Grazie alla sempre attenta Wanted Cinema arriva nelle sale “Il teorema di Margherita” film scritto e diretto da Anna Novion (“Il viaggio di Jeanne” del 2009), un coming-of-age nell’affascinante dimensione della scienza pura.
Il futuro di Margherita, una brillante studentessa di matematica presso la Scuola Normale Superiore, sembra essere già pianificato.
È l’unica donna del suo corso, sta per terminare la tesi che dovrà esporre davanti ad una schiera di ricercatori.
Arrivato il grande giorno, un piccolo errore fa crollare tutte le sue certezze. Margherita decide quindi di mollare tutto e ricominciare da capo.
Il professor Werner, che fino ad allora l’aveva seguita con benevolenza, le impone di collaborare con un altro studente, Lucas, mentre lei stringe la prima amicizia della sua vita con Noa, che vive per la danza.
Dopo anni dedicati solo allo studio, Margherita dovrà imparare a destreggiarsi anche nella vita di relazione per cercare di riscattarsi e arrivare ad affrontare il teorema di Goldbach, considerato irrisolvibile, e forse a scoprire l’amore.
Nel cast Ella Rumpf, Clotilde Courau, Jean-Pierre Darroussin, Julien Frison, Sonia Bonny.
Queste le parole di Ugo Besson che era presente all’anteprima stampa romana:
“Il vostro inviato è andato all’anteprima stampa del film “Il teorema di Margherita”, di Anna Novion, con Ella Rumpf, premio Cesar 2024 come migliore attrice esordiente. Il film uscirà nelle sale il 28 marzo.
Siamo a Parigi. Margherita è una studentessa di matematica che sta terminando la sua tesi di dottorato sulla teoria dei numeri, in particolare su alcune proprietà che possono indirizzare verso la dimostrazione della celebre congettura di Goldbach, su cui si sono cimentati per secoli molti matematici. La congettura afferma che ogni numero pari maggiore di due può scriversi come la somma di due numeri primi. È semplice da enunciare, è risultata vera per tutti i numeri considerati, ma la dimostrazione non si trova e tutti i tentativi fatti coinvolgono complicate proprietà di diversi settori della matematica. Margherita è timida, riservata, molto concentrata sulla sua passione matematica, conduce una vita semplice con poche relazioni.
Ha già mostrato notevoli capacità e il suo futuro di successi nella ricerca sembra segnato. Come d’uso, presenta le sue ricerche ad un incontro con studenti e ricercatori, ma mentre la lavagna è piena delle sue formule, Lucas, uno studente di dottorato, la interrompe e segnala che nella sua dimostrazione c’è un errore. Margherita si ferma, rimane a riflettere per un po’ e subito si rende conto che Lucas ha ragione, e l’errore mette in crisi tutto il suo lavoro di tesi.
Margherita ha un crollo e decide di abbandonare l’università e i suoi studi matematici, cercando nuovi modi di vivere e di relazionarsi col mondo. Trova alloggio presso una ragazza molto vivace, appena conosciuta, che diventa presto sua amica e l’aiuta ad uscire dal suo guscio esistenziale. Il film segue la nuova vita di Margherita, che trova anche lavoro in un supermercato, ma la passione per la matematica riemerge in forme varie e sempre più coinvolgenti.
Il film fa riflettere sul rapporto fra la vita ordinaria, sociale e affettiva, e una fortissima passione, che può essere una soddisfacente ed entusiasmante attività ma anche diventare un’ossessione che consuma, con successi e delusioni, fra pareti piene di formule e rapidi pasti. La regista riesce bene a variare le situazioni e le ambientazioni, pur mantenendo sempre il filo essenziale dell’evoluzione personale della protagonista. Emergono altri aspetti della vita di Margherita, fra cui il rapporto importante ma difficile con la madre, non a caso insegnante di matematica.
In questo modo, il film tiene sveglia l’attenzione e non annoia, anche grazie alla misurata ma molto efficace recitazione di Ella Rumpf e anche alla buona interpretazione di Julien Frison (Lucas), Sonia Bonny (l’amica), Jean-Pierre Darroussin (il relatore della tesi).
Il contrasto fra le personalità dei personaggi principali indica diversi modi per convivere con i propri bisogni e aspirazioni, suggerendo possibili alternative alla chiusura di Margherita, che comunque mostra capacità di adattamento, e suscita simpatia per il suo comportamento insolito, strano, un po’ buffo (drôle, in francese).
Quando il collega vede sul telefono di lei un messaggio affettuoso e impaziente di un uomo e le chiede se è il suo fidanzato, lei risponde “No, è solo ricreativo”.
Nel complesso un film da vedere, anche se non si è appassionati di matematica”.
E come da buon consuetudine vediamoci il trailer ufficiale !!