Vincitore della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, “Anatomia di una caduta” di Justine Triet (“Tutti gli uomini di Victoria” e “Sibyl – Labirinti di donna“) è uno dei film più attesi della stagione, anche dopo l’incredibile successo al botteghino francese, dove ha totalizzato oltre un milione di spettatori nel primo mese di programmazione. per un thriller che scava nei segreti di una famiglia e mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi.
La scrittrice tedesca Sandra Voyter sta rilasciando un’intervista nello chalet sulle montagne vicine a Grenoble dove vive insieme al marito Samuel Maleski e al loro figlio non vedente Daniel.
La conversazione fra lei e la giovane giornalista divaga, ed è infine interrotta dalla musica a tutto volume suonata da Samuel. Qualche ora dopo Samuel viene trovato morto sul selciato innevato davanti allo chalet: si è gettato o è stato ucciso?
Sarà questo il dilemma da risolvere attraverso un’indagine minuziosa e un processo complicato e seguitissimo dai media.
Ad assistere Sandra, principale indagata, è l’avvocato Vincent Renzi, suo amico di lunga data, e ciò che emergerà dalle indagini, prima ancora che un verdetto, è il problematico rapporto coniugale fra Sandra e Samuel, che ha trovato il punto di rottura nell’incidente all’origine della cecità di Daniel.
Con la brava Sandra Hüller (la ricordate in “Vi presento Toni Erdmann”), Swann Arlaud, Milo Machado Graner, Antoine Reinartz.
Il nostro inviato Fabio Bresciani era presente all’anteprima stampa e questa e’ la recensione che ci ha mandato:
“Il titolo di questo film, campione d’incassi in Francia e Palma d’oro al 76° Festival di Cannes, omaggia il classico del genere processuale Anatomia di un omicidio di Otto Preminger (1959).
Sandra è una scrittrice che vive con il marito Samuel e il figlio cieco Daniel in un isolato chalet di montagna sulle Alpi francesi. Quando Samuel muore in circostanze misteriose, Sandra viene accusata di omicidio e il processo mette a nudo la relazione tumultuosa che aveva con il marito, nonché la sua personalità sfuggente.
Così come si cerca di ricostruire la caduta del corpo di Samuel, accusa e difesa si scontreranno sull’altra “caduta”, ossia il declino della coppia, il cui svelamento sconvolgerà il figlio Daniel. Infatti, la ricerca da parte di Sandra della propria libertà e la sua volontà forte ha creato uno squilibrio nella relazione e il film ci invita a mettere in discussione le nostre nozioni preconcette di democrazia in un rapporto di coppia e come questa possa essere danneggiata da impulsi di sopraffazione e di rivalità. La narrazione si dipana tra realtà e finzione anche perché Sandra è una scrittrice di successo che attinge al suo privato e ci si chiede quanto si rispecchi nei personaggi che crea.
La regia di Justine Triet è solida e riesce a mantenere la giusta tensione anche grazie alla notevole interpretazione dell’attrice protagonista Sandra Hüller e al raffinato lavoro con lenti antiche del direttore della fotografia Simon Beaufils .
Alla fine del film il figlio Daniel scoprirà che la verità giudiziaria è molto più complessa di quanto si creda. Dopo tutto, come dice un vecchio adagio, nel processo vince chi racconta la storia migliore.”
Se siete curiosi ecco il trailer italiano !!