Scuola di medicina, scuola di vita

A volte la distribuzione e’ un atto di coraggio e di fiducia nel pubblico.
 
Per questo siamo contenti che Movies Inspired abbia recuperato “Ippocrate” il film del 2014 diretto da Thomas Lilti che abbiamo conosciuto qualche anno fa anche qua in Italia con il suo bel “Il medico di campagna“.
 
Ed essendo anche un bel film (nomination ai Cesar come miglior film e miglior regista) e’ anche un’ottima opportunità per vedere del buon cinema che altrimenti non avremmo mai visto sui nostri schermi.

 

Benjamin diventerà un grande medico, di questo è sicuro.
Ma durante il suo primo giorno di tirocinio nel reparto di medicina interna del padre, niente va come dovrebbe.
La pratica si è rivelata più ardua della teoria. La responsabilità è schiacciante, suo padre è assente e l’altro interno, Abdel, un medico straniero, si dimostra
più competente di lui.
Benjamin si troverà bruscamente di fronte ai propri limiti, alle proprie paure, a quelle dei suoi pazienti, delle famiglie, dei medici e del personale dell’ospedale.
Inizia il suo cammino verso la maturità..

 

Nel cast Vincent Lacoste, Jacques Gamblin e Reda Kateb.


 

Sentiamo le parole del regista Thomas Lilti in un’intervista di qualche anno fa:
 
“Da adolescente ho capito che avrei voluto diventare regista. Dopo il diploma il mio progetto era di iscrivermi alla Fémis (École Nationale Supérieure des Métiers de l’Image et du Son), la scuola di cinema statale, ma, anche dietro pressione dei miei genitori, compresi che avrei fatto meglio a intraprendere studi “seri”. Poiché mio padre è medico, optai per la facoltà di Medicina, per garantirmi un futuro.
Durante il primo anno di studi, cominciai di nascosto a scrivere sceneggiature. Al secondo anno mi dissi che i miei studi erano ormai ben avviati e, parallelamente, girai i miei primi cortometraggi. Mentre proseguivo gli studi incontrai un produttore che mi consentì di specializzarmi.
Da cosa nacque cosa e girai il mio primo lungometraggio, Les Yeux Bandés, ma senza mai interrompere gli studi di medicina. Fino a quel momento non avevo mai pensato di abbandonare gli studi per dedicarmi alla regia.
Una parte importante del film e’ autobiografica. Anche solo per il fatto che il protagonista si chiama Benjamin, che è il mio secondo nome… Ma desideravo anche rendere omaggio al mio apprendistato in campo medico, a quei dodici anni. Ippocrate è un modo per far sì che continuino a esistere…
Mi sono ancorato parecchio al realismo, a volte perfino arrivando a irritare la troupe, che mi diceva che dopo tutto, era pur sempre cinema, che è l’arte dell’inganno! A mio parere però la dimensione romantica di Ippocrate non ha solido fondamento se l’ambiente non è credibile in ogni dettaglio, anche il più piccolo. Per esempio, ho richiesto che per riprodurre i gesti abituali del personale clinico, si usasse il materiale appropriato: la siringa corretta, le pastiglie corrette, i giusti telini sterili. Il mio secondo timore – ben più importante – era quello di tradire il messaggio del film: la colpevolezza di Benjamin, ciò che avviene nei rapporti di forza tra medici, le tematiche inerenti la condizione della signora Richard. Non volevo fare il minimo passo sbagliato per far quadrare la dimensione romantica, né farmi bloccare dalla preoccupazione di raggiungere l’efficacia drammatica. Una problematica che è stata sempre presente.”

 

E questo e’ il trailer ufficiale !!

 


 

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