Wes Craven, l’artigianato della paura

Come avete potuto leggere sui giornali e su tutti i siti di cinema qualche giorno fa e’ mancato Wes Craven, il regista mericano era uno dei grandi maestri del cinema horror e nella sua lunga carriera ha popolato gli incubi di piu’ di una generazione di spettatori, da “Le colline hanno gli occhi” (1977), passando per “Nightmare – Dal profondo della notte” (1984) fino a “Scream” (1996).

 

Oggi vogliamo ricordarlo direttamente con le immagini di alcuni dei suoi capolavori, possiamo affermarlo senza smentite, sono capolavori del genere, ma ugualmente hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del cinema.
I video non sono consigliati ai deboli di cuore !!

 

Il suo primo grande successo, ancora pero’ nel ristretto gruppo degli amanti del genere, e’ “Le colline hanno gli occhi” del 1977.
Una famiglia americana parte per una lunga gita attraverso il deserto del Nevada in direzione di Los Angeles. Durante il viaggio vengono assaliti da un gruppo di ex minatori diventati cannibali in seguito a una serie di esperimenti nucleari avvenuti durante gli anni 50. Nello scontro, la lotta per la sopravvivenza finirà per trasformare la famiglia “buona” annullando le differenze con i cannibali.
 
Il critico Roberto Pugliese (suo il consigliato saggio “Wes Craven. L’artigianato della paura” dal quale abbiamo preso spunto per il titolo dell’articolo.) su questo film ha detto che “ne sarebbe venuto fuori un survival-revenge horror come tanti se Craven non avesse saputo esplorare i tabù e le contraddizioni dell’America ai tempi di Nixon“.

 


 

Cappellaccio, maglione verde e rosso, volto devastato, Freddy Krueger è stato uno cattivi piu’ famosi di sempre non solo del genere horror, e’ stato inserito infatti dall’American Film Institute nella lista dei 50 migliori cattivi di sempre della storia del cinema, al quarantesimo posto.

Sette episodi, una serie TV, uno spin-off ed un remake, ma tutto nasce in “Nightmare – Dal profondo della notte” del 1984 (con l’esordio di Johnny Depp) dove Robert Englund lo interpreta magistralmente.

 


 

L’altro film culto di Craven, ispiratore a sua volta di una serie, è Scream (1996), che ruota di nuovo attorno alla figura di un serial killer, ma stavolta per ironizzare e sbeffeggiare le regole del genere e che per questo è considerato un film che ‘smonta’ i meccanismi stessi dell’horror più che un normale film ‘di paura’ (cosa che i film di Craven non sono in realtà mai stati).

L’assassino con la maschera dell’urlo di Munch e’ ormai entrato, con tutte le citazioni e parodie possibili, nell’immaginario collettivo !!

E questi sono i primi 5 minuti del film (purtroppo solo in inglese), un esempio della magistrale capacità di Craven di generare tensione anche senza effetti truculenti, ma solo dai dialoghi e da piccole sfumature (ad esempio i pop-corn che esplodono).

 


 

Terminiamo con le parole stesse di Craven per raccontare la sua filosofia di cinema:
Sono interessato a spaventare la gente a un livello profondo, non solo a farla saltare sulla sedia.

I miei primi due film hanno fatto a pezzi tutti i luoghi comuni riguardanti le idee di come andava trattata la violenza al cinema. Prima la violenza cinematografica era gentile e pulita; io l’ho resa dolorosa, prolungata, scioccante e molto umana. E sono io che ho reso umani gli assassini.”

 

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