Settimana tranquilla per quanto riguarda le uscite anche se almeno sono tre i film molto consigliati da vedere nel weekend, uno italiano specialmente dal concorso ufficiale dell’ultimo Festival di Venezia.
La nostra uscita di settimana prossima invece sarà dedicata al bel film francese diretto da Boris Lojkine, anche lui premiato in un Festival (quello di Cannes questa volta) !!
Noi Amicinema siamo pronti a presentarvi i film in uscita questa settimana in sala e in streaming !!
Cliccando sui link per ogni film troverete la nostra recensione e il trailer !!
“La storia di Souleymane” (“L’histoire de Souleymane”), il film diretto da Boris Lojkine, all’ultimo Festival di Cannes ha vinto il Premio della Giuria e per il Migliore attore nella sezione Un Certain Regard e ora farà emozionare anche noi italiani.
Parigi. Souleymane è un ragazzo della Guinea, migrante senza documenti, rider che pedala determinato e consegna cibo a domicilio mentre studia per superare l’esame che gli permetterà di ottenere lo status di rifugiato. 48 ore di vita, tra clienti ingrati, sfruttatori che chiedono il pizzo, contrattempi ed inseguimenti di autobus che non lo aspettano, in attesa di quell’appuntamento presso l’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi (OFPRA) per la richiesta di asilo.
Con Mamadou Barry, Keita Diallo, Yaya Diallo e Younoussa Diallo.
A Milano nei cinema Anteo e Eliseo.
“Iddu – L’ultimo padrino” era in Concorso Ufficiale alla 81a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, ma purtroppo non ha vinto nessun premio.
Premio che adesso potrebbe essere tributato dal pubblico in sala per quest’ultima opera di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (ricordate il loro stupendo “Sicilian Ghost Story” ?)
Sicilia, primi anni 2000.
Dopo alcuni anni in prigione per mafia, Catello, politico di lungo corso, ha perso tutto. Quando i Servizi Segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo, ultimo grande latitante di mafia in circolazione, Catello coglie l’occasione per rimettersi in gioco. Uomo furbo dalle cento maschere, instancabile illusionista che trasforma verità in menzogna e menzogna in verità, Catello dà vita a un unico quanto improbabile scambio epistolare con il latitante, del cui vuoto emotivo cerca d’approfittare. Un azzardo che con uno dei criminali più ricercati al mondo comporta un certo rischio…
Ampio cast con la coppia d’oro Toni Servillo e Elio Germano e poi anche Daniela Marra, Barbora Bobulova, Giuseppe Tantillo, Fausto Russo Alesi, Betti Pedrazzi, Antonia Truppo e Tommaso Ragno.
Da non perdere nei cinema Anteo, CityLife Anteo, Colosseo, Gloria, Merlata Bloom e UCI Bicocca.
Dalla DreamWorks Animation arriva “Il robot selvaggio“, il nuovo adattamento dell’omonima opera letteraria, l’amato e pluripremiato bestseller del New York Times n. 1 di Peter Brown.
L’epica avventura segue il viaggio di un robot – l’unità ROZZUM 7134, abbreviato “”Roz”" – che dopo un naufragio si ritrova su un’isola disabitata dove dovrà imparare ad adattarsi all’ostile ambiente circostante, costruendo gradualmente relazioni con gli altri animali dell’isola e adottando un’ochetta orfana.
Una storia emozionante sulla scoperta di sé stessi, un’emozionante analisi sul legame tra tecnologia e natura, una commovente esplorazione di cosa significhi essere vivi e connessi a tutti gli esseri viventi.
Il film è scritto e diretto dal pluricandidato all’Oscar Chris Sanders – sceneggiatore e regista di Dragon Trainer, I Croods e Lilo & Stitch di Disney Animation Studios.
Lo trovate nei cinema Anteo, Arcobaleno, CityLife Anteo, Colosseo, Ducale, Merlata Bloom, Orfeo e UCI Bicocca.
Presentato durante il Sundance Film Festival 2024 esce anche da noi “Super/Man – The Christopher Reeve story” diretto da Ian Bonhôte e Peter Ettedgui.
Il documentario racconta la storia dell’attore di Superman, colpito nel 1995 da una paralisi a seguito di un incidente e morto all’età di 52 anni nel 2004. Vengono ripercorsi i momenti più emozionanti della vita di Reeve, come la sua profonda amicizia con Robin Williams.
Nelle sale CityLife Anteo, Eliseo e UCI Bicocca.
“All we imagine as light – Amore a Mumbai” è l’opera seconda della regista indiana 38enne Payal Kapadia, coprodotta da Roberto Minervini, film vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes.
Prabha è un’infermiera nel reparto ginecologico di un caotico ospedale di Mumbai. Tramite un matrimonio combinato ha sposato senza conoscerlo un uomo che subito dopo si è trasferito in Germania, senza farsi praticamente più sentire.
La donna divide un microappartamento con un’infermiera più giovane, Anu, che è innamorata di Shiaz, un ragazzo musulmano inaccettabile agli occhi della sua famiglia indù (così come lei è inaccettabile per la famiglia di Shiaz).
La terza protagonista è la città di Mumbai, metropoli sovraffollata “costruita dalle mani della povera gente” e punteggiata da condomini alveari in cui ognuno ha poco spazio per sé ma coltiva grandi sogni, perché “bisogna credere nelle illusioni, altrimenti si impazzisce”. Una città che annulla le singole individualità e dove il lusso sfrenato è riservato a pochi privilegiati, così come è discriminante la società indiana che attraverso le sue regole rigide e millenarie esercita una pressione incontestabile sulle vite delle persone, soprattutto (ma non solo) quelle di sesso femminile.
Con Kani Kusruti, Divya Prabha, Chhaya Kadam e Hridhu Haroon.
Lo potete vedere nei cinema Anteo, Beltrade, Eliseo e Mexico.
“Io sono un po’ matto… e tu?” è il documentario diretto da Dario D’Ambrosi, fondatore del Teatro Patologico, in sala solo per tre giorni, il 7, 8 e 9 ottobre.
Il Teatro Patologico a Roma è un luogo dove, grazie alla teatro-terapia, ragazzi e ragazze con disabilità mentale e le loro famiglie tentano di uscire dall’isolamento della loro condizione per vivere una quotidianità normale.
Nel film gli attori e le attrici della compagnia, immedesimandosi con il proprio direttore, cercano di risolvere ansie e paure di personaggi famosi che si rivolgono a loro cercandoli in vari luoghi della città. Gli attori professionisti confessano con ironia e sincerità i propri tic e le proprie manie sperando che questi “tutor psichiatrici” riescano a risolverli.
Tra i protagonisti Claudio Santamaria, Raul Bova, Stefano Fresi, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Vinicio Marchioni, Marco Bocci, Stefania Rocca, Riccardo Ballerini e Domenico Iannacone.
Parte dell’incasso andrà in beneficenza a Teatro Patologico Onlus per supportare la ricerca scientifica e dare speranza a molti ragazzi disabili psichici e fisici attraverso la teatro-terapia dimostrandone i benefici non solo a livello emotivo ma anche cerebrale.
Sempre su Netflix direttamente dal Cile arriva questo giallo drammatico intitolato “Due vite parallele” (“El lugar de la otra”).
Cile, 1955. La popolare scrittrice María Carolina Geel uccide il suo amante e il caso affascina e ossessiona Mercedes, timida segretaria dell’avvocato incaricato di difendere l’accusata.
Dopo aver visitato l’appartamento della scrittrice e aver trovato nella sua casa una vera oasi di libertà, Mercedes inizia a mettere in discussione la propria vita, la propria identità e il ruolo delle donne nella società.
Dirige Maite Alberdi (da recuperare il suo ottimo “The Mole Agent” del 2020 candidato all’Oscar e anche il recente “The Eternal Memory”) e nel cast troviamo Elisa Zulueta, Francisca Lewin, Pablo Macaya e Gabriel Cañas.
“The Last of the Sea Women” è diretto e prodotto da Sue Kim e arriva su AppleTv+
Nel film una straordinaria banda di esuberanti nonne guerriere ingaggia una battaglia coraggiosa contro le minacce oceaniche. Spesso definite delle vere e proprie sirene, le haenyeo dell’isola di Jeju, in Corea del Sud, sono famose per la loro secolare usanza di immergersi nel fondo dell’oceano – senza ossigeno – per raccogliere i frutti di mare per il loro sostentamento.
Oggi, con la maggior parte degli haenyeo ormai sessantenni, settantenni e ottantenni, le loro tradizioni e il loro stile di vita sono in pericolo. Ma queste donne agguerrite, divertenti e laboriose, si rifiutano di cedere di un centimetro, aiutate dalle giovani generazioni che provano a far rivivere il loro stile di vita ancestrale attraverso i social media.
Questo commovente documentario, che analizza le motivazioni che spingono le haenyeo giovani e meno giovani, si concentra sulle loro amicizie affiatate, sulla loro sagace indipendenza e sul loro contagioso senso di potere, trasformandosi in una storia edificante di donne che sfidano le potenze mondiali per proteggere il loro amato oceano e ispirando una nuova generazione.
Diretto da Susannah Grant e prodotto da Liza Chasin, “Lonely Planet” debutta questa settimana su Netflix.
Una romanziera solitaria (Laura Dern) partecipa a un prestigioso ritiro per scrittori in Marocco, sperando che la location suggestiva possa aiutarla a superare il suo blocco creativo.
Durante il soggiorno incontra un uomo più giovane (Liam Hemsworth), ma quella che nasce come una semplice conoscenza si trasforma in un’inebriante storia d’amore che le cambierà la vita.
Cast importante per “Francesca Cabrini” il bio-pic diretto da Alejandro Monteverde (“Sound of Freedom”)
Maria Francesca Cabrini, nata nel 1850, fu religiosa e missionaria con il nome di Frances Xavier Cabrini. Inviata da Papa Leone XIII a New York per assistere le ondate di immigrati italiani, che si riversavano su Ellis Island, si rivelò estremamente scaltra e determinata.
Abilissima ad aprire cuori e portafogli riuscì a fondare numerosi ospedali e orfanotrofi dedicati agli italoamericani. Fu la prima cittadina americana a essere canonizzata, nel 1946.
Cristiana Dell’Anna interpreta la religiosa, mentre Giancarlo Giannini è il Papa e troviamo anche David Morse e il grande John Lithgow.
Dopo il grande successo del primo capitolo possiamo vedere su Netflix il seguito “Il buco – Capitolo 2“, l’agghiacciante esperimento carcerario sempre diretto da Galder Gaztelu-Urrutia.
Nella prigione verticale composta da 333 livelli dove il cibo scende dall’alto su una piattaforma e dove riescono a sfamarsi soprattutto quelli che si trovano ai piani superiori, è arrivata Perempuàn. La donna, un’artista che ha deciso di sottoporsi volontariamente al progetto perché tormentata dal senso di colpa per una tragedia avvenuta nel corso di una mostra delle sue sculture, condivide la cella con il matematico Zamiatàn che si trova inizialmente al piano 24. Lui vorrebbe sempre mangiare la pizza, si rade spesso il corpo ed è tormentato dalla soluzione impossibile della radice quadrata di -1.
Nei livelli superiori intanto gli altri residenti si abbuffano di cibo lasciando senza quelli dei livelli inferiori mentre, secondo il regolamento, devono mangiare solo un solo piatto anche se si tratta di quello preferito. A controllare che questa legge venga rispettata ci sono gli ‘unti’, una specie di guardie che hanno avuto il privilegio di conoscere il Maestro, anzi il Messia che punisce i colpevoli con la violenza più atroce. Per sottrarsi a questa situazione Perempuàn decide di prendere parte alla rivolta e, sollecitata da un’altra donna, cerca di evadere.
Con Natalia Tena, Hovik Keuchkerian, Óscar Jaenada e Milena Smit.