Todd Phillips era in concorso a Venezia cercando di ripetere il successo del 2019 con il sequel di quel fortunatissimo film.
Alla fine non ha vinto il premio principale e nemmeno nessuno degli altri, ma non importa perchè “Joker: Folie à deux” è uno dei film più attesi della stagione e molto probabilmente avrà molte soddisfazioni ai prossimi Oscar.
Arthur Fleck è in carcere per aver commesso cinque omicidi (in realtà sei, ma di uno la polizia non è al corrente), fra cui quello più clamoroso in diretta tv nazionale, ed è in attesa del processo che deciderà della sua pena: la sua avvocatessa vuole chiedere per lui l’attenuante dell’infermità mentale che riconosca la personalità doppia Arthur/Joker, il viceprocuratore distrettuale Harvey Dent invece vuole la sua testa, invocando la pena di morte.
I suoi carcerieri (e aguzzini) lo deridono e lo umiliano, ma uno di loro gli permette (a titolo di scherno) di entrare in un coro di internati di cui fa parte Lee, la giovane donna di cui Arthur si innamora all’istante, intravvedendo in lei la sua prima opportunità di essere realmente visto e accolto: ma Lee è innamorata di lui o del Joker?
Mattatore sempre Joaquin Phoenix con la sua nuova partner-in-crime Lady GaGa e poi anche Brendan Gleeson, Catherine Keener e Zazie Beetz.
Ecco le parole del regista durante la presentazione stampa all’ultimo Festival di Venezia:
“Ero piuttosto nervoso per questo film. Credo che sia molto più facile arrivare come il ribelle piuttosto che come il vincitore in carica. Del resto, però, essere di nuovo a Venezia sembra la cosa giusta. Venezia ci sta molto a cuore, non solo per aver vinto il festival l’ultima volta, ma anche per come il film è stato trattato.
Per quanto riguarda questo film e il nostro lavorare insieme, so che Joaquin non per forza farà un sequel, di qualsiasi film si tratti.
Scherzavamo spesso sull’argomento mentre facevamo il primo film, ma se volevamo davvero farlo, doveva ‘spaventarlo’ nello stesso modo in cui l’aveva spaventato il primo. Doveva sembrare audace. Quella è stata la nostra direttiva, il come poter fare qualcosa di inaspettato quanto il primo film. Anche se è un sequel.
Su Lady Gaga io e Joaquin ne parlavamo di continuo sul set del primo film. C’era questa idea che Arthur avesse la musica dentro di sé, e se ricordate, nel film ci sono momenti in cui balla, per una ragione o per l’altra. È un suo modo di esprimere ciò che prova. E la colonna sonora di Hildur Guðnadóttir è quasi un personaggio del primo film. Quindi la musica è sempre stata molto importante. Sembrava il punto di connessione logico. Quindi poi quando abbiamo iniziato a scrivere la sceneggiatura e ha iniziato a prendere forma con elementi musicali all’interno, abbiamo pensato a Lady Gaga, un’attrice che porta la musica con sé, e ci è sembrata la scelta giusta.
Penso che il modo in cui approcciamo la musica in questo film sia davvero speciale e estremamente stratificata. Non lo definirei necessariamente un musical, in molti sensi è diverso da un musical. La musica è usata per dare un modo ai personaggi di esprimere quello che vogliono dire, perché la scena e il semplice dialogo non è abbastanza. Abbiamo lavorato molto anche sul modo in cui i personaggi cantano. Per Lady Gaga si è trattato di dimenticare la tecnica, dimenticare come respirare, permettere alla canzone di venire fuori da dentro il personaggio.
Per me la storia di Arthur è stata raccontata con questo film. Sul continuare in questo genere credo di no. Ogni cosa che faccio dipende dagli attori con cui posso lavorare o con cui voglio lavorare, e se posso costruire qualcosa su quell’attore. Questi film sono stati costruiti attorno a Joaquin e poi abbiamo introdotto Gaga. Quindi non posso dire sì o no, ma non è tra i miei obiettivi da regista.”
Godiamoci come sempre il trailer ufficiale di questo atteso film !!