L’amore al centro dell’esistenza

La parigina Mia Hansen-Løve da anni e’ una presenza costanza nei cinema italiani… poco pubblicizzata, ma i suoi “Le cose che verranno” e “Sull’isola di Bergman” sono stati molto apprezzati dalla critica e in parte anche dal pubblico italiano.
 
Per questo ci fa piacere raccontarvi di “Un bel mattino” (“Un beau matin”) passato alla Quinzaine des Réalisateurs dell’ultimo Festival di Cannes.

 

Sandra Kinsler, traduttrice consacrata al suo lavoro e al prossimo, vive a Parigi con la sua bambina e il peso di un lutto.
Vedova da cinque anni, riscopre l’amore con Clément, un vecchio amico in piena crisi coniugale. Ma quel nuovo sentimento improvviso si scontra con la realtà e la malattia degenerativa di suo padre, un insegnante di filosofia che vive solo e ha bisogno di cure costanti.
Per gestire l’irreversibile demenza del genitore, comincia per Sandra e la sua famiglia la dolorosa ricerca di un ‘ricovero’. Tra una vita che si spegne e un amore che comincia, Sandra approfitta di quegli ultimi momenti di complicità col padre e cerca all’orizzonte un nuovo inizio.

 

Nel cast i bravi Léa Seydoux e Melvil Poupaud con Nicole Garcia, Pascal Greggory e Camille Leban Martins.


 

Sentiamo le parole della regista francese nella presentazione della sua ultima opera:
 
“La sceneggiatura di Un bel mattino è in parte ispirata dalla malattia di mio padre.
L’ho iniziata a scrivere alla fine del 2019, mentre era ancora in vita. Stavo cercando di dare un senso a quello che passavo e volevo esplorare il modo in cui due sentimenti opposti, un senso di dolore e uno di rinascita legato all’amore, possano dialogare, quando vengono vissuti contemporaneamente.
Anche se instabile, quello che Sandra e Clément hanno insieme è soprattutto fonte di gioia, mentre con suo padre è soltanto sofferenza: le due storie coesistono. Mi interessava trovare una forma cinematografica per mostrare questa convivenza.
Sandra e suo padre, Georg, condividono un comune bisogno di amore. Anche quando la mente di Georg inizia a svuotarsi, rimane consapevole di amare una persona, la sua compagna Leila. Gli manca costantemente e ha paura di non rivederla mai più. L’amore è vitale anche per Sandra: l’amore per sua figlia, per suo padre, e poi quello per Clément, che acquisterà sempre più peso.
Mettere l’amore al centro dell’esistenza e accettare la vulnerabilità che ne deriva, è forse anche ciò che continua a unire Georg e Sandra, quando non riescono più a comunicare. In un modo o nell’altro, l’amore collega i personaggi del film.
 
Ho scritto il personaggio di Sandra pensando a Léa Seydoux. L’ho trovata fantastica nei suoi ultimi ruoli, ma volevo mostrarla sotto una nuova luce, non solo come un oggetto del desiderio. Léa incarna – in modo molto potente – un certo sex appeal, un certo glamour non convenzionale.
Nei suoi film però sembra quasi finire nascosta dai troppi orpelli, dal trucco, dai vestiti… Qui invece è molto più semplice, sia nell’aspetto che nel modo di essere. Volevo spogliarla dei suoi attributi seducenti e filmarla con i capelli corti, filmarla come madre, nella sua quotidianità, anche mentre lavora.
Nel film non è solo considerata una donna desiderabile, ma una donna che osserva e ascolta molto anche gli altri e noi la vediamo guardare e ascoltare… Questo capovolgimento ci ha permesso di avvicinarci ancora di più al carattere profondo di Léa, al suo mistero, a una malinconia nascosta che mi ha commosso.”

 

Come sempre finiamo con il trailer ufficiale di questo intenso film !!

 


 

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