“Brian e Charles” e’ una stramba storia d’amicizia e conoscenza reciproca, ambientata in una provincia inglese, diretta da Jim Archer (al suo esordio alla regia) e che arriva in sala grazie a Lucky Red.
In un paesino del Galles rurale, il solitario e bizzarro Brian lavora come tuttofare per le signore della zona e si diverte a costruire ingegnosi congegni meccanici che funzionano di rado.
Dopo aver trovato la testa di un manichino nei rottami che si diverte ad assemblare, Brian costruisce un robot dalle dimensioni umane. In una notte di tempesta, incredibilmente il robot si anima e comincia a interagire con Charles, parlando un perfetto inglese imparato dal dizionario e dicendo di chiamarsi Charles Petrescu.
Brian finalmente trova un amico in Charles, ma i problemi cominciano quando il robot comincia a chiedere di uscire dalla loro proprietà e una volta convinto Brian a portarlo con sé durante i suoi lavori viene notato da Hazel, una giovane donna di cui Brian è innamorato…
Nel cast David Earl, Chris Hayward, Louise Brealey, Jamie Michie e Nina Sosanya.
Sentiamo la recensione di Virna Castiglioni che ha visto in anteprima questa pellicola:
“Brian e Charles è una favola moderna che ricorda molto il celeberrimo capolavoro collodiano Pinocchio. In questo caso il protagonista è più giovane ma, proprio come mastro Geppetto, anche Brian si sente solo e pertanto, da provetto inventore, prova a costruire un robot che possa tenergli compagnia.
Proprio come la marionetta di legno questa invenzione casalinga con il busto di una vecchia lavatrice e il volto di un manichino si anima di vita propria e inizia anche ad esprimere desideri, a esternare esigenze e a fare anche qualche capriccio. Sembra proprio una normalità perfetta ma come in ogni favola che si rispetti sono presenti anche personaggi malvagi.
Si tratta di un’intera famiglia (padre, madre e due figlie adolescenti) che cercheranno con cinismo e bieca cattiveria di rompere l’armonia all’interno di questa strana coppia che vede anche il supporto di una timida e dolce compaesana (Hazel). Il lieto fine, anche se scontato, lascia il racconto aperto e la possibilità che si possa continuare a seguire le vicende di questo robot sensibile e profondo in un sequel.
Nel film scorre una vena poetica. Questa storia piacerà molto ai bambini che vedranno in Charles un amico leale e divertente ma anche agli adulti che non potranno fare a meno di tifare per Brian e augurargli una vita piena al fianco di chi lo sa apprezzare ed amare senza volerlo cambiare o rendere diverso.
Il lungometraggio con cui si cimenta Jim Archer si sviluppa dall’omonimo cortometraggio del 2017 e ancora prima dallo spettacolo teatrale ideato e messo in scena da David Earl (Brian) e Chris Hayward (Charles) che oltre ad essere bravi interpreti dei personaggi hanno anche firmato soggetto e sceneggiatura.
Un film di buoni sentimenti, raccontato con grazia, che rincuora e comunica speranza.“
Che ne dite di finire con il trailer ufficiale ?