Mercoledì 1 aprile “La famiglia Bélier” è stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.
Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.
Dati Tecnici
Regia: Eric Lartigau.
Cast: Louane Emera, Karin Viardk, François Damiens, Eric Elmosnino e Roxane Duran.
Durata: 105 min.
Trama del film
“Nella famiglia Bélier sono tutti sordi, tranne Paula, la figlia di16 anni. Paula è un’interprete indispensabile per i suoi genitori tutti i giorni, in particolare per il funzionamento della fattoria di famiglia. Un giorno, spinta dalla sua insegnante di musica che ha scoperto il suo talento per il canto, decide di prepararsi per il concorso di Radio France. Una scelta di vita che significherebbe per lei l’allontanamento dalla sua famiglia e una transizione inevitabile verso l’età adulta.”
Trailer
Una commedia gradevole, che coinvolge, ben condotta, scorre fluida e vivace con solo qualche momento di stanca verso la metà del film. Lo sviluppo della trama è abbastanza prevedibile ma i personaggi e i particolari delle situazioni mantengono continua l’attenzione. Bravi gli attori, in particolare la protagonista Louane Emera (una cantante francese di 18 anni, alla sua prima prova di attrice, premiata con il César 2015 come miglior attrice esordiente), oltre che i genitori François Damiens e Karin Viard (entrambi nomination come migliori attori al César 2015).
Pur con leggerezza e umorismo, il film tratta temi non banali, in particolare il dilemma dell’adolescenza fra il legame affettivo con la famiglia e il desiderio di costruire una propria vita autonoma e diversa, fra continuare una tradizione rimanendo negli ambienti abituali oppure salpare verso nuovi luoghi e nuove scoperte (“io non fuggo, io volo” dice la canzone di Michel Sardou nel film). La vocazione per il canto in una famiglia in cui i genitori sono sordomuti mi è sembrata una metafora forte della difficoltà o impossibilità per molti genitori di capire veramente le passioni e le aspirazioni dei figli, i loro interessi nuovi e diversi. Il film ci mostra i genitori di fronte al dilemma affettivo fra assecondare i desideri della figlia oppure imporre le loro aspettative e i loro programmi su di lei. In questo senso, la scena finale è molto bella e espressiva. Insomma, un film che fa sorridere e commuovere ma anche pensare.