Una favola moderna su apparenza ed essenza

I freddi numeri non dicono molto sulla qualità di un film, ma sicuramente sul suo successo non mentono.
Questo film sul territorio americano ha incassato oltre 111 milioni di dollari, un risultato davvero inaspettato per un’opera che non vanta certo l’appeal di un grande blockbuster.
 
Adesso nel periodo natalizio “Wonder” arriva anche sugli schermi milanesi e in un numero cospicuo (ben otto) di sale.

 

Il film racconta la coinvolgente storia di August Pullman, detto Auggie che, nato con una rara malattia, si trova ad affrontare il mondo della scuola per la prima volta.
Come sarà accettato dai compagni e dagli insegnanti?
Chi sarà suo amico?
L’amore della sua meravigliosa famiglia, una grande dose di coraggio e la sua travolgente gentilezza lo aiuteranno a trovare il suo posto nel mondo e nel cuore dei compagni di scuola.

 

Diretto da Stephen Chbosky (“Noi siamo infinito”) e interpretato da JuliaRoberts, Jacob Tremblay (il piccolo interprete di “Room”), Owen Wilson, Sonia Braga, Mandy Patinkin e Ali Liebert.


 

Anna Baisi era presente all’anteprima stampa e quindi spazio al suo commento:
 
“Il film “Wonder” diretto da Stephen Chbosky e tratto dall’omonimo libro di R.J. Palacio pseudonimo della scrittrice Raquel Jaramillo ed è la storia di una un ragazzo colpito da una rara malformazione cranio-facciale che gli ha reso il volto deforme.
Oltre alle molteplici operazioni subite nei suoi primi dieci anni di vita per permettergli di vivere normalmente che gli hanno procurato notevoli sofferenze l’aspetto della malattia più doloroso è quella faccia sfigurata che lo rende diverso dagli altri.
I genitori intelligenti ed affettuosi lo hanno protetto dal mondo esterno in una sorta di limbo per evitargli il disagio e lo scherno altrui ma all’età di undici anni August Pullman detto Auggie deve “uscire” dal nido famigliare e confrontarsi con il mondo esterno per frequentare la scuola media.
Se fino ad allora Auggie, appassionato di Star Wars, usciva con un casco da astronauta ora non studiando più a casa seguito dalla dolce madre deve esporsi “nudo” allo sguardo degli altri.
Auggy che ha un temperamento gentile sia per indole ed educazione sia perché la sofferenza e la solitudine lo hanno rodato e reso singolarmente disponibile dapprima si ribella per paura ma poi accetta di entrare nella vita vera e di esporsi.
Film di formazione non solo per il nostro meraviglioso, come dice il titolo, eroe ma anche per chi con lui si confronta e mette in discussione la proprie identità che in quella età ingrata è ancora fragile, da costruire per capirsi e capire gli altri nella loro diversità ed unicità.
Molte saranno le umiliazioni e le difficoltà ad interagire ed integrarsi anche quando troverà due amici in Summer e Jack il temibile Jiulian insieme ad altri lo vesseranno in quelle forme di bullismo e cattiverie forse ancora più crudeli nell’età scolare.
 
Il film è molto delicato e commovente ed è girato a più voci usando lo stile del “point of view”, il punto di vista dei vari personaggi: quello che pensa Auggie, il modo di vedere il fratello da parte di Olivia detta Via, la sorella maggiore, solitaria ed eterna “seconda” negli interessi della famiglia e dell’amica di lei Miranda e di Jack, l’amichetto di Auggie.
Gli attori sono in parte a cominciare da Julia Roberts, madre amorevole, l’ottimo Owen Wilson padre equilibrato, Jacob Tremblay il nostro piccolo eroe, già reduce da due film “Room” e “Il libro di Henry” che dà prova di avere stoffa e capacità camaleontiche, notevole Izabela Vidovic nella parte della sorella e c’è anche Sonia Braga nel ruolo della nonna.
Il taglio non è moralistico piuttosto morale: non importa l’apparenza ma l’essenza e direi che in una società come la nostra dove è “vero” o meglio “condiviso” esattamente il contrario la riflessione non è poi così scontata.
Il buonismo di base fa sperare in un mondo in cui la diversità non sia più vista come un pericolo e il pregiudizio venga sostituito con uno sguardo aperto e benevolo verso il diverso squarciando via il velo dell’apparenza che ci allontana dall’altro.
Una favola moderna che si fa forte dei buoni sentimenti e ci fa sentire un’esigenza di gentilezza verso gli altri giusto per avere un mondo leggermente migliore.
“Non si ha bisogno degli occhi per amare, giusto? Lo senti semplicemente dentro di te.”(Isabel Pulmman, “Wonder” di R.J. Palacio).”

 

E se siete curiosi (come lo siamo sempre noi) ecco il trailer ufficiale !!

 


 

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