Vi riassumiamo tutti gli aggiornamenti che abbiamo messo giorno per giorno sul nostro sito facebook con tutti i film piu’ interessanti presentati in concorso (e non) all’ultimo festival di Cannes !!
L’apertura e’ un divertente (e un pochino criticato) film grottesco-horror diretto da Michel Hazanavicius intitolato, dopo le modifiche post critiche ucraine, “Coupez!“.
Da segnare il film del bravissimo Pietro Marcello che ha aperto la sezione la Quinzaine des réalisateurs.
“Le vele scarlatte (L’envol)” e’ un’opera a suo modo leggiadra e ottimista, in realtà molto stratificata pur nella sua estrema linearità narrativa e che aspettiamo sicuramente al cinema !
Finiamo con l’atteso regista russo Kirill Serebrennikov, ormai fedele partecipante ai festival piu’ famosi e finalmente libero dopo anni di arresti domiciliari per una controversa accusa di indebita appropriazione di fondi pubblici, che presenta in concorso “Tchaikovsky’s Wife“, un film che racconta il tormentato matrimonio tra il compositore e Antonina Miljukova. Uno dei favoriti alla vittoria finale.
Giudizi abbastanza positivi per la trasposizione cinematografica di “Le otto montagne” il romanzo di Paolo Cognetti portato in pellicola da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch.
In Italia e’ autrice apprezzata per un paio di ottimi film e Mia Hansen-Løve ritorna con “Un beau matin” dove affronta la malattia come sfasamento tra corpo e pensiero, razionalità e sentimento. Un film emozionante come sempre accade con le sue pellicole.
Critiche invece superlative per “Armageddon Time” il film di uno dei nostri registi preferiti James Grey, che ritorn a parlare in piccolo delle proprie radici lontane di famiglie emigrate dall’est-Europa e il trauma inter-generazionale tra padri e figli. Favorito alla vittoria fino ad oggi.
Dopo aver gia’ vinto negli anni scorsi la Palma d’Oro, Ruben Ostlund ritorna in competizione con “Triangle of sadness“, un’opera divertente e dissacrante, che mette in scena una delle sequenze più “estreme” viste in concorso a Cannes negli ultimi anni.
Anche il rumeno Cristian Mungiu ha gia’ assaporato il gusto della vittoria, e “R.M.N.” e’ un opera difficile e complessa, ambientata in Transilvania e con l’attualità europea sullo sfondo. Gia’ opzionato dalla Bim per arrivare in sala.
Chiudiamo con una delle sorprese fino ad ora, ovvero “Boy From Heaven” del regista svedese-egiziano Tarik Saleh. Un thriller che mescola religione, politica e spionaggio, rielaborando le eredità del cinema americano della paranoia politica degli anni Settanta, e quella europea del cinema civile. Con l’Egitto contemporaneo nel mirino.
Dopo aver trionfato in Un certain regard nel 2018 con “Border”, il regista iraniano ma naturalizzato danese Ali Abbasi torna sulla Croisette, stavolta in concorso, con “Holy Spider“, che racconta la vera storia di un serial killer di prostitute che nel 2001 fece strage di donne a Mashhad, sede di un importante santuario sciita. Piaciuto davvero a molti.
Ha incantato allo stesso modo “Les Amandiers” di Valeria Bruni Tedeschi, una rievocazione del periodo in cui l’attrice-regista frequentava la scuola di teatro Amandiers. Una pellicola piena di gioia e vitalità.
Kristen Stewart, Viggo Mortensen e Léa Seydoux sono i protagonisti invece di “Crimes of the Future“, un Cronenberg d’annata che realizza un film di fantascienza inconsueto e spiazzante, adatto specialmente ai fan del regista canadese.
“Tori e Lokita” e’ la nuova pellicola dei fratelli Dardenne che ha ricevuto critiche contrastanti. I registi belgi raccontano una fratellanza apparentemente impossibile, semplificando lo stile ma senza rinunciare al loro umanesimo integrale.
E’ piaciuto davvero tanto invece “Stars at Noon” della regista francese Claire Denis, una storia d’amore e passione in Nicaragua muovendosi fra il romantico e il thriller con Margaret Qualley, la talentuosa figlia di Andy MacDowell.
Finiamo con il regista piu’ pazzo e grottesco di Francia ovvero Quentin Dupieux (famoso anche da noi) con “Fumer fait tousser“, una storia pazza di super-eroi in salsa transalpina assolutamente da vedere e godere.