta in concorso a Venezia e attendiamo tutti il regista romano alla prova definitiva dopo il grandissimo successo di “Lo chiamavano Jeeg Robot”.
Roma, 1943: Matilde, Cencio, Fulvio e Mario vivono come fratelli nel circo di Israel. Quando Israel scompare misteriosamente, forse in fuga o forse catturato dai nazisti, i quattro “fenomeni da baraccone” restano soli nella città occupata. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini… e il corso della Storia.
Tanti famosi attori italiani nel cast tra i quali Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Aurora Giovinazzo e Giorgio Tirabassi.
Previsto per ora dal 16 dicembre al cinema.

 

ILLUSIONS PERDUES (regia di Xavier Giannoli)
La partenza e’ l’omonimo romanzo di Honoré de Balzaz e da questo il regista francese di “Marguerite” e “L’apparizione” ha tratto questa sua nuova pellicola.
Lucien è un giovane poeta sconosciuto nella Francia del XIX secolo. Nutre grandi speranze ed è deciso a forgiare il proprio destino. Abbandonata la tipografia di famiglia nella città natia, decide di tentare la sorte a Parigi sotto l’ala protettrice della sua mecenate. Lasciato presto a cavarsela da solo in questa meravigliosa città, il giovane scoprirà le macchinazioni in atto in un mondo che ubbidisce alla legge del profitto e della simulazione.
Una commedia umana dove tutto può essere comprato o venduto, il successo letterario e la stampa, la politica e i sentimenti, la reputazione e l’anima.
Grande cast con Benjamin Voisin, Cécile de France, Vincent Lacoste, Salomé Dewaels, Jeanne Balibar, Gérard Depardieu e anche Xavier Dolan.

 

KAPITAN VOLKOGONOV BEŽAL (regia di Natal’ja Merkulova e Aleksej Cupov)
Il loro “The Man Who Surprised Everyone” qualche anno fa in Orizzonti era piaciuto molto (aveva vinto anche un premio) e purtroppo e’ ancora inedito da noi, ma ora i due registi russi tentano di bissare il successo nel concorso principale.
Il capitano del servizio di sicurezza nazionale Fedor Volkonogov è apprezzato dal suo comandante e rispettato dai colleghi.
La sua esistenza però subisce una brusca svolta quando viene accusato di un crimine. L’uomo riesce a scappare prima di essere arrestato, e in una frazione di secondo diventa una preda inseguita dagli stessi ex-colleghi. Durante la notte riceve un avvertimento dall’aldilà: sebbene sia destinato all’inferno e a tormenti eterni, ha ancora una possibilità di cambiare il suo destino ed essere accettato in paradiso, a patto che si penta e almeno una persona gli conceda un perdono sincero.
Fedor parte allora alla ricerca della sua assoluzione, senza avere però idea delle prove che dovrà affrontare in un simile percorso.

 


 

THE LOST DAUGHTER (regia di Maggie Gyllenhaal)
E’ il film d’esordio alla regia dell’attrice americana tratto dall’omonimo racconto di Elena Ferrante.
Leda è un’insegnante, divorziata da tempo, tutta dedita alle figlie e al lavoro. Ma le due ragazze partono per raggiungere il padre in Canada. Ci si aspetterebbe un dolore, un periodo di malinconia. Invece la donna, con imbarazzo, si sente come liberata e la vita le diventa più leggera.
Decide di prendersi una vacanza al mare in un paesino del sud.
Ma, dopo i primi giorni quieti e concentrati, l’incontro con alcuni personaggi di una famiglia poco rassicurante scatena una serie di eventi allarmanti.
Nel cast Jessie Buckley, Olivia Colman, Dakota Johnson e Peter Sarsgaard.

 

MADRES PARALELAS (regia di Pedro Almodóvar)
Pedro ritorna al festival di Venezia ed e’ atteso film d’apertura della manifestazione, nonche’ uno dei candidati alla vittoria finale.
Due donne, Janis e Ana, condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due donne single, entrambe in una gravidanza non attesa. Janis, di mezza età, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell’ospedale come delle sonnambule. Le poche parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due ed il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di entrambe.
Consueto cast di grandi attrici con Penélope Cruz, Rossy De Palma, Aitana Sánchez-Gijón e Julieta Serrano.
Nelle sale dal 28 ottobre.

 

MONA LISA AND THE BLOOD MOON (regia di Ana Lily Amirpour)
La regista iraniana-inglese-statunitense di “A Girl Walks Home Alone at Night” torna in concorso dopo che nel 2016 “The Bad Batch” vinse il Premio speciale della giuria e sarà di sicuro un nuovo affascinante strano film.
Una ragazza con poteri insoliti fugge da un manicomio e cerca di farcela da sola a New Orleans.
Tra gli interpreti segnaliamo Ed Skrein e Kate Hudson.

 

ON THE JOB: THE MISSING 8 (regia di Erik Matti)
Seguito del film del 2013 sempre del regista filippino che racconta la corruzione e la censura nel suo paese sotto il governo del Presidente Duarte.

 

IL POTERE DEL CANE (regia di Jane Campion)
E’ sempre bello vedere un film della regista newzelandese che ha colpito tutti da “Lezioni di piano” in poi.
A questo festival presenta l’adattamento cinematografico de “Il potere del Cane”, romanzo di Thomas Savage edito in Italia da Nero Pozza.
Il carismatico allevatore Phil Burbank incute paura e rispetto. Quando il fratello George porta la nuova moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil li tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di innamorarsi.
Tantissime star come attori tra i quali Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Thomasin McKenzie e Keith Carradine. Andrà su Netflix a inizio dicembre.

 

QUI RIDO IO (regia di Mario Martone)
C’e’ Toni Servillo e per molti basta solo questo.
Il film e’ la storia di Eduardo Scarpetta, che fu padre naturale di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, e dedicò tutta la sua vita al teatro.
Al culmine del successo Scarpetta si concede quello che si rivelerà un pericoloso azzardo. Decide di realizzare la parodia de La figlia di Iorio, tragedia del più grande poeta italiano del tempo, Gabriele D’Annunzio. La sera del debutto in teatro si scatena un putiferio: la commedia viene interrotta tra urla, fischi e improperi sollevati dai poeti e drammaturghi della nuova generazione che gridano allo scandalo e Scarpetta finisce con l’essere denunciato per plagio dallo stesso D’Annunzio.
Dirige Mario Martone (al ritorno dopo “Capri Revolution”) con anche Cristiana Dell’Anna, Marzia Onorato, Maria Nazionale, Antonia Truppo.
Lo vedremo prestissimo in sala, dal 9 settembre.

 

SPENCER (regia di Pablo Larraín)
E’ l’atteso biopic, firmato dal grande regista cileno, su Lady Diana, interpretata da Kristen Stewart.
Spencer era il nome da nubile di Diana, prima di sposare il reale britannico. Il film si concentra in un preciso momento della vita di Diana, quando nel dicembre del 1991, durante le vacanze di Natale con l’intera famiglia reale nella tenuta di Sandringham, a Norfolk, la Principessa di Galles decide di lasciare suo marito, il Principe Carlo (Jack Farthing).
Con anche Timothy Spall e Sally Hawkins.

 

SUNDOWN (regia di Michel Franco)
Solo un anno fa, con “Nuevo orden” il regista messicano vinceva il Leone d’argento – Gran premio della giuria e ora ritorna “sul luogo del delitto” con la sua nuova pellicola sempre ambientata in Messico.
Alice e Neil Bennett sono il cuore di una ricca famiglia inglese, in vacanza ad Acapulco con i giovani Colin e Alexa, finché un’emergenza arrivata da lontano non interrompe il loro viaggio. Quando si sconvolge un saldo ordine familiare, vengono allo scoperto tensioni inaspettate.
Con la brava coppia Tim Roth e Charlotte Gainsbourg.

 

VIDBLYSK (regia di Valentyn Vasjanovyc)
Se ricordate il bellissimo “Atlantis” (vincitore della sezione orizzonti nel 2019) allora ricorderete anche l’abilità del regista ucraino che adesso e’ promosso nel concorso principale.
Il chirurgo ucraino Serhiy viene catturato dalle forze militari russe in una zona di guerra dell’Ucraina orientale e, mentre è prigioniero, assiste a spaventose scene di umiliazione, violenza e indifferenza verso la vita umana.
Dopo il rilascio, torna al suo comodo appartamento piccolo borghese e tenta di trovare uno scopo nella sua vita dedicandosi a ricostruire la sua relazione con la figlia e l’ex moglie.
Impara a ridiventare un essere umano, a essere un padre e ad aiutare sua figlia, che ha bisogno del suo amore e del suo sostegno.

 

ZEBY NIE BYLO SLADÓW (regia di Jan P. Matuszynski)
Pochissimo famoso all’estero il regista polacco e’ al suo secondo film (dopo “Ostatnia rodzina” del 2016)
Polonia, 1983. Il Paese è scosso dal caso di Grzegorz Przemyk, uno studente liceale picchiato a morte dalla milizia.
Ispirato a fatti realmente accaduti, il film ripercorre la storia di Jurek, l’unico testimone del pestaggio che, da un giorno all’altro, diventa il nemico numero uno dello Stato. Il regime tirannico mette in moto l’intero apparato – servizi segreti, milizia, media e tribunali – per annientare Jurek e le altre persone coinvolte nel caso, inclusi i suoi genitori e la madre di Przemyk, Barbara.

 


 

Questi invece i programmi dei film fuori concorso e delle altre sezioni (Orizzonti, Settimana della Critica, Giornate degli Autori)

 

FUORI CONCORSO

  • Ariaferma, regia di Leonardo Di Costanzo (Italia)
  • Il bambino nascosto, regia di Roberto Andò (Italia) – film di chiusura
  • Les Choses humaines, regia di Yvan Attal (Francia)
  • Dune, regia di Denis Villeneuve (Stati Uniti d’America)
  • Halloween Kills, regia di David Gordon Green (Stati Uniti d’America)
  • The Last Duel, regia di Ridley Scott (Regno Unito, Stati Uniti d’America)
  • Old Henry, regia di Potsy Ponciroli (Stati Uniti d’America)
  • Scenes from a Marriage, regia di Hagai Levi – miniserie TV(Stati Uniti d’America)
  • La scuola cattolica, regia di Stefano Mordini (Italia)
  • Ultima notte a Soho (Last Night in Soho), regia di Edgar Wright (Regno Unito)
  • Becoming Led Zeppelin, regia di Bernard MacMahon (Regno Unito, Stati Uniti d’America)
  • Deandré#Deandré – Storia di un impiegato, regia di Roberta Lena (Italia)
  • Django & Django, regia di Luca Rea (Italia)
  • Ennio, regia di Giuseppe Tornatore (Italia)
  • Ezio Bosso – Le cose che restano, regia di Giorgio Verdelli (Italia)
  • Hallelujah: Leonard Cohen, A Journey, A Song, regia di Daniel Geller e Dayna Goldfine (Stati Uniti d’America)
  • Life Of Crime 1984-2020, regia di Jon Alpert (Stati Uniti d’America)
  • Republic Of Silence, regia di Diana El Jeiroudi (Germania, Francia, Siria)
  • Tranchées, regia di Loup Bureau (Francia)
  • Viaggio nel crepuscolo, regia di Augusto Contento (Francia, Italia)

 

ORIZZONTI

  • Les Promesses, regia di Thomas Kruithof (Francia) – film d’apertura
  • Amira, regia di Mohamed Diab (Egitto)
  • À plein temps, regia di Éric Gravel (Francia)
  • Atlantide, regia di Yuri Ancarani (Italia, Francia)
  • Boldeng sar, regia di Neang Kavich (Cambogia, Francia, Cina)
  • Cenzorka, regia di Péter Kerekes (Slovacchia, Repubblica Ceca)
  • El gran movimiento, regia di Kiro Russo (Bolivia, Francia, Svizzera)
  • El hoyo en la cerca, regia di Joaquin del Paso (Messico)
  • Inu-o, regia di Masaaki Yuasa (Giappone)
  • Miracol, regia di Bogdan George Apetri (Romania, Repubblica Ceca, Lettonia)
  • Nosorih, regia di Oleh Sencov (Ucraina)
  • Once Upon A Time in Calcutta, regia di Aditya Vikram Sengupta (India)
  • El otro Tom, regia di Rodrigo Plá e Laura Santullo (Messico)
  • Il paradiso del pavone, regia di Laura Bispuri (Italia, Germania)
  • Piligrimai, regia di Laurynas Bareiša (Lituania)
  • Pùbù, regia di Chung Mong-hong (Taiwan)
  • True Things, regia di Harry Wootliff (Regno Unito)
  • Vera andrron detin, regia di Kaltrina Krasniqi (Kosovo)
  • Wela, regia di Jakrawal Nilthamrong (Thailandia, Francia)

 

ORIZZONTI EXTRA

  • 7 prisioneros, regia di Alexandre Moratto (Brasile)
  • Costa Brava, regia di Mounia Akl (Libano, Francia, Spagna, Svezia, Danimarca, Norvegia)
  • Land Of Dreams, regia di Shirin Neshat e Shoja Azari (Stati Uniti d’America, Germania, Qatar)
  • La macchina delle immagini di Alfredo C., regia di Roland Sejko (Italia)
  • Mama, ja doma, regia di Vladimir Bitokov (Russia)
  • Ma Nuit, regia di Antoinette Boulat (Francia, Belgio)
  • La ragazza ha volato, regia di Wilma Labate (Italia, Slovenia)
  • Sokea mies, joka ei halunnut nähdä Titanicia, regia di Teemu Nikki (Finlandia, Svezia)

 


 

SETTIMANA DELLA CRITICA

  • Karmalink, regia di Jake Wachtel (Cambogia, Stati Uniti d’America) – film d’apertura
  • Eles transportan a morte, regia di Samuel M. Delgado ed Helena Girón (Spagna, Colombia)
  • Eltörölni Frankot, regia di Gábor Fabricius (Ungheria)
  • Mondocane, regia di Alessandro Celli (Italia)
  • Mother Lode, regia di Matteo Tortone (Francia, Italia, Svizzera)
  • Obchodnye puti, regia di Ekaterina Selenkina (Russia)
  • A salamandra, regia di Alex Carvalho (Brasile, Francia, Germania)
  • Zalava, regia di Arsalan Amiri (Iran)
  • La Dernière Séance, regia di Gianluca Matarrese (Italia, Francia) – film di chiusura

 

GIORNATE DEGLI AUTORI

  • Anatomia, regia di Ola Jankowska (Polonia, Francia)
  • Californie, regia di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman (Italia)
  • Deserto particular, regia di Aly Muritiba (Brasile, Portogallo)
  • Al-?arib, regia di Ameer Fakher Eldin (Siria, Germania, Palestina, Qatar)
  • Imaculat, regia di Monica Stan e George Chiper-Lillemark (Romania)
  • Madeleine Collins, regia di Antoine Barraud (Francia, Belgio, Svizzera)
  • Piedra noche, regia di Iván Fund (Argentina, Cile, Spagna)
  • Shen Kong, regia di Chen Guan (Macao)
  • Tres, regia di Juanjo Giménez (Spagna, Lituania, Germania)
  • Tu me ressembles, regia di Dina Amer (Egitto, Francia, Stati Uniti d’America)
  • Lovely Boy, regia di Francesco Lettieri (Italia) – film di chiusura
  • Mizrahim, les oubliés de la terre promise, regia di Michale Boganim (Francia, Israele)
  • Il palazzo, regia di Federica Di Giacomo (Italia, Repubblica Ceca)
  • Senza fine, regia di Elisa Fuksas (Italia)
  • Il silenzio grande, regia di Alessandro Gassmann (Italia, Polonia)
  • Three Minutes – A Lengthening, regia di Bianca Stigter (Paesi Bassi)

 

NOTTI VENEZIANE

  • Caveman, regia di Tommaso Landucci (Italia, Svizzera)
  • Coriandoli, regia di Maddalena Stornaiuolo – cortometraggio (Italia)
  • Cùntami, regia di Giovanna Taviani (Italia)
  • Diteggiatura, regia di Riccardo Giacconi – cortometraggio (Italia)
  • Les Enfants de Caïn, regia di Keti Stamo (Francia, Albania, Italia)
  • Fellini e l’ombra, regia di Catherine McGilvray (Italia, Svizzera)
  • Giulia, regia di Ciro De Caro (Italia)
  • Hugo in Argentina, regia di Stefano Knuchel (Svizzera)
  • Isolation, regia di Michele Placido, Julia von Heinz, Olivier Guerpillon, Jaco Van Dormael e Michael Winterbottom (Italia, Germania, Belgio, Svezia, Regno Unito)
  • Il mondo a scatti, regia di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli (Italia)
  • I nostri fantasmi, regia di Alessandro Capitani (Italia)
  • Parole – Operetta per voce e piano, regia di Umberto Contarello (Italia)
  • Princesa, regia di Stefania Muresu (Italia)
  • Una relazione, regia di Stefano Sardo (Italia)
  • Spin Time, regia di Sabina Guzzanti (Italia)
  • Tonino de Bernardi – Un tempo, un incontro, regia di Daniele Segre (Italia)
  • Trastwest, regia di Ivano De Matteo – cortometraggio (Italia)
  • Welcome Venice, regia di Andrea Segre (Italia)

 

Siete pronti anche voi per una grande settimana (quasi due) di cinema ?

 

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