Film candidato agli Oscar per la Spagna nell’ultima edizione, “Estate 1993 (Estiu 1993)” non e’ un film che potevamo lasciare nel silenzio di questo finale di stagione.
Scritto a partire dai suoi ricordi e sensazioni e diretto dalla regista Carla Simon Pipó, il film ha per protagonista la piccola Laia Artigas, che incarna Frida, e gli adulti Bruna Cusí e David Verdaguer nei panni degli zii della bambina che la accolgono dopo la morte della sua mamma. Questa coppia, a sua volta, ha una figlia, una bimba più piccola di Frida che accetta a braccia aperte e senza gelosie la sua nuova sorella, mentre quest’ultima non riesce ad adattarsi nella casa che la accoglie.
Simón, dotata di un talento eccezionale per capire i bambini, mette la cinepresa alla loro altezza e, attraverso gli occhi del personaggio di Frida, ci trasmette il suo disagio, quel nodo in gola che opprime la bambina durante la prima estate che vive con gli zii trasformati in genitori. Ma lo fa con i silenzi, con piccoli aneddoti, con occhiate fugaci, con un abbraccio rubato e rivivendo birichinate che, mischiate all’incomprensione per ciò che accade, possono risultare dannose per gli altri.
Inoltre, il profondo affetto e rispetto che la regista ha per i suoi personaggi principali sono riflessi nelle scene gioiose del film, alcune improvvisate e regalate dalle giovanissime attrici, che recitano con una naturalezza contagiosa. La regista ci introduce così nell’intimità di questa famiglia, con le sue faccende domestiche e il timore sottaciuto che la costruzione di questo nuovo focolare non vada a buon fine.
Qui si parla di lutto, di dolore e di accettazione, di imparare a gestire le emozioni, forse molto prima del previsto. E, come dimostra bene il film, a volte gli adulti dimenticano che i bambini sono più aperti, svegli e intelligenti di quanto si pensi, e parliamo davanti a loro di questioni spinose credendo che non capiscano: ci dimentichiamo, come recita il detto, che “i muri hanno orecchie”.
Ecco il bel trailer !!