Dopo esser stato presentato fuori concorso nell’ultima edizione del Festival di Cannes e aver raggiunto oltre 500.000 spettatori in Francia nei primi 10 giorni di programmazione, arriva nelle sale italiane “Masquerade – Ladri d’amore” il nuovo film di Nicolas Bedos (“La Belle Époque”, “Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera”),
Adrien, un attraente ballerino che ha dovuto lasciare la danza, spreca la sua giovinezza nell’ozio della Costa Azzurra, dove vive mantenuto da Martha, vecchia gloria del cinema.
Tutto cambia quando incontra la giovane e bellissima Margot ed è subito colpo di fulmine. Insieme, fantasticano su una vita migliore e mettono in piedi una truffa ai danni di un ricco imprenditore. In “Masquerade – Ladri d’amore” nulla è come sembra.
Un bel cast tutto transalpino con Marine Vacth, Isabelle Adjani, Pierre Niney, James Wilby e François Cluzet.
Anna Baisi era presente all’anteprima stampa e questa e’ la sua recensione:
“Nicolas Bedos alla sua quarta regia ci proprone “Masquerade – Ladri d’amore” film di non facile collocazione: commedia sentimentale, noir, satira sociale e di classe, truffa e inganno, film processuale, forse di tutto un po’, ma soprattutto come viene ripetuto nella presentazione del film: nulla è come sembra quindi il mistero.
Nizza e la Costa Azzurra sono uno scenario che diventa personaggio, rappresentazione di un luogo glamour per pochi eletti, ostentazione di sfarzo e ricchezza, di ville da sogno insomma di un opulenza che la classe ricca esibisce sotto il sole splendente, ma nella didascalia di apertura del film una frase del romanziere W. Somerset ci avverte: la Costa Azzurra è un luogo soleggiato per gente losca e lui la conosceva bene insomma non è oro tutto ciò che luccica.
Basato sul romanzo inedito di Bedos, Masquerade si ispira per i personaggi e il loro agire a dei classici di Hollywood: La fiamma del peccato (Double Indemnity) e Viale del tramonto (Sunset Boulevard) entrambi di Billy Wilder e per la suspense a Caccia al ladro (To Catch A Thief) con la regia di Hitchcock ambientato anch’esso sulla Costa Azzurra; anche il titolo evoca paragoni a film degli anni Sessanta come Sciarada (Charade) e Arabesque entrambi diretti da Stanley Donen.
In apertura di film incontriamo Adrien (Pierre Niney) e Margot (Marine Vacth) mentre si travestono e comprendiamo che stanno preparando un piano contorto. Poi all’improvviso, un infuriato Simon (François Cluzet) appare nella loro suite d’albergo, estrae una pistola e spara a Margot.
Si prosegue poi con un’ampia quantità di flashback, spiegazioni, motivazioni e soprattutto un doppio gioco o forse di più?
Adrien è un ex ballerino che dopo un infortunio è diventato un gigolò con ambizioni letterarie e ha trovato la giusta sistemazione nella villa di un ex diva del cinema Martha Duval interpretata da una capricciosa, isterica ed alcolizzata Isabelle Adjani in una deliziosa modalità alla Norma Desmond con una recitazione sempre sopra le righe ma funzionale al personaggio.
La vediamo galleggiare a faccia in giù in piscina o che guarda i suoi vecchi film: il paragone è inevitabile.
Quando il giovane gigolò cade sotto l’incantesimo della sublime arrampicatrice sociale e ladra Margot è l’inizio di un piano machiavellico, una truffa sentimentale, perché i due passando dalla lussuria all’innamoramento sono pronti a tutto pur di permettersi una vita da sogno anche a costo di sacrificare quella dell’antica gloria del cinema Martha e dell’ingenuo imprenditore immobiliare Simon che lascia la comprensiva moglie Carole (Emmanuelle Devos) per la nuova avventura, finendo presto per pentirsi.
D’altro canto Pierre Niney e Marine Vacth sono una coppia di irresistibile bellezze, dotati entrambi del physique du role perfetto per ingannare i rispettivi ingenui personaggi del ceto alto, ammaliati ognuno dallo charme dei due giovani ed incastrati dalla freddezza con cui riescono a montare una vera e propria “masquerade”, ovvero un imbroglio dal quale i due ricconi ne usciranno defraudati ed ingannati.
Il personaggio “scritto” meglio del cast è per me Giulia interpretata da un’ottima Laura Morante che recita con grande disinvoltura passando dal francese all’italiano: ex “cliente” di Adrien è ridotta a gestire un piccolo locale perché defraudata dall’ex marito del rinomato ristorante di loro proprietà e non si può più permettere i “favori” di Adrien però lo aiuta in nome dei vechi tempi nell’intento criminoso ai danni di Martha e ha un ruolo fondamentale quale pedina nel gioco al gatto e al topo in cui il film si dipana.
In genere si crea empatia con i ladri e avversione verso i tracotanti ricchi in questo film il modo in cui Adrien e Margot sono disposti a giocare con monumentale arroganza con la vita delle persone li rende antipatici e i ricchi risultano quasi vittime e si prova un po’ di pena nei loro confronti.
La durata del film passa le due ore forse poteva essere accorciato, ci sono ripetizioni inutili però risulta scorrevole: un piacevole e mero intrattenimento senza approfondire nulla a livello sociale ma scritto con punte di crudeltà e cinismo, un po’ maschilista, con qualche scena di sesso volgare però con un finale spiazzante e politicamente scorretto come tutto il resto del film: io mi sono divertita e ricordate nulla (e nessuno) è come sembra …”
Finiamo con il divertente trailer ufficiale !!