Dopo aver mirabilmente dipinto figure femminili come Diana Spencer e Jackie Kennedy, Pablo Larraín conclude (forse) la sua trilogia con “Maria“, film passato in Concorso ufficiale alla 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e scritto dal bravo Steven Knight (Spencer, Peaky Blinders, Eastern Promises).
E tutta la scena è finalmente per Angelina Jolie che interpreta a modo suo la grande Maria Callas. rivissuta e immaginata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni ‘70.
Il 16 settembre 1977 Maria Callas muore a 53 anni nel suo appartamento di Parigi, dove viveva sola con l’unica compagnia dei fidatissimi Ferruccio, autista e maggiordomo, e Bruna, la domestica. Nella settimana precedente alla morte, e a più di quattro anni dall’ultima performance, la straordinaria soprano greco-statunitense fa i conti con il peso della sua fama, con il ricordo ancora forte del compagno Aristotele Onassis e, forse, con un ultimo tentativo di tornare a calcare i palcoscenici dell’opera, pur indebolita e con una voce nella quale lei per prima non riconosce più il timbro de “la Callas” e delle sue indimenticabili interpretazioni.
Nel cast anche Valeria Golino, Kodi Smit-McPhee, Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino.
Sentiamo le parole del regista cileno all’ultimo festival di Venezia:
“Sono sempre stato un appassionato di opera lirica ma mi sono reso conto che, specialmente negli ultimi anni, non sono stati realizzati molti film a riguardo. Così, per realizzare un film su una figura storica così importante come quella della Callas, mi sono servito dell’aiuto di Steven (Knight) alla sceneggiatura e ovviamente della migliore interprete possibile per l’occasione, senza la quale questo film non esisterebbe, cioè Angelina.
Maria Callas aveva questa sorta di senso ‘tragico’ della vita, la maggior parte delle opere che interpretava avevano al loro centro il tema della morte, ma non per questo volevamo fare un film che parlasse di morte o di tragedie, ma bensì di una persona che ha dedicato la sua vita all’arte,
Una diva non può esistere se non c’è della magnificenza in ciò che fa, perciò avere quello statuto significa pretendere il meglio da sé stessi e anche dagli altri, poiché quando si ritrovava a provare per le sue performance, lei arrivava addirittura a lasciare la sala se una sola voce risultava stonata.”
Sono tutti davvero bravi in questo trailer ufficiale !!