Che bello rivedere l’animazione tutta italiana del maestro Enzo d’Alò (“La gabbianella e il gatto” e di recente “Pipì, Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite”) con questo “Mary e lo spirito di mezzanotte” presentato in anteprima allo scorso Festival internazionale del cinema di Berlino.
Mary ha 11 anni ed ha un incontenibile passione per la cucina: vuole diventare una grande chef. Sua nonna Emer, con cui ha un rapporto davvero speciale, la incoraggia a realizzare il suo sogno.
Ma ogni percorso ha i suoi ostacoli, anche imprevedibili, e affrontarli può diventare un’avventura. Mary inizia così un viaggio che supera le barriere del tempo, dove quattro generazioni di donne avranno modo di confrontarsi e conoscersi profondamente. Una delicata storia di crescita, piena di ironia.
Tratto dal romanzo “La Gita di Mezzanotte” di Roddy Doyle (autore del cult “The Commitments”), il film è una produzione internazionale durata 5 anni di lavorazione, con oltre 300 artisti e un cast stellare di disegnatori, musicisti e voci.
Il design e’ di Peter De Sève (L’Era Glaciale, Mulan, Alla ricerca di Nemo), mentre la raffinata colonna sonora e’ di David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel e già autore del soundtrack di La Gabbianella e il Gatto).
L’interpretazione italiana delle canzoni è di Matilda De Angelis e tra i doppiatori della versione originale che e’ inglese c’e’ anche il grande Brendan Gleeson (“Harry Potter”, “Gli spiriti dell’isola”)
Ecco la recensione della nostra inviata Ornella Dallavalle:
“Mary ha undici anni, vive a Dublino, ha un carattere pungente (ma lei dice di essere solo sincera), un enorme spirito dell’avventura ed una grande passione tramandatele da sua nonna Emer: la cucina. Mary è determinata ad entrare in una prestigiosa scuola estiva per piccoli chef, ma il suo primo provino fallisce (a causa delle banane!) e se apparentemente né lei né la nonna si arrendono, la vita però la mette a dura prova.
Emer viene improvvisamente ricoverata in ospedale e la sua migliore amica le dice che dovrà trasferirsi in Inghilterra. Di fronte a questi eventi il mondo sembra crollarle addosso e né i suoi genitori né i suoi fratelli capiscono il suo dolore. Mary non è perfetta, tutt’altro. Come le ripetono spesso gli adulti è “una giovinetta insolente”, non accetta le critiche e non si trattiene dal mostrare tutta la sua frustrazione e la sua rabbia. È a questo punto che uno spirito ultraterreno giunge sulla Terra per aiutarla a comprendere quello che a breve sarebbe successo. Anastasia (lo spirito della bisnonna) viene scambiata per un’amica immaginaria fino a quando si fa vedere anche dalla mamma di Mary e diventa loro complice nella loro ultima grande avventura.
Le tematiche affrontate da D’Alò in questo film sono moltiplici: dall’importanza del rapporto tra nonni e nipoti, all’accettazione della morte come passaggio a un mondo diverso (meraviglioso per quello che ci dice Anastasia), all’importanza di poter esprimere tutti i sentimenti (dalla felicità alla rabbia).
Nel suo racconto c’è anche una connessione tra tradizione e modernità: il ritmo frenetico di Dublino è in contrapposizione con le origini di Emer, cresciuta in una fattoria a Wexford ma in questa contrapposizione non c’è giudizio o perlomeno si capisce che anche la tradizione può avere i suoi lati negativi: Emer trasmette a Mary sia la passione per la cucina (donandole il libro di ricette che lei stessa aveva ricevuto in dono dalla nonna) che la paura irrazionale per i cani.
Quello di d’Alò sembra quasi un esperimento di racconto dove la favola e la realtà sembra vogliano incontrarsi e dove la passione e il dolore convivono.”
Sentiamo anche brevemente le parole del regista napoletano su questo suo film:
“Ho incontrato Roddy Doyle la prima volta nel 2014, poi quando la produzione è iniziata i sopralluoghi per documentarci sull’ambientazione sono durati quattro mesi.
Quando si lavora sul testo di un autore vivente è necessario mantenere uno stretto contatto con lui. La sceneggiatura l’ho scritta con Dave Ingham, poi ci siamo affidati a Roddy per essere sicuri di mantenere l’’irlandesità’ dei dialoghi originali. Lui è stato contento e nel film e ci ha anche concesso un cammeo vocale: noi l’abbiamo ritratto su una panchina nel parco dove sta passando Mary, così ha potuto incontrare il personaggio che aveva creato nel romanzo.”
Come sempre diamo spazio al bel trailer ufficiale !!