Sole splendente e cielo tersissimo oggi a Venezia. Ma il Vostro inviato deve abbandonarla presto: c’è
la regata storica e nel pomeriggio approdare al Lido sarà complicato.
Oggi finalmente sono in programma due film italiani. Il primo nella sezione Orizzonti è Pecore in Erba di Alberto Caviglia, nella foto a sinistra con Davide Giordano, l’interprete principale del film. Il film è una satira sulla società mediatica italiana di oggi, letta attraverso la storia di un personaggio paradossale Leonardo Zuliani, perseguitato perchè antisemita. Ci sono proprio tutti a fare la parte di se stessi, prendendosi in giro: Sgarbi, Fazio, Freccero, Mara Venier, Augias. Il film a tratti è molto divertente, in altre parti l’umorismo risulta più forzato. In ogni caso è un modo nuovo per parlare di antisemitismo.
Funzionerà in un’Italia che si è (ri)scoperta razzista?
Il secondo film è A bigger splash di Luca Guadagnino,ispirato a La Piscina del 1969, inserito nel concorso principale. Un cast assolutamente stellare, come mostra la foto sopra, ma quasi interamente inglese, di Italiano il film ha praticamente solo il regista. Ambientato in una Pantelleria da cartolina, i personaggi italiani interpretati dai pur bravissimi Elena Bucci e Corrado Guzzanti non sono che macchiette concepite da uno sceneggiatore americano. La storia principale tra la rock star Swinton, il suo vecchio amore Fiennes, e il nuovo Schoenaerts (ma i nomi d’arte non usano più?), funziona grazie alla bravura degli interpreti, una sceneggiatura di stampo teatrale e a una regia che dà il giusto ritmo agli eventi. Ma probabilmente non è sufficiente a salvare il film, soprattutto in Italia, dove l’inconsistenza dei personaggi italiani è intollerabile. E viene voglia di (ri)vedere la PIscina.
Oggi il Vostro Inviato ha deciso di saltare il secondo film di Orizzonti per andare a vedere il grande Fabrice Lucchini, uno dei suoi attori preferiti, in concorso nel film L’Hermine di Christian Vincent (con Luchini nella foto). E’ un film delizioso, una commedia sentimentale fatta di sguardi e di dialoghi divertenti, ambientata in un tribunale! Sì perchè Lucchini è presidente della Corte d’Assise: i francesi riescono ad ambientare e rendere credibili storie d’amore ovunque! Speriamo che trovi una distribuzione italiana, il vostro inviato se lo rivedrebbe volentieri.
Maurizio Musti e Simona Rosati che sono andati alla proiezione del secondo film di Orizzonti Man down di Dito Montiel ne hanno detto: Alla fine piangevano tutti, il regista e l’attore principale Shia Labeouf, che è pure fuggito dalla sala inseguito dai bodyguard.
Man Down è un film di guerra intenso che racconta la storia di due amici che scelgono di intraprendere la carriera di marine e partono per combattere in Afghanistan. Ma una missione andata male e il rapporto tormentato con la moglie, provocano nel protagonista problemi psichici che porteranno all’inevitabile epilogo. La sceneggiatura ben fatta, per tre quarti il film sembra ambientato in uno scenario post apocalittico, senza cali di tensione rende l’epilogo non scontato, tuttavia non tale da essere originale.
L’ultimo film in concorso è l’argentino El Clan di Fabio Trapero, al centro nella foto. E’ la storia di Arquimedes Puccio, un ex agente dei servizi segreti, che nell’argentina democratica continua a rapire persone a scopo estorsione, coinvolgendo nell’impresa l’intera famiglia. La storia è talmente paradossale, Arquimedes così disarmante nella sua tranquillità di malvagio e nella relatività della sua verità che è proprio il caso di dire che ancora una volta la realtà ha superato la fantasia. Il film non lascia spazio alla noia, è teso come un film d’azione americano, senza averne i clichè. Alcune scene sono indimenticabili, rappresentazione pura della banalità del male.
Per la prima volta leggo una tua recensione ed ho incredibilmente voglia di vedere film che so di non riuscire a sopportare. La forza della scrittura! Complimenti Cristina, sei una continua sorpresa. Vincenzo