Uno Stalin grottesco ed esilarante

Selezionato in concorso al 35esimo Torino Film Festival, “Morto Stalin, se ne fa un altro” e’ il secondo lungometraggio di Armando Iannucci (sceneggiatore scozzese di Alan Partridge, The Thick of It e Veep) basato su una graphic novel francese, un ritratto grottesco ed esilarante delle lotte intestine in seno al governo sovietico dopo il decesso di Stalin.

 

La sera del 28 febbraio del 1953, Radio Mosca diffonde in diretta il “Concerto per pianoforte e orchestra n.23″ di Mozart.
Toccato dall’esecuzione che ascolta nella sua dacia di Kountsevo, Joseph Stalin domanda una registrazione. Ma nessuna registrazione era prevista per quella sera. Paralizzati dalla paura, direttore e orchestra decidono di ripetere il concerto.
Tutti tranne Maria Yudina, la pianista che ha perso famiglia e amici per mano del tiranno. Convinta a suon di rubli, cede, suona e accompagna il disco con un biglietto insurrezionale. L’orchestra si vede già condannata al gulag. Ma l’indomani Stalin è moribondo. Colpito da ictus, muore il 2 marzo scatenando un conflitto feroce per la successione tra i membri del Comitato Centrale del PCUS.


 

Nel cast Olga Kurylenko, Andrea Riseborough, Rupert Friend, Steve Buscemi e Jason Isaacs.

 

Sentiamo le parole del regista durante la conferenza stampa proprio al Festival di Torino (qui l’articolo completo):
 
Stavo pensando già di mio a un film sui regimi autoritari dopo aver osservato l’ascesa di movimenti nazionalisti e populisti come quelli di Berlusconi in Italia, Le Pen in Francia e Nigel Farage in Inghilterra.
Una società francese mi ha contattato per propormi The Death of Stalin, ed era un’occasione perfetta perché è praticamente tutto vero, anche molti degli eventi assurdi e terrificanti che vedete nel film sono basati sulla realtà, e meritavano di essere raccontati. All’epoca stavo ancora lavorando a Veep, e sapevo che la quarta stagione sarebbe stata l’ultima per me. L’ho fatto sapere ai produttori francesi, e loro hanno aspettato che io fossi disponibile.
 
Siamo andati a Mosca e al Cremlino, abbiamo parlato con gente che ha vissuto in quegli anni. Alcuni dettagli del film, come le borse già pronte vicino alle porte o le persone che andavano a dormire vestiti in caso fosse necessario scappare nel cuore della notte, si basano su queste testimonianze.
Abbiamo scoperto cose che non c’erano nella graphic novel, come la storia della squadra di hockey che è sparita per colpa del figlio di Stalin. Ci siamo anche documentati sui vari personaggi, e Andrea Riseborough in particolare ha fatto molte ricerche su Svetlana, la figlia di Stalin, e ha parlato con persone che l’avevano conosciuta. Il film è una commedia, ma si basa soprattutto sull’isteria, che abbiamo voluto ricreare fedelmente.
 
Molte delle assurdità erano già presenti, come il concerto all’inizio del film o le reazioni alla morte di Stalin, entrambi eventi reali.
La deviazione più significativa dalla realtà storica è la compressione degli eventi, che nel film durano una decina di giorni. Per quanto riguarda il cast, mi piace sceglierlo già in fase di scrittura così posso adattarmi alla personalità degli attori, e proviamo insieme ripetutamente per due settimane prima delle riprese, così tutti sono pronti sul set e sanno non solo chi interpretano, ma anche chi sono tutti gli altri personaggi.”

 

Ecco il trailer ufficiale di questo affascinante film.

 


 

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