“Le Redoutable” era in concorso all’ultimo festival e aveva ricevuto una discreta accoglienza anche se nessun premio importante.
Ora nella traduzione italiana il film di Michel Hazanavicius (premio Oscar per “The Artist”) e’ diventato “Il mio Godard” e viene distribuito da Cinema di Valerio De Paolis
Un ritratto affettuoso e ironico di una delle figure più importanti del cinema francese e mondiale, quella di Jean-Luc Godard, vista attraverso gli occhi dell’allora giovanissima moglie Anne Wiazemsky.
Parigi 1967. Jean-Luc Godard, il cineasta più in vista della sua generazione, gira “La cinese” con la donna che ama, Anne Wiazemsky, più giovane di lui di 20 anni. Sono felici, innamorati, affascinanti e si sposano. Ma quando il film esce, l’accoglienza che riceve porta Jean-Luc a rimettere profondamente in discussione le sue idee.
Il Maggio ’68 non fa che amplificare il processo e la crisi che scuote Jean-Luc lo trasformerà radicalmente: da cineasta star ad artista maoista fuori dal sistema, tanto incompreso quanto incomprensibile.
Nel cast Louis Garrel, Stacy Martin e Bérénice Bejo (come sempre !!).
Elisabetta LaMonica era presente all’anteprima stampa milanese e quindi e’ il momento della sua recensione:
“Il mio Godard è un film scritto e diretto da Michel Hazanavicious, il regista di The Artist, per intenderci. E’ un film biografico incentrato sul rapporto sentimentale e lavorativo fra il regista Jean-Luc Godard (Louis Garrel) e l’attrice Anne Wiazemsky (Stacy Martin).
E’ un film ambizioso che riporta in luce aspetti privati e lavorativi di uno dei maggiori esponenti della Nouvelle Vague e cultura cinematografica francese.
E’ ambientato in un periodo storico ben preciso, il ’68. Le proteste contro la guerra del Vietnam sono sempre più frequenti ed il maoismo si fa strada negli intellettuali del tempo. Il titolo originale, Le Redoutable,la cui traduzione letteraria sarebbe Il Fantastico, ha però una doppia valenza che nella traduzione italiana si perde.
Quasi a voler sottolineare il carattere complesso e conflittuale del protagonista davvero ben interpretato dal giovane Garrel. Come altra faccia della stessa medaglia, è la storia d’amore che sottende la narrazione così come capitava in The Artist.
Alla fine delle riprese del film “La cinese”, Godard si innamora e sposa la protagonista Anne Wiazemsky ed è proprio dal suo libro Un an aprés che il film è tratto. Tutto però è trattato con un troppa semplicità e gli animi non si accendono… almeno in sala ”
Finiamo con il trailer ufficiale di questa pellicola.