Juan Antonio García Bayona, regista catalano (nato nel 1975 a Barcellona) grazie al suo sorprendente horror “The Orphanage” e’ riuscito a sfondare in America ed e’ riuscito dopo a dirigere “The Impossible” con Naomi Watts e Ewan McGregor.
Adesso arriva al cinema “Sette Minuti dopo la Mezzanotte (A Monster Calls)” il fantasy tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi di Patrick Ness, con protagonista il giovanissimo Lewis MacDougall, insieme a un cast d’eccezione che comprende Sigourney Weaver, Felicity Jones, Toby Kebbell, Geraldine Chaplin e Liam Neeson.
“7 minuti dopo la mezzanotte” racconta la commovente storia dell’incontro tra il dodicenne Conor, (Lewis MacDougall) vittima di bullismo a scuola e costretto a vivere con una nonna fredda e distante (Sigourney Weaver) a causa della malattia della mamma (Felicity Jones), e la creatura fantastica che il ragazzo invoca nei suoi sogni per sfuggire alla solitudine del suo mondo reale.
E la creatura si manifesta, ogni sera, 7 minuti dopo la mezzanotte, per raccontare a Conor delle storie, frammenti di un viaggio emotivo alla ricerca della verità.
Spazio adesso alle parole di Ornella Dallavalle che ci racconta le sue impressioni sul film:
“Sette minuti dopo la mezzanotte, un gigantesco mostro della natura (un albero di tasso) si presenta a un bambino solitario e arrabbiato (il padre l’ha abbandonato, vive con una madre gravemente malata e a scuola viene puntualmente preso di mira da un gruppo di bulli) per insegnargli qualcosa. Il mostro incontra Conor e lo sottopone ad una specie di seduta di psicanalisi per risvegliare in lui un’ammissione (dovrà raccontare la quarta storia). Quello di Conor è un percorso di crescita, che si sviluppa attraverso la paura e la distruzione (di muri, case e terreni ma anche della sofferenza che lui vive). Un viaggio che lui affronta con la fantasia.
Realtà e sogno si mescolano e l’arte diventa l’elemento che porta alla guarigione . Arte che si manifesta in varie forme, dalla magia del cinema (King Kong, nella versione del 1933, diventa uno strumento con cui la madre cerca di alleviare la sua disperazione e ricreare un legame tra nonno e figlio) al disegno (Conor ama disegnare, come Lizzie, e attraverso il disegno affronta e riconosce i suoi mostri).
La scenografia è fantastica ed è la forza del film. Gli attori strepitosi. I personaggi ben delineati. È una storia che parla della paura della perdita, che scava nel subconscio e ci mette di fronte all’elaborazione del dolore, che ci fa capire che le ‘favole’ hanno il potere di aiutarci ad affrontare la vita… Non si sa mai cosa può succedere quando si lascia andare una storia.”
Quest’anno “7 minuti dopo la Mezzanotte” è stato il film protagonista dei Premi Goya, il più importante riconoscimento cinematografico spagnolo giunto alla trentunesima edizione. Il film ha infatti vinto ben 9 dei 12 premi ai quali era candidato, fra cui Miglior regia, Colonna sonora, Fotografia, Montaggio, Effetti speciali, Trucco e parrucco.
Gran finale come sempre con il trailer ufficiale !!