Una vita di coincidenze fatali, perdite e amori assoluti

Il colibri’” e’ uno dei romanzi italiani piu’ di successo degli ultimi anni (Premio Strega 2020) ed e’ diventato uno dei film italiani piu’ attesi della stagione.
 
Diretto da Francesca Archibugi e’ il film d’apertura della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma dopo la prima mondiale all’ultimo Festival di Toronto.

 

Il racconto della vita di Marco Carrera, “il Colibri”, una vita di coincidenze fatali, perdite e amori assoluti.
La storia procede secondo la forza dei ricordi che permettono di saltare da un periodo a un altro, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ’70 fino a un futuro prossimo. E’ al mare che Marco conosce Luisa Lattes, una ragazzina bellissima e inconsueta.
Un amore che mai verrà consumato e mai si spegnerà, per tutta la vita. La sua vita coniugale sara’ un’altra, a Roma, insieme a Marina e alla figlia Adele. Marco tornera’ a Firenze sbalzato via da un destino implacabile, che lo sottopone a prove durissime. A proteggerlo dagli urti più violenti troverà Daniele Carradori, lo psicoanalista di Marina, che insegnerà a Marco come accogliere i cambi di rotta più inaspettati.
Il Colibri’ e’ la storia della forza ancestrale della vita, della strenua lotta che facciamo tutti noi per resistere a ciò che talvolta sembra insostenibile. Anche con le potenti armi dell’illusione, della felicita’ e dell’allegria.

 

Cast enorme con Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Nanni Moretti, Laura Morante, Sergio Albelli, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, Alessandro Tedeschi e Fotiní Peluso.


 

Ecco le brevi paroli che la regista romana ha rilasciato durante la Festa del Cinema di Roma:
 
“Il libro mi e’ piaciuto talmente tanto che vuoi essere all’altezza e questo mi ha un po’ spaventato. Era complesso per i salti d’epoca, i personaggi e anche i temi che tratta. Ma nello stesso tempo piu’ sei spaventato piu’ hai voglia di fare le cose perche’ altrimenti poi ti accontenteresti di fare sempre lo stesso film. Sono stata emozionata, ma felice.
Nel cinema, ma in modo particolare nel cinema italiano, sembra che ci sia un po’ precluso di parlare della borghesia, come se si pensasse che sia una classe sociale che non ha diritto ad essere raccontata.. perche’ sono interessanti le periferie o altri tipi di dinamiche sociali.
In letteratura questo non esiste, gli esseri umani sono esseri umani e per questo mi e’ piaciuto raccontare questa storia.
 
Il film (e il libro) finiscono nel 2030, tra 8 anni, e io spero che per quel giorno possiamo essere noi a decidere come vivere e come morire.
Se siamo malati e non vogliamo affrontare le ultim fasi della malattia senza doverci sparare o buttare dalla finestra, perche’ l’alternativa purtroppo e’ quella. Morire attorniati dalle persone che ci vogliono bene e alle quali noi vogliamo bene, dagli ultimi baci.”

 

I titoli di coda del film, la cui colonna sonora è firmata da Battista Lena, ospitano una canzone inedita di Sergio Endrigo e Riccardo Sinigallia dal titolo “Caro amore lontanissimo” che Claudia Endrigo, figlia del grande cantautore, ha voluto affidare unicamente alla voce di Marco Mengoni.

 

Pronti per il trailer ufficiale ?

 


 

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