Sembra paradossale per un personaggio che deve la propria fama alla musica, ma il Ligabue regista e’ molto piu’ apprezzato del Ligabue cantante.
La’ dove alcuni accusano il cantante di Correggio di essere ripetitivo e poco consistente musicalmente, gli stessi invece apprezzano la freschezza e le capacità registiche come nell’esordio del 1998 con “Radio Freccia”.
Da questo giovedi’ allora potremo nuovamente confrontare le due carriere con l’uscita di “Made in Italy” il nuovo film di Luciano Ligabue.
Interpretato da Stefano Accorsi, Kasia Smutniak, Fausto Maria Sciarappa, Walter Leonardi, Filippo Dimi, Tobia De Angelis, “Made in Italy” è una tormentata dichiarazione di amore verso il nostro Paese, raccontata con le parole e la musica di Luciano Ligabue (da poco e’ uscito anche l’album omonimo), attraverso lo sguardo di Riko, un uomo onesto alle prese con una vita in cui tutto sembra essere diventato improvvisamente precario: il lavoro, il futuro, i sentimenti.
Riko è un uomo onesto che vive di un lavoro che non ha scelto nella casa di famiglia che riesce a mantenere a stento, ma può contare su un gruppo di amici veri e su una moglie che, tra alti e bassi, ama da sempre. Suo figlio è il primo della famiglia ad andare all’università. È però anche un uomo molto arrabbiato con il suo tempo, che sembra scandito solo da colpi di coda e false partenze.
Quando perde le poche certezze con cui era riuscito a tirare avanti, la bolla in cui vive si rompe e Riko capisce che deve prendere in mano il suo presente e ricominciare, in un modo o nell’altro.
E non darla vinta al tempo che corre.
E’ il momento di leggere la recensione in anteprima per Amicinema di Ornella DallaValle che ha visto questo film:
“Made in Italy è una dichiarazione di amore che Luciano Ligabue fa al nostro Paese, una dichiarazione raccontata per la necessità di raccontare e per la voglia di dar voce a chi voce spesso non ce l’ha: un gruppo di brave persone, di persone oneste che cercano di dare un senso al loro tempo e alla loro vita senza prevaricare sugli altri e senza puntare ai privileggi o ai favori che sembrano ormai parte del DNA italiano. Riko non ha una vita facile. È un operaio, lavora in una fabbrica di insaccati, è sottopagato, a rischio licenziamento e in piena crisi famigliare. I conflitti che deve affrontare nel suo microcosmo sono il riflesso dei conflitti che dominano nella società che lo circonda. La precarietà fa da padrona ma Riko non si arrende e rimane onesto e sincero nonostante ‘la legge del furiere’ che ormai ha preso piede in Italia.
C’è un messaggio che sembra ripetersi nel film: per risollevarsi, bisogna cercare il cambiamento e non attenderlo. Il cambiamento non è necessariamente qualcosa di cattivo ma bisogna rimboccarsi le maniche e non lasciarsi sopraffare.
Il film nasce da un serie di canzoni che sono arrivate a formare un concept album, poi diventato una sceneggiatura e infine un film. Ligabue ambienta, ancora una volta, le scene nel luogo che più gli è famigliare: quello della sua Emilia. L’ispirazione è tratta, come dice lui stesso, della realtà che conosce e da alcuni suoi amici storici che in tema di ingiustizia fiscale, licenziamenti e spostamenti in avanti di pensione ne sanno certamente più di lui.
E proprio a loro, uomini senza priviligi, lui ha dato spazio, raccontandoli con la sua voce, che può, a tratti, sembrare leggera, ma in fondo in questo sta anche la sua forza: è una voce vera, sincera, non artefatta. La realtà può essere piena di luoghi comuni ma è la realtà.
Bravissimi sia Stefano Accorsi che Kasia Smutniak e bellissima, se amate come me le canzoni del Liga, la colonna sonora.”
E per la gioia di tutti i fan del Liga ecco il trailer ufficiale !!