Lo aspettavamo da oltre un anno e finalmente, dopo il bellissimo e acclamato a livello internazionale “Valzer con Bashir”, Ari Folman, vincitore del Golden Globe e candidato all’Oscar, ritorna con un adattamento in animazione del celeberrimo Diario di Anna Frank con “Anna Frank e il diario segreto“.
Amsterdam, a un anno da oggi. Nel museo dedicato ad Anna Frank un temporale infrange la teca nella quale è custodito il diario della ragazzina ebrea morta in un campo di concentramento dopo aver vissuto per oltre due anni nascosta con la sua famiglia nell’attico segreto di una palazzina della città olandese. Dalle pagine del diario “liberato” si materializza Kitty, l’amica immaginaria con cui Anna conversava in quel testo quasi epistolare. Kitty vede i visitatori del museo, fra cui un ladruncolo di nome Peter, ma loro non vedono lei: perché la ragazza diventa visibile solo fuori dalla casa-museo di Anne, e solo se ha con sé il diario della sua amica perduta.
Da quel momento Kitty andrà in cerca di Anne, di cui non conosce il destino, aiutata da Peter, e a sua volta aiuterà Ava, una bambina immigrata che sta per essere cacciata dalla “polizia non tedesca” dalla casa occupata di Amsterdam dove si è rifugiata insieme alla sua famiglia.
Per Amicinema Silvia Carinelli era presente all’anteprima stampa milanese e allora spazio alle sue parole:
“Il film ci immerge subito in un’atmosfera quasi da film giallo, con i colori cupi di una pioggia torrenziale e la squallida realtà dei nostri giorni fatta di immigrazione e degrado, mentre il titolo originale – ‘Where is Anne Frank’ – ci svela le intenzioni del regista che nella sua lunga ricerca non ha voluto creare un mero remake della vicenda di Anna – pur presente nei continui flashbacks – bensì chiedersi se lo ‘spirito di Anna’ esista ancora.
Perciò attraverso gli occhi dell’amica Kitty, che – risvegliata magicamente dal diario – la cerca disperatamente nella realtà odierna, Anne rivive – fra inquietanti maschere naziste ed epiche battaglie condotte dai suoi eroi, i miti greci e le star di Hollywood – l’ultima parte della sua vita – “le parti belle e le parti brutte” come suggerisce l’amico Peter.
Folman, anch’esso ebreo e discendente di vittime dell’Olocausto, riesce, pur con evidente intento didattico, a raccontare sia la problematica realtà della crisi umanitaria attuale – attraverso gli occhi di Kitty – che il mondo passato – attraverso quelli consapevoli ma infantili e talvolta giocosi di Anna.
Il film diventa così una toccante favola seria, costruita con delicatezza come cartone animato su quello che ancora oggi è un testo difficile da trattare, lanciando un messaggio di speranza alle generazioni future.”
Per finire niente di meglio del commovente trailer ufficiale !!