Quest’anno il Vostro Inviato, incalzato dal lavoro, è costretto ad una partenza per il Lido dell’ultimo momento, con conseguente slalom tra vaporetti, turisti e controlli di sicurezza per arrivare in tempo all’Inaugurazione della sezione Orizzonti. Che è probabilmente la sezione più libera e meno commerciale di una Mostra che strizza sempre di più l’occhio alle Major hollywoodiane. Dopo la Nicchiarelli dell’anno scorso anche quest’anno il direttore Barbera sceglie un film italiano per l’inaugurazione: “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini ( a sinistra nella foto) con gli altri interpreti Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Max Tortora, Milvia Marigliano. Il film racconta l’incredibile vicenda di Stefano Cucchi, la trama purtroppo la conosciamo bene.
Il film è molto bello, teso e capace di far indignare qualunque spettatore. Emerge la profonda ingiustizia di un sistema che condanna ancor prima di conoscere e la solitudine immensa del giovane Stefano lasciato morire dall’ignavia di chi lo ha circondato nei sei giorni di lenta agonia. Bravissimo Borghi, emozionato e commosso agli applausi della sala Darsena gremita. E bravissima Milvia Marigliano che porta nel cinema la professionalità del teatro. Il pubblico ha applaudito a lungo fino a che, cessati gli applausi, la platea si è fermata in un silenzio sospeso durato molti attimi, in cui nessuno applaudiva, nè accennava ad andarsene. Un silenzio più significativo di tutti gli applausi precedenti. E mentre gli attori del film si prestavano a numerosi selfie con il pubblico, il Vostro Inviato ha preferito concedersi uno spritz in compagnia, prima della Cerimonia di Apertura, vista dallo schermo del PalaBienale, non essendo abbastanza VIP da essere invitata in Sala Grande. Dopo il Leone D’Oro alla carriera a Vanessa Redgrave, che sedeva accanto a uno splendido Franco Nero, la Mostra entra nel vivo del Concorso con “First Man” di Damien Chazelle che lavora qui ancora con Ryan Gosling nei panni di Neil Armstrong, primo astronauta sulla luna. Nella foto Gosling è con Claire Foy (alla sua sinistra), coprotagonista del film, nei panni della moglie di Armstrong. Sì perchè, pur non essendo VIP, a Venezia il Vostro Inviato ha qualche amico/a VIP in Sala Grande che gli ha gentilmente concesso questa sua foto. Il film si discosta dai classici racconti “eroici” di stampo hollywoodiano e a più riprese si chiede (e con lui noi spettatori) se il programma spaziale americano valesse le vite umane che è costato. Armstrong ci appare come un uomo che fa il proprio lavoro perchè va fatto, credendoci ma con estrema consapevolezza dei rischi cui va incontro. Il film è cinematograficamente notevole nelle riprese in soggettiva all’interno delle navicelle spaziali e in genere nelle riprese dello spazio. Ma nel raccontare i suoi presonaggi, ne coglie l’anima solo a sprazzi ed essendo anche lungo, finisce per appesantirsi. Certo non era una sfida facile per Chazelle fare un film del genere senza cadere nei soliti clichè. Ci riesce solo in parte.
Archiviate le inaugurazioni, il Vostro Inviato ha la fortuna di trovare un tavolo libero al Leone d’Oro (conosciuto come Lions dai veneziani) e di terminare così la serata discutendo del progamma spaziale americano davanti a bicchiere di vino bianco fresco e una focaccia.