“Viaggio in Giappone” (“Sidonie au Japon”) e’ la terza regia di Elise Girard (“Drôles D’Oiseaux” nel 2017 mai uscito da noi) presentato alle Giornate degli autori a Venezia 2023 ed ora in tutte le sale italiane.
Sidonie Perceval, un’affermata scrittrice francese, ha rinunciato a scrivere dopo la perdita del marito. Invitata in Giappone per promuovere la riedizione del suo primo libro, viene accolta dal suo editore locale che la porta a Kyoto, la città dei santuari e dei templi.
Mentre viaggiano insieme in Giappone tra i ciliegi in fiore, lei si apre lentamente a lui. Ma il fantasma del marito la segue e Sidonie dovrà imparare a lasciare andare il passato per riuscire ad amare di nuovo.
Nel cast la grande Isabelle Huppert, August Diehl e Tsuyoshi Ihara.
Ecco la recensione del nostro inviato Ugo Besson che ha visto in anteprima questa pellicola:
“Il vostro inviato è andato all’anteprima stampa del film francese Viaggio in Giappone (Sidonie au Japon), di Elise Girard, con Isabelle Huppert e Tsuyoshi Ihara, che uscirà nelle sale l’11 gennaio.
Sidonie Perceval è una celebre scrittrice francese, che da alcuni anni non scrive più, dopo la morte del marito in un incidente stradale. In occasione della nuova edizione del primo romanzo, il suo editore giapponese Kenzo Mizoguchi (“non sono parente del famoso regista”, si affretta a dire) la invita in Giappone per una serie di interviste e presentazioni. È un viaggio di pochi giorni, ma con molti spostamenti in luoghi e città del paese, dove Kenzo accompagna sempre l’ospite straniera. La regista sottolinea subito, anche con un po’ d’ironia, le differenze di stile, abitudini, comportamenti fra i due paesi, che coinvolgono e frastornano la scrittrice. Ad un certo punto a Sidonie appare il fantasma del marito (August Diehl), lei è dapprima spaventata, poi si abitua alle improvvise apparizioni, ci parla e quasi lo aspetta. Si confida con Kenzo, che dice che in fondo il Giappone è il paese dei fantasmi e che loro sono abituati a vivere con i cari defunti. La scrittrice e l’editore iniziano a parlare della loro vita e a comunicare in modo pacato ma intenso, fra riflessioni esistenziali e confidenze personali, sono molto diversi ma hanno entrambi una storia familiare drammatica. Si assiste ad una progressiva evoluzione dei rapporti fra i due e fra Sidonie e il fantasma del marito.
Il film è la storia di una difficile elaborazione del lutto e di un incontro fra due anime superficialmente molto diverse ma nel profondo molto simili.
È anche una riflessione sul rapporto fra letteratura e vita. In un’intervista chiedono a Sidonie se ha sempre voluto scrivere e lei risponde “no, si scrive quando non si ha più nulla, solo la disperazione, e a volte neanche quella”. Sidonie ha scritto il suo primo romanzo dopo la morte in un incidente dei genitori e del fratello, l’intervistatrice suggerisce che la scrittura può essere stata un modo per guarire dalla sofferenza e la scrittrice risponde “no, scrivere non guarisce, ma mi ha aiutata a sopravvivere a quel momento”.
Il film procede calmo, scorrevole, senza strappi o avvenimenti forti, con immagini sempre gradevoli e dialoghi brevi, mai banali o superflui, precisi come pennellate sicure su un quadro ben definito, che si delinea poco a poco.
La recitazione di Isabelle Huppert è magistrale, raffinata e delicata, con una grande espressività, fatta di piccoli movimenti del viso e variazioni e pause della voce (ho visto la versione in lingua originale francese).
I panorami, i giardini, gli ambienti sono presentati in modo elegante e attraente, tanto che alla fine mi è venuta voglia di fare un viaggio in Giappone, dove non sono mai stato.”
Come sempre se vi abbiamo incuriosito da non perdere il trailer ufficiale !!