Questo è lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film “Torneranno i prati”.
Dati Tecnici
Regia: Ermanno Olmi.
Cast: Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Andrea Di Maria e Francesco Formichetti.
Durata: 80 min
Trama del film
“Siamo sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani. Nel film il racconto si svolge nel tempo di una sola nottata. Gli accadimenti si susseguono sempre imprevedibili: a volte sono lunghe attese dove la paura ti fa contare, attimo dopo attimo, fino al momento che toccherà anche a te. Tanto che la pace della montagna diventa un luogo dove si muore. Tutto ciò che si narra in questo film è realmente accaduto.”
Trailer
Dice un soldato alla fine del bel film di Olmi “Di quel che c’è stato qui non si vedrà più niente, e quello che abbiamo patito non sembrerà più vero”.
Ermanno Olmi celebra cosi il centenario della Grande Guerra. dedicando questo suo film ai tanti giovani mandati a morire, senza sapere nemmeno perché.
“Torneranno i prati” ci racconta una giornata di guerra nel 1917, verso la fine della prima guerra mondiale, tra le cime fredde delle Alpi, in un avamposto d’alta quota, Un gruppo di militari combatte al gelo in una trincea sotto metri di neve, a pochi passi di distanza gli austriaci, così vicini che pare di udirli respirare. Sopra le loro teste neve e silenzio. Dentro, freddo, paura, nostalgia, stanchezza, rassegnazione, mentre le giornate si susseguono segnate solo dai momenti comuni della consegna del magro rancio e della posta, momenti in cui i soldati stringono tra le mani le lettere che raccontano dei loro figli, delle mogli, delle fidanzate, dei genitori.
D’un tratto il silenzio viene squarciato dai colpi dei mortai nemici che devastano l’ambiente e soprattutto le persone, mentre arrivano al telefono ordini del Comando che mandano i soldati a farsi ammazzare senza alcun motivo.
I paesaggi bianchissimi, le nebbie, il profilo nitido e grigio delle montagne, le ombre dei poveri soldati imbacuccati di coperte che non bastano a riscaldare le loro ossa. Povera gente, persone comuni e semplici, come i tanti protagonisti dei film di Olmi.
Nel vedere tanta sofferenza, tanta rassegnazione, la commozione chiude la gola degli spettatori. Un orrore lontano nel tempo, che i più giovani quasi non conoscono.
Ma Olmi a 83 anni ricorda ancora i racconti del padre, allora soldato diciannovenne, ricorda ancora di averlo visto piangere parlando di quella strage compiuta tra gli Altopiani.
E così vuole raccontare i tanti, poveri morti in quei luoghi dove un giorno sarebbero ritornati i prati, perchè “di quel che c’è stato qui non si vedrà più niente…” per raccontare una guerra, che non ha più testimoni, alle generazioni future.